Aiutaci anche tu a diffondere questo blog, clicca sul quadratino in alto a sinistra CONDIVIDI



09/11/11

Mercatini di Natale con il FAI, scopri tutto:


Si avvicina il mese di dicembre e nell’aria già si respira l’atmosfera frizzantina che contraddistingue da sempre il periodo natalizio.
Chi l’ha detto che le feste, gli addobbi ed il divertimento debbano necessariamente coincidere con uno spirito consumistico?
Al contrario queste occasioni possono trasformarsi in momenti di riflessione per scelte eco-consapevoli.
Fondo per l'Ambiente Italiano
Fondo per l'Ambiente Italiano
Oggi vogliamo parlarvi delle iniziative messe a punto dal FAI, il Fondo Ambiente Italiano, una Fondazione nata nel 1975 e impegnata costantemente nella salvaguardia del patrimonio artistico e naturale.
Già nel weekend del 19 e 20 novembre, a Villa della Porta Bozzolo, a Casalzuigno in provincia di Varese, si apre la sesta edizione di Natale a Villa Bozzolo. Dalle 10 alle 18 potrete girovagare tra gli espositori di oggettistica realizzata a mano, piante ed addobbi natalizi, specialità eno-gastronomiche, dai vini autoctoni alle spezie. Per i più piccoli ci sarà lo spettacolo del FantaNatale, con balli, filastrocche e giochi.
Giovedì 24 novembre sarà la volta dell’Happy Natale, questa volta a Villa e Collezione Panza, sempre in provincia di Varese. Sarà possibile acquistare i prodottidel gift-shop e ammirare le installazioni luminose dell’artista Dan Flavin.
Domenica 27 novembre nella stessa villa grandi e piccini saranno coinvolti in un gioco dell’Avvento, alla scoperta dei doni nascosti nelle varie stanze della location.
Dal 25 al 27 novembre, per chi si trova nei pressi di Milano, sarà possibile partecipare alla 4° edizione de Le stanze dei giochi Villa Necchi Campiglio: un’occasione per ammirare la mostra dei giocattoli di un tempo, realizzati a mano dalla comunità Il Cenacolo, un centro per l’aiuto dei giovani in difficoltà.
Domenica 4 dicembre sarà la volta della ormai veterana manifestazione Torba Doni presso il Monastero di Torba a Gornate Olona (VA). Giunta alla sua ventiduesima edizione, gli ospiti potranno acquistare prodotti tipici del luogo e preziosi oggetti lavorati a mano.
Per tutti coloro che ricorrono sempre agli ultimi giorni per l’acquisto dei regali, il 23 dicembre a Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) ci sarà il Nataleresponsabile: FAI i regali con il FAI: dalle 18 tra l’ aperitivo e il coro natalizio, si potranno acquistare prodotti a km zero e cibi biologici.
Spostandoci in Liguria, nell’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE), il 24 dicembre verrà organizzata la Notte di Natale con la messa tradizionale, pandolce evin brulé.
Per maggiori informazioni sulle varie manifestazioni è possibile consultare il calendario degli eventi sul sito del FAI http://www.fondoambiente.it/

Un grafico per vedere l'andamento delle risorse naturali:


