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15/03/12

Gli elettrocomunitari, cucina e frigorifero ora vengono condivisi:


L'idea di tre giovani laureati italiani finalista al premio Samsung Young Design

L'area della condivisione (da Studiosuperfluo)L'area della condivisione (da Studiosuperfluo)
MILANO - Arriva lo sharingdegli elettrodomestici dopo gli esperimenti di successo per auto e bici. Gli elettrocomunitari sono un prototipo finalista alla quinta edizione del Samsung Young Design Award dal tema New electronics for new families. L’idea è di un gruppo di tre ragazzi poco più che ventenni appena laureati in disegno industriale: Francesco Fortino, Martina Muggiri e Jacopo Severitano.
IDEA - «Cercavamo la maniera di ridurre l’entità di rifiuti di elettrici e elettronici» spiega Fortino la nascita dell'idea. «Purtroppo, ci sono spesso dismissioni illegali nei Paesi poveri del mondo. Con questo sistema, l’azienda produttrice ha un controllo totale della filiera, dalla produzione dell’elettrodomestico al rifiuto». Inoltre, la condivisione consente di sfruttare al massimo il ciclo di vita degli elettrodomestici che, nella maggior parte dei casi, rimangono inattivi per circa il 67 per cento del tempo. Un vantaggio collaterale è il guadagno di spazio all’interno di appartamenti dalla metratura sempre più risicata a causa della crisi economica.
Il logoIl logo
COME FUNZIONA - Un motivo in più per litigare alle riunioni di condominio? Fortino sorride: «In realtà, gli elettrocomunitari andranno incontro alle esigenze di tutti. Le fasce orarie di utilizzo saranno ricavate sulla base di questionari. In caso di cambio di preferenze, potranno essere aggiornate e saranno previste fasce libere su prenotazione. Saranno creati gruppi di condivisione di tre o quattro famiglie con orari incastrabili». Gli elettrocomunitari rimarranno in un’area comune e ogni famiglia avrà accesso ai dispositivi del proprio gruppo di condivisione.
TESSERA - Per poter entrare nell’area apposita, ogni utente avrà una tessera elettronica dotata di un tag identificativo a radio frequenza (Radio Frequency Identification) per il riconoscimento. Ciascun nucleo familiare potrà accedere al pannello di gestione e sbloccare gli elettrocomunitari solo nelle fasce orarie assegnate. Nel caso in cui un condomino dimenticasse di riportare nella stazione di condivisione l'apparecchio, riceverà un avviso via mail o sms. Con il pagamento di un canone mensile, l’utente potrà usufruire di pacchetti di elettrodomestici affini alle proprie esigenze. In caso di rottura, l’elettrocomunitario sarà sostituito con uno nuovo da parte del produttore. Inoltre, sarà il produttore stesso a occuparsi dello smaltimento del Raee senza oneri da parte dell’utente.
DIFFICOLTÀ APPLICATIVE - Questo sistema non si può adattare agli elettrodomestici già presenti nelle case. Lavatrici, frullatori o stampanti dovrebbero essere progettati ex novo. In fase attuale, sono previsti il servizio e il pannello di gestione. Per quanto riguarda le caratteristiche degli elettrodomestici siamo nel campo delle ipotesi. Sono state proposte soluzioni facilmente scomponibili per consentire la sostituzione più agevole di parti danneggiate e agevolare il riciclo. Inoltre, gli elettrodomestici dovrebbero essere muniti di un pannello di controllo in grado di identificare l’utente.

Cidade das àguas: in Brasile la città dedicata alle acque!


la Cidade das aguas
Dedicare una intera città alla tutela delle acque: il sogno di Nàrcio Rodrigues scrittore e politico brasiliano si realizza. La Cidade das àguas, la città dell’acqua, sarà costruita nello stato di Minas Gerais, città di Frutal, che ospita la più grande riserva di acqua dolce presente sul nostro Pianeta.
Il progetto presentato al VI Forum mondiale dell’acqua in corso a Marisglia è stato ideato dallo studio di architetti brasiliani Jaime Lerner Associated Architects e In Cubus Architects con l’obiettivo di rendere la città luogo d’incontro per tutti coloro che sono parte attiva nella gestione e protezione delle acque.
La costruzione che costerà in finanziamenti 55,7milioni di Reis sarà terminata nel 2014 e sarà anche sede dell’UNESCO e Hidroex e con spazi dedicati, tra gli altri alla Fondazione Cousteau.
Maggiori dettagli nel video dopo il salto.

Sperimentazione animale, la LAV scende in piazza:


Lav contro la sperimentazione animale e test cosmetici
La LAV scende in piazza per la raccolta firme nei week-end del 17–18 e del 24-25 marzo 2012. L’occasione servirà a raccogliere firme per due eventi distinti: ottenere emendamenti rigorosi al recepimento della Direttiva 2010/63UE sulla vivisezione e lo stop definitivo ai test cosmetici su animali.
Le cifre che riguardano il commercio di animali destinati ai laboratori scientifici sono da capogiro:
Ogni anno nei laboratori italiani si mandano a morte circa 900 mila animali, che salgono a ben 12 milioni nell’Unione Europea: morti inaccettabili, rifiutate da un numero crescente di cittadini informati, sensibili ed esigenti tanto sul piano etico che sul piano scientifico.
Due le date che potrebbero invertire la tendenza: il 10 novembre 2012 e gennaio 2013. Dunque tra meno di 10 mesi Governo e Parlamento dovranno allinearsi comn le leggi comunitarie in materia. La Lav propone perciò due emendamenti che riguardano il divieto di sperimentazione dal vivo e divieto di allevamento di animali da laboratorio. Per il 2013, invece, l’Europa è chiamata a regolamentare i test cosmetici su animali, data che potrebbe slittare in avanti di 10 anni lasciando così in commercio shampoo, deodoranti e rossetti testati prima su topi, coniglie e scimmie.
Per la guida ai cosmetici non testati su animali andate qui, mentre sul sito della LAV tutte le piazze in cui ci saranno i banchetti informativi con la possibilità di aderire alle due campagne

Cina, tartarughe imprigionate in porta chiavi: il video denuncia!


Il video su è davvero sconcertante: un venditore assolutamente impassibile mostra la sua mercanzia fatta di sacchetti di plastica sigillati con all’interno creature vive. Finiscono così per essere meno di oggetti piccole tartarughe acquatiche, salamandre, lucertole imprigionate per l’orribile portachiavi.
On line c’è una petizione per chiedere alla Cina di dotarsi di una legge che impedisca simili commerci e protegga gli animali.