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12/04/12

LAST MINUTE! Questa ci mancava...



La nave "East castle" (nella foto), un mercantile da 8.000 tonnellate, lungo 133 metri e battente bandiera panamense, ha sversato da una falla apertasi nel suo scafo 10 - 15 tonnellate di carburante nel mar Grande di Taranto, 8 della quali sarebbero state recuperate.  Secondo l' l'Agenzia regionale per l'ambiente della Puglia (Arpa) la chiazza di idrocarburi si estende su 800 m2
Il responsabile nazionale mare di Legambiente, Sebastiano Venneri, commenta così il nuovo incidente nei mari italiani: «Lo sversamento di carburante in mare è uno dei principali problemi ambientali dei nostri mari e l'incidente di oggi a Taranto non è che l'ennesima conferma che sul trasporto marittimo sia di merci che di persone è necessario un controllo constante e puntuale. Solo un'attenta operazione di presidio del territorio mare e di attento controllo e monitoraggio dello stato di salute delle acque può garantire la sicurezza e consentire un intervento tempestivo in caso di sversamento. In questo senso l'Italia rischia molto perché è uno dei paesi del Mediterraneo più esposti a questo pericolo e il servizio di prevenzione e pronto intervento in caso di sversamento garantito dal Ministero dell'Ambiente già per il prossimo anno non ha la copertura sufficiente al proseguimento della sua attività». 
Secondo quanto ha detto Giorgio Assennato,  direttore dell'Arpa, per completare le operazioni di bonifica ci vorranno alcuni giorni: «Tutte le procedure di contenimento sono state attivate. La situazione è tenuta sotto osservazione dai tecnici dell'Arpa».
Il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che è stato  candidato a sindaco di Taranto da un cartello di associazioni ambientaliste, ha detto che si tratta di «Un incidente gravissimo che pone con urgenza la necessità di liberare il Golfo dal petrolio e finanziare un piano straordinario per la riconversione della città che, ormai, è un'emergenza nazionale. Questo non è il primo sversamento di idrocarburi in mare. Lo scorso 19 gennaio una chiazza di idrocarburi molto estesa è stata trovata sempre nel Mar Grande nei pressi di Punta Rondinella. Tra l'altro, questi ripetuti incidenti evidenziano un allarme sicurezza enorme visto che, con l'ampliamento già approvato del Progetto "Tempa Rossa" dell'Eni, si avrà un raddoppio del traffico delle petroliere che passeranno dalle attuali 30 a 140.
Quella che sta avvenendo a Taranto è una continua aggressione all'economia locale, già fortissimamente danneggiata dalla diossina e dall'inquinamento del Polo siderurgico e della raffineria, e in particolare alla mitilicoltura. E' francamente inaccettabile che anche il governo Monti dopo quello Berlusconi, nel decreto Semplificazioni, abbia commesso un'ulteriore ingiustizia consentendo alle compagnie petrolifere di trivellare non a 12 miglia dalla costa come avviene in tutta Italia ma a 5 miglia dalla costa».

Bici elettriche, boom in Cina:


biciclette elettriche cina
Cresce, nel mondo, la passione per le biciclette elettriche, che dovrebbero raggiungere i 30 milioni di esemplari in circolazione entro la fine del 2012. Lo rivela l’ultimo rapporto del Pike Research, intitolato appunto “Electric Bicycles – Global Market Opportunities, Barriers, Technology Issues, and Demand”.
Secondo lo studio, alla base di questo vero e proprio boom delle e-bike ci sarebbe soprattutto l’aumento della domanda nei paesi emergenti della regione Asia-Pacifico, dove l’aumento dell’urbanizzazione e del benessere economico ha fatto decollare la richiesta di mezzi di trasporto a basso costo.
L’urbanizzazione in rapida accelerazione, la crescente necessità di trasporto a basso costo nei mercati emergenti e le opportunità di espansione per i nuovi entranti sul mercato – scrivono gli analisti del Pike Research – stanno tutti contribuendo ad aumentare le vendite di e-bicycle.
Un trend che continuerà negli ultimi anni, tanto che, secondo il rapporto, il mercato mondiale delle biciclette elettriche crescerà a un ritmo del 7,5% annuo tra il 2012 e il 2018, fino ad arrivare a un livello di vendite globali di oltre 47 milioni di veicoli nel 2018.
La parte del leone la farà la Cina, con l’89% delle e-bike in circolazione, pari a 42 milioni di veicoli, e un giro d’affari che toccherà gli 11,9 miliardi dollari nel 2018. Un fenomeno, quello del boom dei veicoli elettrici, che ha ripercussioni positive sulla qualità dell’aria nelle metropoli più congestionate dal traffico ma che, soprattutto nel mercato del Sol Levante, non è privo di risvolti negativi.
Il rapido aumento delle bici elettriche vendute in Cina, spiegano i ricercatori, sta determinando una serie di problemi come ingorghi di e-bicycle, inquinamento da batterie esauste e violazioni delle leggi in materia di limiti di velocità e peso delle stesse bici elettriche. Dal punto di vista dell’inquinamento, il problema interessa soprattutto le batterie a basso costo di tipo Sla (Sealed lead acid), ma Pike Research prevede che la penetrazione di batterie a ioni di litio (Li-ion) crescerà fino al 12% nel 2018.


