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18/01/12

L’incidente della Costa Concordia: anche un disastro ambientale?


Il tragico incidente della nave Concordia, naufragata venerdì 13 gennaio in serata a 150 metri dall’isola del Giglio, molto probabilmente per una leggerezza del comandante, potrebbe avere, tra le tante, e gravi, ripercussioni anche quella ambientale.
Al momento non c’è ancora un piano per la rimozione della nave, che, si è avuto modo di vedere dalle immagini televisive e online, è arenata sulla costa dell’isola del Giglio, adagiata su un fianco e con la chiglia per metà in acqua. In realtà già sono iniziati alcune tfuoriuscite di materiale liquido, ma non è ancora chiaro se sia carburante.
Attorno alla nave sono comparse alcune chiazze e per precauzione è già stata avviata la circoscrizione dello scafo per arginare eventuali perdite. Bisogna intervenire subito per scongiurare un disastro ambientale, visto che nella nave affondata giacciono 2.300 tonnellate di carburante (la crociera era appena iniziata e i serbatoi erano pieni) e bisogna evitare che finiscano in mare, compromettendo  non solo l’incredibile eco-sistema dell’isola del Giglio, ma quello dell’interoarcipelago delle isole toscane e delle coste vicine.
A tal proposito è giusto ricordare in quale zona si è consumao l’”incidente”. Il Giglio è una delle isole più piccole ma più preservate dell’arcipelago toscano, formato da un gruppo di sette, tra cui il Parco Naturale dell’isola di Montecristo e l’Elba, con fondali  incontaminati ricchi di pesci e di flora tipica della zona. L’arcipelago ricade tra il Mar Ligure ed il Mar Tirreno, ed è separato dalla terraferma e dalla Corsica da due Canali, quello di Piombino e quello di Corsica.
Essendo questi ultimi, bracci di mare di collegamento tra il Mar Ligure e il Mar Tirreno, il petrolio, per il gioco delle correnti, sarebeb poratto facilmente verso la Sardegna e la Toscana ma potrebbe discendere anche lungo la costa laziale e campana, potenzialmente fino a Calabria e Sicilia.
Una bravata del comandante ha distrutto la vita di decine di persone e potrebbe danneggiare gravemente anche il meraviglioso eco-sistema marino delle isole di Toscana!