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14/11/12

Le multinazionali più cattive del mondo


Le multinazionali più cattive del mondo Multinazionali ufficialmente Boicottate

McDonald's - Ristorazione I dipendenti sono sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L'intera "politica pubblicitaria" della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets). E, ovviamente, quando il bambino rompe i coglioni perché vuole andare da McDonald's, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger. La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d'anni. La McDonald's è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori. Negli ultimi sei mesi il fatturato è sceso del 13%.

Nestlé - Alimentari La campagna di boicottaggio della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere (qui l'azienda controlla più del % del mercato mondiale). La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggia e pubblicizza l'alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull'opportunità dell'allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o "dimenticando" di riscuotere i pagamenti. Oltre a questo la Nestlè è considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. E' criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l'utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine. Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati). Ecco una lista completa dei marchi di proprietà Nestlè: Acque minerali e Bevande: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandalia, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, San Pellegrino, Sanbitter. Dolci, gelati, merendine: Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del Corso Cacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro. Carne e pesce: Vismara, Mare fresco, Surgela, Frutta e Verdure (anche sottolio e sottaceto): Condipasta, Condiriso, Berni, la Valle degli Orti Latticini e yogurt: Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1. Olio e derivati: Sasso, Sassonaise, Maggi, Latte in polvere: Guigoz, Mio, Nidina, Nestum.

Philip Morris - Sigarette e alimentari E' la maggior industria del tabacco del mondo. Si stima che solo le Marlboro uccidano più di 75mila americani all'anno. In america è famosa per essere una delle maggiori finanziatrici di politici che intraprendono battaglie per l'abolizione dei limiti e divieti di fumo. Fino al 1998 finanziava gli scienziati perché effettuassero studi da cui risultava che il fumo passivo non era nocivo. Solo nel 1999 ha ammesso che il fumo fa male. Nel 1997 ha accettato, insieme ad altre multinazionale del tabacco di pagare 206 milioni di dollari (in 25 anni) per risarcire lo stato delle spese sostenute per curare i malati "di fumo". La Kraft è stata segnalata perché usa organismi geneticamente modificati nei suoi prodotti. La Philip Morris controlla il marchio Kraft, Fattorie Osella, Mozary, Invernizzi, Invernizzina, Jocca, Linderberg, Lunchables, Maman Louise, Jacobs caffè e Hag, Simmenthal, Spuntì, Lila Pause, Milka Tender, Terry's, Caramba, Faemino, Splendid, Cote d'Or, Baika, Dover, Gim, Philadelphia, Sottilette, Susanna, Leggereste, Mato-Mato.

Unilever - Alimentare e chimica Molte associazioni animaliste come Animal Aid hanno lanciato una campagna contro la Unilever per lo sfruttamento degli animali durante gli esperimenti. E' boicottata anche per i salari e le condizioni di lavoro nelle sue piantagioni in India (dove possiede il 98% del mercato del tè). La Unilever controlla i marchi: Lipton Ice Tea, Coccolino, Bio presto, Omo, Surf, Svelto,Cif, Lysoform, Vim, Algida, Carte d'Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di Ranieri, Findus, Genepesca, Igloo, Mikana, Vive la vie, Calvè, Mayò, Top-down, Foglia d'oro, Gradina, Maya, Rama, Bertolli, Dante, Rocca dell'uliveto, San Giorgio, Friol, Axe, Clear, Denim, Dimension, Durban's, Mentadent, Pepsodent, Rexona,

Chiquita - Alimentari E' coinvolta in tutto. Intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizza massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitta della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce. Nel 1994 il sindacato SITRAP ha denunciato l'esistenza di squadre armate all'interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sono sottopagati, senza alcuna assistenza medica. Le attività sindacali sono represse talvolta con la forza.

