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29/03/12

Carta igienica da carta riciclata e fibra di bamboo FSC:


la carta igeinica in carta ricilata e fibra di bamboo
Carta igienica composta al 90% da carta riciclata e dal 10% di fibra di bamboo. Questa la novità che la multinazionale Kimberly-Clark’s U.K. si appresta a lanciare nella linea Andrex toilet (in Italia la conosciamo come Scottex NdR) con il marchio Andrex Eco sul mercato inglese. Anche il packaging proviniene da materiali riciclati e può essere a sua volta ancora riciclabile. Peraltro il nuovo prodotto è certificato Forest Stewardship Council- anche per il bamboo. Nel 2009 dopo la campagna Kleencut indetta da Greenpeace arrivò l’impegno a usare il 100% di carta certificata FSC.
Jon White, marketing director di Kimberly-Clark spiega che sul mercato le carte igieniche sostenibili sono al momento il 3,5% del totale dei marchi venduti nel Regno Unito e che dunque la compagnia ha valutato l’opportunità di espandersi nel segmento delle eco carte igieniche. Tanto che a supporto della campagna ci investirà 4milioni di sterline. Ma rassicura che il prezzo sarà in linea con i prodotti di prima qualità. Insomma caro. Sul sito peraltro si legge che proseguono le collaborazioni con WWF e Greenpeace in favore della sostenibilità.
Onestamente a me viene solo da pensare che questa iniziativa seppur con tutte le etichette al posto giusto sia ancora una goccia nell’oceano dello sfruttamento delle risorse naturali e che le multinazionali per mille e validi motivi hanno il dovere morale di investire in ricerca e in prodotti che siano sempre più rispettosi dell’ambiente. A Noi consumatori l’obbligo di scegliere con criterio. Quindi andiamoci piano con l’uso della carta anche se riciclata e evitiamo quei prodotti come carte assorbenti, asciugamani in carta e spolverini vari.

Salviamo il mare: dalle reti da pesca abbandonate si ricavano vestiti


Secondo la Fao nei mari ci sono 640 mila tonnellate di reti lasciate alla deriva: un pericolo per cetacei e tartarughe

MILANO - Costumi da bagno derivati dalle reti da pesca abbandonate. Sarà possibile con i filati morbidi e resistenti ottenuti tramite il sistema Econyl messo a punto dall’azienda italiana Aquafil. Oltre che dalle reti da pesca, il nuovo filato viene ricavato anche dal fluff, la parte superiore di tappeti e moquette, da tessuti rigidi e componentistica plastica oltre che dai rifiuti post-industriali generati dal ciclo produttivo. Il primo impianto di produzione è stato inaugurato nello scorso mese di maggio a Lubiana, in Slovenia.
Vestiti dal reti abbandonateVestiti dal reti abbandonate    Vestiti dal reti abbandonate    Vestiti dal reti abbandonate    Vestiti dal reti abbandonate    Vestiti dal reti abbandonate
RETI ABBANDONATE - «Abbiamo cominciato a riciclare i cascami della produzione», dice Giulio Bonazzi, amministratore delegato di Aquafil. «Sono seguite ricerche e le reti da pesca si sono presentate come la fonte di nylon 6 quantitativamente e qualitativamente più interessante». L’operazione di raccolta ha, di per sé, un valore ecologico. La Fao e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) hanno stimato che le tonnellate di reti abbandonate alla deriva negli oceani sono circa 640 mila e costituiscono un decimo dei rifiuti presenti in mare. Le reti rimangono alla deriva per periodi molto prolungati e sono responsabili della cattura accidentale di cetacei e altri animali marini. Solo nei mari a largo del sud-est degli Stati Uniti ogni anno circa 55 mila tartarughe marine sono vittime delle reti da pesca per i gamberetti.
IL PROCESSO DI RICICLO - Le reti da pesca raccolte rientrano nel ciclo produttivo per ricavare caprolattame, la materia prima chimica con cui si produce il nylon 6. Viene messo in atto un riciclo back to feedstock (ritorno alla materia prima) tramite la depolimerizzazione e si ottiene il monomero del caprolattame. Segue la fase della purificazione. A questo punto, si procede a una nuova polimerizzazione. Si tratta di un processo chimico che non utilizza solventi o sostanze inquinanti. Considerando che l’utilizzo di rifiuti in nylon 6 riciclati sostituisce l’uso di idrocarburi nella produzione del caprolattame, il sistema Econyl consente un risparmio stimato di 70 mila barili di petrolio ogni anno. Il progetto di ricerca è partito tre anni fa e andrà avanti ancora per cinque anni.
PRODOTTI - Il poliammide 6 è il tipo di nylon più economico, morbido e di facile lavorabilità. E può essere riciclato infinite volte. Il prodotto riciclato ha le medesime caratteristiche tecniche e qualitative di quello ottenuto utilizzando il caprolattame vergine. Dai filati si ottengono tessuti destinati alla realizzazione di costumi da bagno, biancheria intima e indumenti sportivi.
ENERGIE RINNOVABILI PER LA PRODUZIONE - Il tipo di energia impiegata dalla Aquafil varia in base allo stabilimento. In alcuni, vengono utilizzati impianti fotovoltaici. In altri, l’energia viene acquistata da fornitori che la producono tramite impianti idroelettrici. Inoltre, l’azienda è servita da un impianto di cogenerazione con turbine a rendimento elevato che consentono di ridurre le emissioni. «L’obiettivo futuro», conclude Bonazzi, «è dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2020 e diminuire il consumo delle risorse idriche durante il ciclo produttivo».

