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07/12/11

Agroalimentare: la denuncia di Vandana Shiva. Tre multinazionali controllano il 73% delle biotecnologie:


forum_barillaMIllecinquecento brevetti in campo agroalimentare e solo tre multinazionali ad averli in pugno: è l’allarme lanciato da Vandana Shiva, fondatrice e direttore di Navdanya oltre che ricercatrice alla Foundation for Science Technology and Natural Resource Policy in India.
''Con 1500 brevetti in campo agroalimentare in mano a tre multinazionali non ci sarà più biodiversità''. E' molto chiara Vandana Shiva, fondatrice e direttore di Navdanya e ricercatrice in India alla Foundation for Science technology and natural resource policy. Sono parole che non lasciano spazio all’interpretazione, pronunciate nel corso del III Forum internazione su cibo e nutrizione del Barilla Center for food and Nutrition alla Bocconi.
Utilizzare soltanto quattro colture rispetto alle 8.500 varietà con le quali l’uomo si è da sempre nutrito significa, perVandana Shiva, impoverire il mondo. “Serve democrazia alimentare che consenta alle persone di modellare il proprio regime alimentare e al pianeta di superare il fallimento del paradosso di avere 1 miliardo di sofferenti la fame insieme a un 1 miliardo di cittadini obesi o in sovrappeso'', ha aggiunto.
Ecco cos’è accaduto. Per contrastare il boom demografico e i cambiamenti climatici si è fatto ricorso allebiotecnologie in agricoltura. Tuttavia, brevetti e controlli richiedono costi elevati, inoltre i primi tendono a limitare la ricerca. Il risultato è che gli Ogm hanno rivelato i propri limiti e intanto ci ritroviamo con tre colossi a controllare il 73% delle biotecnologie.
E poi il problema dell’insuccesso di alimenti nutritivi quali il riso d'oro, individuato come soluzione per prevenire la cecità, grazie alla vitamina E. Peccato che simili risultati li avremmo visti che l’uomo ne avesse mangiato almeno 3 kgogni giorno. “L'ingegneria genetica – ha denunciato l’attivista - è stata introdotta perché gli Usa non producono più in casa nemmeno una scarpa hanno un solo comparto con eccedenze: l'agricoltura. Bisogna ripensare le biotecnologie e Navdanya propone sementi di proprietà condivisa da tutti; mettere fine al sistema dei brevetti; valorizzare diete ricche di biodiversità come quella mediterranea e ancor più quella indiana dove il coriandolo e il curry sono serbatoi di vitamina''.
Per chi non sapesse cosa si nasconde sotto il nome Navdanya, letteralmente significa “nove semi”. Si tratta del progetto lanciato proprio da Vandana Shiva e che si basa su un’idea di rete tra le comunità indiane rurali attraverso una banca dei semi Ogm free, volta a coinvolgere il maggior numero di persone possibili nell’attività agricola,evitando che i piccoli produttori si ritrovino relegati ai margini della società, oltre che del ciclo produttivo. Parola d’ordine: democrazia.

Svizzera, il primo skilift fotovoltaico:


Solar skilift Tenna, impianto di risalita con pannelli fotovoltaici
Nel cantone Grigioni, in Svizzera, sarà inaugurato il prossimo 17 dicembre Skilift Tenna il primo impianto al mondo a essere alimentato da pannelli fotovoltaici. Anzi a ali solaricomposte da tre pannelli solari. Come riporta RSI la radiotelevisione svizzera l’impianto è lungo 450 metri e monta 82 pannelli fotovoltaici:
Le strutture forniranno complessivamente circa 90.000 kilowattora di energia all’anno, 25.000 dei quali saranno usati per azionare l’impianto di risalita. L’elettricità prodotta in eccesso confluirà invece nella rete pubblica.
Ma su una pista da sci non c’è sempre il sole e dunque in caso di nevicate che si fa? I pannelli si posizionano in verticale così da non accogliere la neve.

La truffa del falso bio danneggia chi bio lo è davvero:


E’ di poche ore la notizia di una truffa da oltre 200 milioni di euro che coinvolge diversi prodotti spacciati come biologici ma non tali. Si tratta di una gigantesco giro di fatture false che ha portato all’arresto di 6 persone nel veronese.
Riguarda oltre 700.00 tonnellate di alimenti proposti come biologici ma che in realtà non lo erano e ha portato a sequestrare altre quantità di farina, soia, frutta fresca.
Un’affare gigantesco, si ritiene coinvolto oltre il 10% del mercato biologico italiano!
Ma la portata della notizia non si esaurisce nel solo fatto di cronaca. Va invece a ledere il principio fondamentale di chicompra biologico: la fiducia. Alla base dell’acquisto di unprodotto organico ed a km 0 c’è la consapevolezza dell’eco-sostenibilità e dell’eticità legate alla propria scelta.
Certificazioni e bollini vari danno una sicurezza in più ma alla base c’è la fiducia nell’aver acquistato un qualcosa che ci farà bene perché è stato creato e allevato secondo dei parametri precisi e nel pieno rispetto dell’ambiente.
Solo così siamo disponibili, anche in tempi di crisi economica profonda come questi, a spendere di più. E non è da poco, visto che il mercato del bio è il solo a non aver subito contrazioni negli ultimi anni, con un trend inverso al resto del mercato alimentare e della cura della persona.
Una truffa del genere è ancora più grave perché assesta un duro colpo alla fiducia dei consumatori che scelgono bio con tranquillità. Ora si chiederanno se ne vale davvero la pena e se quello che stanno per mettere nel carrello della spesa è veramente “pulito”. Nonostante il bollino e il buon nome del supermercato lo attestino con evidenza. E voi cosa ne pensate? Comprerete ancora tranquillamente alimenti bio?