Procter & Gamble - Detersivi - Cosmesi e Alimentari Questa multinazionale statunitense (fatturato annuale 76mila miliardi di lire) ufficialmente è boicottata dalle associazioni animaliste (Buav, Peta e Uncaged) perché testa i suoi prodotti sugli animali. Ultimamente però la Procter & G è tornata alla ribalta con le patatine Pringles. Contengono organismi geneticamente modificati. Per quanto riguarda l'ambiente, nonostante le politiche di riduzione degli imballaggi e dei componenti inquinanti, l'azienda rimane una delle maggiori fonti di rifiuti del mondo: i pannolini. In America sono il 2% della spazzatura totale del paese. E' nota anche per appoggiare associazioni "ambientaliste" che difendono le politiche delle aziende e delle grandi industrie. Nel 1997 aveva messo a punto un prodotto di sintesi, battezzato Olestra, da utilizzarsi come sostituto dell'olio. Dopo lunghe pressioni sulla Food and Drug Administrator il prodotto era stato autorizzato all'impiego. E' stato accertato che provoca diarrea e impedisce l'assorbimento di vitamine liposubili. La P&G controla i marchi: Intervallo, Lines, Tampax, Bounty (carta assorbente), Tempo, Senz'acqua Lines, Dignity, Linidor, Pampers, Lenor, Ariel, Bolt, Dash, Tide, Nelsen, Ace, Ace Gentile, Baleno, Febreze, Mastro Lindo, Mister Verde, Spic&Span, Tuono, Viakal, Pringles, Infasil, Heald&Shoulders, Keramine H, Oil of Olaz, AZ, Topexan, Infasil, Dove, Panni Swiffer,

Novartis - Chimica e Alimentari Leader, insieme alla Monsanto nel settore delle biotecnologie. Specializzata nella produzione di mais geneticamente modificato. Distribuisce con i marchi: Isostad, Vigoplus (bevande dietetiche), Novo Sal, Ovomaltine, Cereal, Piz Buin (crema protettiva)

Esso (Exxon Mobil) I Verdi del Parlamento Europeo hanno lanciato una campagna di boicottaggio perché la Exxon, l'industria più ricca del mondo, ha sostenuto fortemente l'abbandono del protocollo di Kyoto per la difesa ambientale da parte degli Stati Uniti.

Multinazionali non ufficialmente boicottare, ma da cui è meglio stare alla larga

Monsanto - Agrochimica gruppo Pharmacia Metà del suo fatturato annuale (34mila miliardi di lire) proviene dalla produzione di erbicidi, di ormoni di sintesi e di sementi geneticamente modificate. Il resto proviene dalle attività farmaceutiche. E' il terzo produttore del mondo di pesticidi e controlla il 10% del mercato mondiale. E' una delle maggiori aziende del mondo nella produzione di sementi geneticamente modificati (capaci di resistere agli stessi erbicidi prodotti dalla stessa Monsanto). Nel 1997, negli Stati Uniti, ha pagato una multa di 50mila dollari per pubblicità ingannevole. Aveva definito l'erbicida Roundup un prodotto "biodegradabile ed ecologico". Ancora nel 1997, in occasione della conferenza sul clima di Kyoto, la multinazionale ha fatto pressioni affinché la conferenza non inserisse gli HFC (idro fluoro carburi, sostanze pericolose perché contribuiscono in misura notevole all'effetto serra) fra i gas da ridurre. Nel 1999 è stata denunciata per abuso di posizione dominante nel settore delle biotecnologie. Sempre nel 1999 è stata denunciata perché testava i suoi prodotti sugli animali. Controlla i marchi: Mivida Misura

Burger King In Gran Bretagna è stata al centro dell'attenzione perché stipulava contratti denominati "a zero-ore". I dipendenti non venivano pagati quando ad esempio il negozio era vuoto e quindi non stavano facendo niente.

Kodak Nel 1990 è stata condannata a pagare una multa di 2 milioni di dollari per essere una delle 10 maggiori produttrici di sostanze inquinanti e cancerogene (è il maggior "emettitore" di metilene cloride degli USA).

Mitsubishi E' coinvolta nell'importazione illegale di legname in Giappone. Sarebbe legata anche al commercio di armi e all'industria nucleare.

Coca Cola Recentemente alcune associazioni di difesa dei lavoratori colombiani hanno deciso di intentare una causa contro la Coca cola per l'omicidio di alcuni sindacalisti. Secondo i portavoce delle associazioni la multinazionale usa vere e proprie squadre della morte per "minacciare" i dirigenti sindacali che intraprendono battaglie per i diritti dei lavoratori. Nei primi sei mesi del 2001 sarebbero stati uccisi 50 dirigenti sindacali, 128 lo scorso anno, piu' di 1500 negli ultimi dieci anni.

