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28/03/12

Al via il social network dedicato agli orti:


La start up per mettere in contatto chi coltiva e per favorire lo scambio di prodotti agricoli

La schermata del sito La schermata del sito
Una community per condividere nozioni di orticoltura, scambiarsi ortaggi o anche solo per sapere qual è l'orto più vicino a casa. Nasce così la versione beta diGrowtheplanet.com,social network degli urban garden, che al suo avvio conta 5 mila iscritti.
BARATTO DI CAROTE - A sentire uno dei suoi fondatori, Gainni Gaggiani, «si tratta di una sorta di Almanacco Barbanera 2.0». L'iscrizione a questa Farmville della vita reale è gratuita e «complice la crisi, c'è un crescente interesse», ha sottolineato Gaggiani, «alla creazione di orti, magari non più di guerra, ma daspread. Growtheplanet funziona come un social network ed essendo georeferenziato offre la possibilità di conoscere i propri vicini di orto. Facciamo così crescere e interagire gli utenti su Facebook». Diverse le sezioni: in "Impara" viene proposta un'enciclopedia con i trucchi del mestiere. Ma il cuore del progetto è il canale Coltiva, dove un tutor fa e-learnig. «E grazie a un nostro algoritmo», continua Gaggiani, «diamo i tempi della semina e della raccolta geolocalizzati, zona per zona». E se la “rivoluzione verde” è spinta da tre giovani toscani che, con il supporto dell’incubatore di imprese H.Farm, hanno ideato il sito, importante è anche l'aspetto sociale dell'iniziativa. «Abbiamo ideato anche un sistema di baratto 2.0 per smaltire i propri picchi di produzione. Chi ha esperienza di orto sa che per giorni rischia di mangiare zucche mattina e sera; con il nostro sistema può scambiare le eccedenze con semi e piante di altri iscritti».
DIECI MILIONI DI ORTI - E non è un caso che indirizzi web come questo piacciano alla rete. Il fenomeno dell’autoproduzione di ortaggi è infatti in continuo aumento. In Italia sono stati censiti più di 10 milioni di orti che arrivano a contare 18 milioni di praticanti se si contano le piccole coltivazioni. Un fenomeno mondiale che si sta allargando: secondo le Nazioni Unite, praticano l’agricoltura urbana 800 milioni di persone nel mondo, contribuendo dal 15 al 20 per cento della produzione globale di cibo. Una buona notizia, considerando che, a causa del climate change, gli esperti prevedono che nel futuro la superficie di superfici coltivabili si ridurrà drasticamente, mentre la popolazione aumenterà sensibilmente – saremo 9 miliardi entro il 2050.

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