Sovente sentiamo parlare di risorse naturali in via di esaurimento, complice soprattutto l’ingordigia dell’uomo, che sta accelerando il loro consumo in modo sproporzionato rispetto alla loro capacità naturale di rigenerarsi. A seconda della natura del bene in questione, il motivo può essere la continua richiesta di energia per le attività produttive umane, e l’inquinamento.
I limiti alle risorse e i danni all’ambiente sono processi accelerati anche dall‘aumento delle classi medie – e deiloro consumi - nelle nazioni emergenti come India e Cina.
Il risultato, che ridisegnerà la Terra in questo primo secolo, è lascomparsa o la notevole diminuzione di vari tipi di risorse e specie di piante e animali.
La rivista americana di divulgazione scientifica Scientific American ha elaborato un bellissimo grafico per mostrarci la situazione passata e futura di molte risorse naturali. Nata nel lontano 23 agosto 1845, nel corso dei secoli, non ha perso la sua verve originaria, tanto che nel maggio 2011 è stata premiata con il “National Magazine Awards for General Excellence 2011”.
Le previsioni proposte dal magazine non sono certo confortanti. Basate sui ritmi attuali di sfruttamento o inquinamento delle risorse e sui possibili incrementi futuri, individuano l’anno di esaurimento o scomparsa di molte risorse e la percentuale rimanente.
A dimostrazione dell’eccellenza della rivista, il grafico è ricco di informazioni ma intuitivo. Si parte dal 1975 e si arriva al 2560 per mostrare l’andamento delle quantità di cinque categorie di risorse e beni naturali: minerali, combustibili fossili, biodiversità, risorse alimentari e acqua. Eccone di seguito un’analisi.
1. Minerali
IndioEsaurimento previsto per il 2028. L’indio è un metallo argenteo che si trova accanto allo stagno nella tavola periodica, condividendone molte delle sue proprietà, come il colore e la densità. Con gli attuali livelli di produzione (l’ossido di indio è un conduttore a film sottile utilizzato nelle TV a schermo piatto), si calcola che si estinguerà appunto tra 17 anni.
ArgentoEsaurimento previsto per il 2029. Dato che l’argento uccide i microbi, è sempre più utilizzato per i rivestimenti dei prodotti di maggiore consumo. Oltre che ovviamente per farne preziosi. Agli attuali livelli di consumo, gli restano circa 19 anni di vita ma se riciclato, il suo utilizzo può protrarsi ancora per qualche decennio.
Oro. Esaurimento previsto per il 2030. A incidere sulla sua estinzione senza dubbio è la crisi finanziaria globale, che ha accelerato la domanda di questo minerale. Secondo Julian Phillips, direttore del Gold Forecaster, probabilmente le riserve di oro ne avranno ancora “solo” per un altro ventennio.
Rame. Esaurimento previsto per il 2044. Il rame è utilizzato in quasi tutte le componenti delle infrastrutture: dai tubi alle apparecchiature elettriche. Il quantitativo delle riserve note al momento è pari a 540 milioni di tonnellate ma recenti lavori geologici in Sud America indicano che ci potrebbero essere ulteriori 1,3 miliardi di tonnellate di rame nascosti nelle montagne delle Ande. Insomma, almeno un altro trentennio lo abbiamo garantito.
Litio. Esaurimento previsto per il 2560. Sebbene la domanda per questo minerale stia sempre più aumentando, perché è una componente essenziale nelle batterie delle auto elettriche – dunque la domanda dovrebbe subire tra qualche decennio una sensibile accelerazione – le riserve ad oggi conosciute di litio sono grandi abbastanza per durare più di cinque secoli. Senza contare quello contenuto nell’acqua del mare.
Click Para Ver !

How Much is Left?