Pepsi cola Al centro della campagna contro la Pepsi il fatto che la multinazionale appoggia e sostiene paesi con regimi dittatoriali (Birmania, Messico, Filippine). La Pepsico utilizza inoltre animali nei suoi studi ed esperimenti.

Shell E' accusata di aver ucciso 80 persone e distrutto più di 500 abitazioni durante una manifestazione di protesta in Nigeria nel 1990. Nel gennaio 1993 ha represso con la forza una seconda manifestazione organizzata dagli Ogoni. La repressione fu violentissima: 27 villaggi completamente distrutti, 2mila morti. La multinazionale nega ogni coinvolgimento in queste repressioni violente.

Sun Diamond E' un consorzio di cooperative statunitensi. In Italia distribuisce con il marchio Noberasco. Secondo la sezione sindacale americana Teamstars Local Union usa pesticidi pericolosi. E' stata accusata di licenziare gli scioperanti e dare salari molto bassi. Nel 1985, in un momento di difficoltà finanziaria, la multinazionale ottenne dai lavoratori un'autoriduzione dei salari del 30-40% e un maggior sforzo lavorativo. Nel giro di poco tempo l'azienda recupero' e i profitti aumentarono del 40%. Nel 1991 i lavoratori chiesero di far tornare i salari ai livelli originari, ma invece di accogliere la richiesta, la Sun Diamond licenzio' i 500 dipendenti in sciopero rimpiazzandoli con nuovi braccianti. Controlla i marchi: Diamond, Sunsweet

Walt Disney Ad Haiti possiede una delle maggiori industrie del mondo di abbigliamento. Migliaia di lavoratori poco più che quindicenni, pagati 450 lire all'ora. Lavorano dalle 10 alle 12 ore al giorno. Il rumore all'interno degli stabilimenti è assordante, non si può andare in bagno più di due volte al giorno e la pausa pranzo dura 10 minuti. Si calcola che per guadagnare la cifra che l'amministratore delegato della Disney guadagna in un ora, un'operaia haitiana dovrebbe lavorare 101 anni, per 10 ore tutti i giorni!

Totalfina-Elf Appoggia il regime oppressivo in Birmania. Recentemente è stata al centro del disastro naturale causato dall'affondamento del piattaforma petrolifera Erika.

Industrie farmaceutiche Molte sono le multinazionali farmaceutiche boicottate perché sfruttano gli animali negli esperimenti. Fra i nomi importanti: Bayer, Henkel, Johnson & Johnson, L'Oreal Colgate-Palmolive, Reckitt Banck e Johnson Wax. Nel caso della Bayer citiamo poi il caso Lipobay. 52 persone decedute. Recentemente è stata inoltre aperta un'inchiesta contro la Glaxo per un farmaco antidepressivo, lo Seroxat. Segnaliamo invece come buona notizia la concessione della Roche al governo brasiliano di ridurre del 40% il prezzo di un farmaco anti-aids.

Danone Per aumentare gli utili dell'anno 2000 la Danone, uno dei maggiori produttori e distributori di acque minerali del mondo, decise di licenziare 1800 persone. A Calais 500 famiglie si unirono in una campagna di boicottaggio. Grazie all'intervento di alcune associazioni per la tutela dei consumatori la campagna ha superato le Alpi arrivando anche in Italia (dove la Danone distribuisce con i marchi Saiwa, Galbani e Ferrarelle).

Benetton In Patagonia tutte le terre di Rio Negro sono di proprietà Benetton. Le molte popolazioni tribali che le abitavano sono state segregate in piccole strisce di terra e vengono utilizzati come manodopera. Sotto pagati (200 dollari al mese), ritmi di lavoro estenuanti (10-12 ore), nessuna assistenza medica, nessuna possibilità di riunirsi in sindacati. In estate, alle popolazioni locali è vietato attingere dai fiumi (in alcuni tratti per impedire l'accesso utilizzano il filo spinato e la corrente elettrica), per molti unica risorsa di vita.

Del Monte Ufficialmente la campagna di boicottaggio della Del Monte è finita, con ottimi risultati. Il vecchio direttore delle piantagioni in Kenya è stato licenziato e la multinazionale ha firmato una serie di accordi che prevedono la regolarizzazione delle assunzioni, l'aumento dei salari minimi in modo da coprire i bisogni fondamentali per tutta la famiglia, la garanzia della libertà e delle attività sindacali, la salvaguardia della salute dei lavoratori e la difesa dell'ambiente. L'azienda si è inoltre impegnata in un progetto di monitoraggio e controllo da parte delle associazioni sindacali e del Comitato nazionale di solidarietà.