A Bologna arriva il primo bus elettrico senza batterie:


bus ibrido Bologna
Si chiama Van Hool A330 Hyb ed è il primo autobus ibrido elettrico senza batterie da ricaricare.
Il veicolo, che da ieri viaggia per le strade bolognesi, è una novità assoluta nel nostro Paese, perché al posto della batterie ha un componente elettrico in grado di immagazzinare l'energia durante le fasi di frenata per poi riutilizzarla durante l'accelerazione e il movimento su strada.
Una soluzione che permette di risparmiare risorse e costi di manutenzione. Davvero niente male per un autobus dal nome così bizzarro!
Il bus ibrido – presentato ieri a Piazza Nettuno – è diventato realtà grazie all'iniziativa della Tper, la nuova azienda dei trasporti locali, nata dalla fusione di Atc e Fer, che per il momento ha acquistato due veicoli (al costo di 700.000 euro) per merito del progetto europeo per la mobilità "Mimosa", al quale Tper partecipa dal 2008.
"Un passo in avanti ad alta tecnologia ed avanguardia'' – ha detto la presidente della Tper, Giuseppina Gualtieri, commentando l'inaugurazione dei due bus elettrici, che al momento saranno utilizzati per le linee centro-periferia.
"Mentre chiediamo a tutti di sforzarsi di andare verso una mobilità sostenibile - ha commentato l'assessore al traffico di Bologna, Andrea Colombo - anche noi mettiamo in campo investimenti per migliorare la qualità ambientale della flotta dei bus".
Attendiamo quindi che altre città italiane seguano l'esempio bolognese e lancino tanti Van Hool A330 Hyb sulle strade delle nostre città.

La Prima casa di paglia a Roma:


 Fonte Foto: ArchitetturaFacile.com
Sorgerà a Roma la prima casa di paglia d’Italia ad essere inserita all’interno di un contesto urbano. Il progetto dell’abitazione è stato affidato all’architetto Paolo Robazza, che si era precedentemente occupato del progetto EVA, relativamente all’Eco Villaggio Autocostruito di Pescomaggiore, località situata all’interno del cratere sismico aquilano nel momento in cui il violento terremoto del 6 aprile 2009 colpì il capoluogo abruzzese.
Il cantiere per la costruzione della prima casa di paglia della capitale ha avuto il via nel mese di gennaio, in Via Del Quadraro, dove è già possibile avvistare la presenza di un edificio le cui pareti non sono costituite dai classici mattoni, bensì da balle di paglia. I vantaggi di utilizzare un materiale di costruzione di questo tipo sono primariamente legati ai costi al metro quadro delle abitazioni, che scendono drasticamente.
Altra particolarità del cantiere capitolino, oltre al fatto di aver sostituito il cemento e calce con la paglia, è quella di essere stato inserito all’interno di un progetto aperto e condiviso destinato a fornire agli addetti del settore le conoscenze necessarie per effettuare l’insolito tipo di costruzione. E’ stata dunque data la possibilità ai meno esperti di apprendere tecniche nuove in merito. Bag Officinamobile ha così dato il via ad una serie di weekend di formazione professionale rivolti a coloro che desideravano partecipare al progetto in maniera utile e concreta.
I promotori del progetto tengono particolarmente a sottolineare come la paglia possa essere considerata un materiale di costruzione ideale per essere utilizzato non soltanto in contesti rurali, ma anche in contesti urbani. La paglia, un materiale completamente naturale, garantisce agli edifici un buon isolamento e garantisce costi di costruzione pari a 1000-1200 euro al metro quadro, una cifra decisamente inferiore rispetto all’impiego di materiali più comuni e nobili. I lavori per l’abitazione romana dovrebbero terminare entro la fine di luglio, per una durata totale del cantiere pari a sette mesi, un tempo dunque piuttosto breve per la realizzazione di un’abitazione.
Nell’attesa della conclusione del progetto romano, è già possibile affermare come per alcuni terremotati abruzzesi la ricostruzione del villaggio di Pescomaggiore mediante la realizzazione di case di paglia, si sia rivelata una vera e propria ancora di salvezza. Nelle casette di paglia, a due anni e mezzo dall’inizio del cantiere, abitano ora nove persone di età compresa tra i trenta e gli ottant’anni. Le case risultano essere calde ed accoglienti e sono diventate il fulcro di unacomunità nata per caso, a seguito di un evento terribile, ma che ha dimostrato di possedere la forza per ricominciare la propria esistenza da capo.