A graphical accounting of the limits to what one planet can provide
Powered by Ergo:Ux
2. Combustibili fossili
Petrolio. Esaurimento previsto per il 2050. Malgrado le nuove frontiere tecnologiche che si stanno aprendo nel campo delle estrazioni, consentendo di estrarre petrolio anche in zone un tempo inimmaginabili (si pensi al largo del Golfo del Messico, tra i ghiacci dell’Alaska e nel Mar Caspio), le risorse di petrolio subiranno un picco di disponibilità a partire dal 2014. Ma nonostante l’incremento di cui sopra, se prima si prevedeva un suo esaurimento per il 2030, ora è slittato al 2050. O quanto meno, da quell’anno, si prevede che resterà solo il 10% dell’attuale quantità di petrolio. Insomma, abbiamo tutto il tempo per mettere sul mercato auto eco-sostenibili ma di contro, c’è anche tutto il tempo per inquinare il nostro Pianeta!
Carbone. Esaurimento previsto per il 2072. A differenza del petrolio, il carbone è considerato come una fonte di energia inesauribile. Non è così, almeno nelle previsioni di David Rutledge del California Institut of Technology. Basta vedere cosa è successo nel Regno Unito, dove la rivoluzione industriale è nata e si è sviluppata per prima proprio grazie ai grandi giacimenti carbonferi. Anche qui le curve di produzione hanno seguito una forma a “S”, in crescita e poi in picchiata. Elaborando le disponibilità di carbone dalle miniere del resto del mondo, Rutledge conclude che il mondo avrà estratto il 90% di carbone del carbone disponibile già nel 2072.
3. Biodiversità
I numeri delle estinzioni di alcune specie nell’anno 2010 riguardano tutte le principali categorie esistenti.
Il 18% dei mammiferi è in via di estinzione. Un animale tra i più a rischio è la lince iberica per via dei conigli che sono nel suo habita sono diminuiti. Tra le piante, 8% di tutte le specie è a rischio ed in particolare la sequoia Sant’Elena, nativa nell’isola dell’omonima isoletta nel Sud Atlantico. Tra gli animali, si calcola che il 20% dellelucertole si estinguerà. Su tutte la lucertola spinosa blu, a causa il sole diventato troppo cocente, causa quest’ultima che minaccia in generale molte specie. Il 10% degli uccelli è in via di estinzione, in particolare la gru dal collo nero, che soffre di perdita di habitat nelle zone umide dell’altopiano tibetano. Tra gli anfibi, il 30% della specie è in via di estinzione e su tutte la rana ad arco, devastata da una malattia fungina nella sua nativa Nuova Zelanda.
4. Risorse alimentari. Ecco invece i dati relativi ad alcune risorse alimentari.
Pesci. Sono gli animali più a rischio. Alcune specie hanno subito una grave riduzione negli ultimi anni, per la continua richiesta destinata all’alimentazione e per la caccia indiscriminata che subiscono. Quello di seguito è un autentico bollettino di guerra. Il pesce martello è diminuito dell’89% dal 1986. Questi animali sono ricercati per le loro pinne, mentre la zuppa è considerata in oriente un’autentica prelibatezza. Lo storione russo è diminuito del 90% dal 1965, causa la crescente richiesta di caviale La cernia nella varietà bocca gialla” ormai esiste solo in aree protette della Florida e del Brasile. L’anguilla europea è diminuita dell’80% dal 1968, perché il pesce si riproduce in tarda età e spesso ciò è reso impossibile dal fatto che viene pescato prima. Si stima che, se si fermasse la sua pesca, per ripopolare il mare sarebbero necessari 200 anni. Il pesce specchio atlantico, al largo della costa della Nuova Zelanda, è diminuito dell’80% dal 1970, a causa della pesca eccessiva mediante grandi reti a strascico.
Agricoltura. Anche qui i dati non sono meno confortanti. La produttività è influenzata pesantemente dall’aumento delle temperature. Negli Stati Uniti la produttività è prevista in aumento negli stati con grandi pianure ma vi sarà invece un calo in quelli del Sud-Ovest, già oggi in difficoltà. Russia e Cina aumenteranno la loro produzione, mentre India e Messico sempre per il global warming, la diminuiranno. In generale, le nazioni in via di sviluppo miglioreranno le quantità prodotte di alimenti primari.
Si prevede che entro il 2050, per contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla nutrizione, si spenderanno più di 5 miliardi di euro l’anno. Ma nel 2080, lo scenario agricolo mondiale sarà drasticamente diverso rispetto a quello che abbiamo oggi.
5. Acqua
Dal 1976 al 2005 i ghiacciai hanno perso la loro massa ad un ritmo spaventoso. In alcune zone dell’Europa e delle Americhe, i ghiacciai diminuito il loro spessore di mezzo metro all’anno. Entro il 2025 in alcune zone della terra le riserve idriche scenderanno sotto i 500 mc a persona all’anno. Questo, tra l’altro, è considerato il livello minimo accettabile per una società funzionante.
Le situazioni più critiche nell’immediato futuro risiedono in alcuni Paesi africani, guidati dall’Etiopia, che si stanno impegnando affinché si possa utilizzare fino al 50% del del Nilo. Senza il fiume, tutto l’Egitto sarebbe oggi deserto. Nell’Europa dell’Est la situazione del Danubio è molto critica essendo fortemente inquinato. Paesi vicini alla sua foce come Ungheria Moldavia stanno cercando nuove fonti d’acqua. Nel Medio Oriente il fiumeGiordano, tormentato da siccità e deviato dalle dighe israeliane, siriane e giordane, ha perso il 95% del suo flusso.
Nell’ex Unione Sovietica, il lago di Aral, un tempo il quarto più grande del mondo, ha perso il 75% della sua acqua a causa di dissennati programmi agricoli dell’Unione Sovietica, fin dal 1960. Nel 2060, causa l’aumento di siccità in alcune zone e di contro, l’aumento di piovosità in altre, cambierà l’orografia di molti corsi d’acqua. Secondo gli scienziati dell’US Geological Survey, tra 50 anni mentre in Africa orientale, Argentina e in altre regioni, ci sarà un aumento dell’acqua a disposizione,nell’Europa Meridionale e nella costa occidentale degli Stati Uniti se ne avrà molta meno.
Nel 2070 il ghiaccio che copre l’Himalaya sarà ridotto del 43%. Ciò sarebbe un duro colpo per quei fiumi che da esso si approvvigionano quali il Fiume Giallo, lo Yangtze, il Mekong e il Gange. Con conseguenze drammatiche per le popolazioni che attingono acqua da questi fiumi. Anche i ghiacciai delle Alpi si stanno sciogliendo in fretta tanto che si prevede che entro il 2100 il Rodano scoparirà completamente.
Insomma, lo scenario è inquietante ed allarmante ma l’essere umano ha ancora il tempo di rimediare. Ha intravisto all’orizzonte un minaccioso iceberg e come il Titanic ci sta andando contro. Ma può ancora virare, rimediando ai suoi errori, prima che sia troppo tardi. E questo è un dovere soprattutto per i nostri figli e nipoti, per evitare che paghino il menefreghismo e l’ingordigia di chi li ha preceduti.