Fonte: http://www.mediterre.net/brindisisocialforum/multinazionali_pi%C3%B9_cattive.htm

09/11/12

Per Natale, via il foie gras dagli scaffali


Come in California, anche in Italia è bando al foie gras, almeno per quanto riguarda la catena di supermercati con più punti vendita nel nostro Pese: Coop. Per molti è un piatto ricercato e apprezzato, per altri il modo con cui si ottiene, una vera tortura nei confronti di oche e anatre. Seguendo anche il volere della maggioranza dei suoi soci (7.7 milioni), Coop ha deciso lo stop alla vendita del foie gras in nome del benessere animale, eliminando completamente dai propri scaffali il prodotto che ”viene ottenuto tramite l’alimentazione forzata di oche e anatre. Pratica illegale in quasi tutti i Paesi europei – spiegano in Coop – perchè considerata lesiva del benessere di questi animali (rischi di lesioni, patologie al fegato, mortalità), eccezion fatta per quei Paesi come Francia, Bulgaria e Ungheria, dove esiste una specifica tradizione culinaria”.
Gli ordini per questo prodotto sono stati già sospesi dalla nota catena e che “si andrà solo all’esaurimento delle scorte presenti nei magazzini”. Questa non è tra l’altro la prima iniziativa del genere: nell’ottobre del 2011 Coop ha ricevuto il premio ‘Good Chicken 2011‘ da Compassion in World Farming (la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento), assegnato per i metodi di allevamento delle carni avicole a marchio Coop (prima ancora era stata la volta del premio Good Egg 2010). L’impegno prosegue anche sul fronte ambientale, dove tre dei prodotti a marchio del distributore stanno partecipando al progetto voluto dal ministero dell’Ambiente per l’analisi del carbon footprint (ovvero la quantità di CO2 emessa per realizzare un bene). A cui si aggiungono la linea di prodotti biologici, la linea di cosmetici non testati sugli animali e il premio Leader Europeo 2012 per l’impegno per il miglioramento continuo delle condizioni di vita degli animali. Per il prossimo Natale dunque, menù più salutare per tutti e più benessere per tante anatre..

08/11/12

Coop, Barilla e Amadori vincono 3 premi europei per il benessere animale


Sono tre le aziende italiane che hanno ricevuto quest’anno il Premio Europeo Benessere Animale promosso da Compassion in world farming, l’associazione inglese nata per tutelare la qualità di vita degli animali di allevamento e assegnato due giorni fa a Londra. Con questa iniziativa – da cui traggono beneficio ogni anno oltre 270 milioni di galline, polli, mucche da latte, vitelli e maiali – il gruppo vuole offrire un riconoscimento alle aziende che hanno autonomamente scelto di adottare standard più elevati di quelli imposti per legge. Quest’anno tra i premiati ci sono tre aziende italiane: Barilla, premio Good Egg 2012 per aver scelto di utilizzare uova di galline allevate a terra per tutta la propria pasta all’uovo e in tutta Europa; Amadori, premio Good Chicken 2012 per aver migliorato la qualità di vita dei polli “10+” garantendo loro maggior libertà di movimento e l’uso della luce solare, di trespoli e balle di paglia per favorire comportamenti naturali. Infine Coop Italia è stata premiata come leader europeo categoria supermercati per aver dimostrato di essere la catena di supermercati italiana che in questi anni ha contribuito maggiormente al benessere degli animali da allevamento. «Migliorare le condizioni di allevamento - ha commentato Claudio Mazzini, Responsabile Sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia, - significa non solo garantire agli animali allevati una vita degna di essere vissuta, ma anche migliorare la loro salute con conseguente innalzamento della qualità del prodotto, sia dal punto di vista della sicurezza, sia della qualità organolettica e nutrizionale».
Proprio oggi Coop Italia ha confermato il proprio interesse per il benessere animale annunciando la decisione di non vendere più foie gras ottenuto attraverso l’alimentazione forzata di oche e anitre. Si tratta di metodiche dolorose che la FAO già da dieci anni ha condannato come “una pratica non consentita”. In Italia, come in molti altri paesi europei, è già stata vietata la produzione, ma non la vendita, di questo prodotto e dei suoi derivati. Anche in questo caso quindi Coop Italia – che ha già smesso di ordinare il foie gras e lo sta eliminando dai propri scaffali - ha preceduto i legislatori: al Parlamento di Strasburgo è infatti in discussione la proposta di vietare la produzione del fegato grasso con gli attuali sistemi su tutto il territorio europeo. Nell’attesa, commentano in dirigenti di Compassion in World Farming, non c’è che da augurarsi che le altre catene di distribuzione, italiane e non, seguano l’esempio di Coop Italia. «Le grandi aziende italiane che abbiamo premiato, - ha concluso Annamaria Pisapia, Direttrice Italia di Compassion in world farming, - hanno dimostrato che, a dispetto della crisi, è possibile portare avanti un impegno coerente per il miglioramento delle condizioni di vita degli animali allevati per produrre cibo. Animali che ancora troppo spesso nel nostro paese vengono allevati in condizioni inenarrabili» Tra gli altri premiati del 2012, la catena Pret a manger, il famoso cuoco Jamie Oliver, Burger King UK, Macdonald Hotels&Resorts e il supermercato Sainsbury’s.