Dal mozzicone al vestito: le sigarette «tornano di moda»


La collezione «fumosa» della designer cilena Alexandra Guerrero

MILANO - Come proteggere l’ambiente con stile? Alexandra Guerrero, fashion designer cilena, ha ideato una collezione di moda realizzata con i mozziconi di sigaretta. Tutto è iniziato dalla ricerca di un’idea originale per la tesi di laurea, poi Guerrero si è accorta della mole di cicche abbandonate per le strade della sua città, Santiago del Cile. Alexandra si è rimboccata le maniche e ha raccolto personalmente, uno per uno, i mozziconi buttati agli angoli dei marciapiedi. Il vituperato scarto è diventato, così, protagonista di un modo sostenibile di fare design. Una maniera di ripulire l’ambiente cittadino: i mozziconi di sigaretta buttati in giro creano un’atmosfera di degrado e possono impiegare molti anni prima di decomporsi.
Vestiti dai mozziconiVestiti dai mozziconi    Vestiti dai mozziconi    Vestiti dai mozziconi    Vestiti dai mozziconi    Vestiti dai mozziconi
DALLA CICCA AL VESTITO - I filtri sono purificati tramite un apparato di sterilizzazione a vapore e pressione. Poi vengono lavati in un solvente. Segue un ulteriore passaggio di sterilizzazione, al termine del quale le fibre vengono strizzate e asciugate. Solo dopo questo scrupoloso processo in tre fasi, le fibre ottenute vengono tinte e filate insieme alla lana di pecora. Alla fine, ogni capo è costituito per il 10 per cento da filtri e per la restante percentuale da lana di pecora. Il liquido risultante dal processo di sterilizzazione dei mozziconi viene donato a un laboratorio che compie ricerche sugli insetticidi.
ARTIGIANATO SOSTENIBILE - Si tratta di una realizzazione certosina: ogni capo richiede circa un migliaio di mozziconi ed è interamente realizzato a mano. La collezione realizzata dalla Mantis, compagnia di design della Guerrero, è colorata e dedicata alle più giovani. La linea ha l’aspetto rustico e vagamente retrò dei lavori a maglia delle nonne, ma è rivista alla luce del gusto contemporaneo. Sono stati realizzati diversi capi come abiti e canotte, ma anche accessori come cappelli e borse.

Lavagnetta da cucina per gessetti in materiale riciclato:


Oggi come oggi ci sono tanti strumenti, anche digitali, per organizzarsi la vita, ma o a volte i metodi più semplici e antiquati sono i più efficaci. Come questa lavagna fatta con vecchie tazzine da caffè riciclate sui cui si può scrivere solo con i vecchi, classici e sempre ecologici gessetti. L’abbiamo trovata nel sito Nigel’sEcostore su questa pagina, costa poco più di 15 euro.
La lavagna misura 200 x 280 millimetri e si pulisce con un normale cancellino di feltro o uno straccio bagnato, proprio come si faceva a scuola prima dell’avvento delle lavagne bianche con i maleodoranti pennarelli colorati – sospettosamente cancellabili con le dita!
La lavagnetta è ideale per note, memorandum, messaggi, per annotare ricette o qualsiasi altro appunto necessario per la vita quotidiana. Va anche bene sistemata sopra il telefono o all’aperto, per esempio in giardino. Si appende mediante uno spago intrecciato di fibra naturale e molto resistente, in basso a sinistra un comodo foro serve per depositarvi il gessetto.
Un bell’oggetto da regalare, perché il suo design minimalista ben si addice agli arredamenti moderni. Ma a ben pensarci, anche recuperare una vecchia lavagnetta di ardesia con cornice di legno dimenticata per decenni in soffitta è una valida scelta ecologica!