McDonald deve stare attento in Olanda:



L’arcinota catena di fast food, nota in tutto il mondo e divenuta simbolo di un’alimentazione poco sostenibile dal punto di vista ambientale e sotto il profilo della salute, rischia di competere con un concorrente temibile. Parliamo diVegetarian Butcher (De vegetarische slager in Olandese)che con le macellerie, in realtà, ha ben poco in comune.
vegetarian butcher
vegetarian butcher
Si tratta, infatti, dellaprima catena di fast food vegetariani nata in Olanda nell’ottobre 2010 e che, a distanza di meno di un anno, conta oltre 30 punti vendita.
Il fondatore Niko Kofemann ha preso come impegno quello di offrire ai suoi clienti cibo sano e sostenibile, puntando sulla riduzione ed eliminazione della carne dal mercato.
Sebbene la clientela sia prevalentemente vegetariana o vegana, Kofemann spera di attirare anche altri tipi di clienti, dimostrando anche come un’alimentazione priva di proteine animali possa essere molto gustosa e ideale per il proprio benessere.
Vegetarian Butcher ha attecchito in una realtà come quella olandese in cui circa il 75 % della popolazione non consuma carne quotidianamente.
Cosa succederebbe se questi punti vendita arrivassero anche in Italia?
Dato l’aumento crescente del popolo vegetariano possiamo ben sperare…

Il chewing gum che si biodegrada in 30 giorni:


A chi non è capitato, durante una passeggiata per il centro città, di abbassare gli occhi e vedere i marciapiedi e le strade tempestate di macchiette nere circolari. Ebbene, quelle sono tutti chewing gum gettati incivilmente e rimasti attaccati al suolo.
Si stima che, in tutto il mondo, vengano masticate oltre 500 tonnellate di gomme all’anno, la maggior parte delle quali finiscono ad inquinare l’ambiente circostante per 5 lunghi anni, perché è questo il tempo medio che impiegano per biodegradarsi.
Con un comunicato stampa, l’amministrazione comunale londinese ha diffuso i costi enormi che deve sostenere per ripulire le proprie strade dalle resistenti macchiette nere: £ 10 milioni ogni anno, senza contare il gigantesco dispendio di tempo e il dannoso impiego di prodotti chimici.
La nuova frontiera per la risoluzione di questi fastidiosi problemi è chiamata Rev 7: un chewing gum compostabile in grado di biodegradarsi in 30 giorni, trasformandosi in una sottile e innocua polverina. A differenza della tradizionale gomma, la quale è totalmente e irrimediabilmente impermeabile, questa “cicca” si scioglie parzialmente con l’acqua, pur rimanendo in parte immune per permetterle di essere masticata.
Questo consente al Rev 7 di essere rimosso facilmente da qualsiasi tipo di superficie, facendo risparmiare tempo e denaro ai servizi pubblici di pulizia, e permette all’acqua di penetrare gradualmente dando inizio al processo di disintegrazione.
Il chewing gum è reperibile, per ora, solo oltre oceano ma vanta già una gamma di diversi gusti: menta, menta forte e cannella.