07/11/12

Quando i vecchi aerei si trasformano in Hotel


Quale può essere il destino dei vecchi aeroplani non più in funzione e di conseguenza non più utilizzati? Alcuni di essi possono essere trasformati in veri e propri hotel, come è già accaduto in Costa Rica e nei Paesi Bassi. All'interno degli aeroplani è infatti possibile realizzare degli alloggi dedicati ai turisti che appaiono molto più confortevoli di quanto si possa immaginare.
Per quanto riguarda la Costa Rica, con particolare riferimento alla località di Quepos, nei pressi del Manuel Antonio National Park, a partire da un Boeing 727 del 1965 è stata realizzata la suite di un hotel facente parte del Costa Verde Resort. Nella sua vita precedente, l'aereo trasportava i viaggiatori per le compagnie South Africa Air e Avianca Airlines.
Ora l'aeroplano contiene al proprio interno una suite per due persone che si affaccia sulla spiaggia e sull'oceano. L'aeroplano è stato trasportato sul posto pezzo dopo pezzo dall'aeroporto di San Josè ed è stato in seguito rimontato e adattato per la realizzazione di una camera d'albergo con gli interni in legno e dalla vista mozzafiato sul panorama naturale che caratterizza questa località.
Qualcosa di simile è avvenuto nei Paesi Bassi, dove un aeroplano risalente all'epoca della guerra fredda e appartenente a quei tempi alla Germania Est, è stato trasformato in n vero e proprio hotel di lusso con ogni comfort. Esso è situato accanto al Teuge Airport e comprende una suite per due persone con vista sulla pista di decollo e di atterraggio dell'aeroporto.
Al suo interno non mancano una sauna, una vasca idromassaggio e dispositivi ad alta tecnologia. La singolare stanza d'albergo viene inoltre resa disponibile per le riunioni d'affari.
Per 22 anni l'aeroplano era stato utilizzato per trasportare i passeggeri verso Cuba, Russia, Cina e Vietnam ed era stato largamente impiegato nel corso della Guerra Fredda. Prima di trasformarsi in un hotel, esso era stato rinnovato e utilizzato come ristorante per ben 15 anni.

05/11/12

Lavori "verdi": crescono gli assunti


Per uscire dalla crisi si punta sull'ambiente: e' la prassi per quasi un'impresa italiana su quattro. Lo afferma il rapporto "Green Italy 2012" di Unioncamere e Fondazione Symbola, realizzato con il patrocinio dei ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico: secondo i dati raccolti, il 38,2% delle assunzioni nel nostro Paese riguardano i settori "verdi" dell'economia. Si tratta, secondo il documento, di una vera e propria rivoluzione che interessa tutto il Paese: in testa c'? la Lombardia con 69.000 eco-imprese, al secondo posto il Veneto con quasi 34.000, al terzo il Lazio con 33.000. Seguono Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Piemonte, Sicilia, Puglia e Marche. Nella ricerca si legge che sul totale di 631.000 assunzioni complessive programmate nel 2012, 241.000 provengono da imprese che hanno politiche "eco". Inoltre, delle 358.000 aziende che hanno investito negli ultimi tre anni in tecnologie sostenibili, il 20% prevede assunzioni entro il 2012.