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02/03/12

Green Path Transfers: servizi di transfer eco-compatibili dagli aeroporti di tutto il mondo


Visto e considerato che, quando si sbarca in un aeroporto, il trasferimento verso l’hotel, l’alloggio, l’ufficio o la fiera è indispensabile, perché non optare per un servizio di transfer green? Come quello offerto dal sitoGreen Path Transfers, una piattaforma di prenotazione di trasporti da e per aeroporto eco-compatibili, con affiliati in ogni continente.
Il servizio offre una eccellente copertura del territorio in più di 300 città del mondo, con la possibilità di servire i clienti anche per destinazioni relativamente isolate, dove molti altri servizi di transfer non arrivano.
Il progetto è nato dall’idea di dare un contributo al settore dei viaggi sostenibili, con la ricerca e la partnership di aziende per transfer aeroportuale “eco-friendly” in tutto il mondo. che si tratti di taxi elettrici, autonoleggio a biodiesel oppure di navette ecologiche, tutti i veicoli delle flotte a disposizione sono caratterizzati da emissione di gas nocivi pari o tendente a zero. E per le località dove non sono disponibili servizi di transfer “verdi”, l’azienda fa in modo di compensare il 100% delle emissioni di CO2 generate con progetti di vario tipo. In tutti i casi, viene svolta una capillare azione di informazione e incentivazione presso i vettori per indurli a scegliere un taglio più sostenibile in futuro.
Come funziona il servizio? In maniera non diversa da un normale motore di ricerca specializzato nel transfer da/per aeroporti. Si inseriscono nell’interfaccia i parametri essenziali: paese, aeroporto, data, orario, numero di persone, destinazione, e si ottiene una lista dei mezzi disponibili con le seguenti indicazioni: tipo di veicolo, tempo di percorrenza, eventuali servizi extra, prezzo.
Abbiamo fatto qualche prova e abbiamo scoperto che, rispetto a paesi come l’America, le proposte italiane sono ancora estremamente costose. Ma vogliamo sperare che le cose andranno migliorando in un futuro non troppo lontano.

Conference bike: quando le riunioni si fanno in bicicletta,


cobiI noiosi appuntamenti in sale asettiche e tristi non piacciono ai dipendenti. Cosa ne direste, allora, se le riunioni d’ufficio si spostassero al parco? Svolgerle i consigli d'amministrazione all’aperto, facendo anche del movimento, da oggi è possibile, grazie alla “conference bike”, meglio nota come “CoBi”, una bizzarrabicicletta circolare per sette persone, ideata dall'artista americano, ma residente in Olanda, Eric Staller, sulla quale tutti pedalano e chiacchierano. E a impatto zero.
Con la sua struttura robusta dal peso di circa 200 chilogrammi, laCoBi, profonda 2,5 metri, larga quasi 2 e alta 1,5 metri, sembra un incrocio tra una giostrina per bambini e le biciclette a quattro ruote delle località turistiche. "Tutto è iniziato nel 1991", spiega Staller, quando a New York ha visto l"Octos', una bici ideata per otto passeggeri. "Quando mi sono trasferito ad Amsterdam nel '98, ho realizzato una seconda versione che nel 2000 è entrata in produzione".
Attualmente oltre 250 ConferenceBike possono essere apprezzate in più di 16 Paesi di tutti il mondo, da Berlino, Mosca e Budapest, dove è usata per i bike tour, a San Diego, dove è diventata uno strumento per il team-building aziendale, fino al Giappone e alla Spagna, dove trasporta passeggeri nei parchi a tema. Ed è stata anche esposta almuseo delle scienze di Gerusalemme e al Pavillon des Sciences in Francia. Così, questo strampalato veicolo, nato “come simbolo e mezzo per le comunità, per riunire la gente", sta conoscendo un grande successo.
Forse anche perché in una società in cui si dialoga sempre meno, con internet, sms, e social network che hanno modificato il nostro modo di comunicare e relazionarsi, è cresciuto il bisogno di tornare a un dialogo face to face, in cui lo sguardo, il sorriso e il contatto umano sono fondamentali. Per questo un mezzo che consenta di andare a spasso chiacchierando può tornare davvero utile anche nell’ambiente lavorativo, rendendo più piacevole e meno stressante, se non dal punto di vista fisico, almeno da quello mentale, una faticosa riunione.
Ecco cosa pensa della CoBi Brendon Harrington, transportation program manager del gigante informatico Google: “Immaginate che ci sia una persona rivolta in avanti e a seguire altre sei disposte a formare un cerchio. E che il modo in cui viene prodotta e costruita la bicicletta, consenta di andare tutti a una velocità media- contribuendo tutti a spingere la bici in avanti. Ma, dal momento che sono uno di fronte all'altro, le persone possono chiacchierare tra loro, possono condividere idee, possono fare persino una riunione, se lo desiderano”. Insomma, fare riunioni attorno alla tavola rotonda della bike a 7 posti non è un’idea così assurda.

Sahara Forest Project: quando il deserto del Qatar diventa verde


Sahara-Forest-Project-QatarTrasformare un’arida area del deserto del Sahara in una florida oasi che sfrutterà il potenziale dell'agricoltura nel deserto con il solo utilizzo di acqua salata e delle energie rinnovabili. È l’ambizioso obiettivo del Sahara Forest Project dell'architetto Michael Pawlyn, del designerCharlie Paton e dell'ingegnere strutturale Bill Watts, che lo presentarono per la prima volta durante il Cop15 di Copenaghen e che hanno unito le forze con il gruppo ambientalista norvegeseBellona Foundation.
Ora, dopo l’accordo ratificato nel giugno 2010 con il re Abdullah II di Giordania, il Sahara Forest Project ha firmato un accordo con Yara International e la compagnia di fertilizzanti Qafco per realizzare il primo impianto sperimentale in Qatar, con la speranza di applicare queste tecnologie nel Paese della penisola arabica in gran parte composto da deserto. Ora l'intesa definitiva sarà firmato in Norvegia dal primo ministro norvegese Jens Stoltenberg e dal premier del Qatar Sheikh Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani.
Il Test plant sarà costruito, grazie a un finanziamento da 5,3 milioni di dollari, appena fuori Doha, la capitale del Qatar, su un'area di 10.000 m2 nello stabilimento della Qafco e si propone di dimostrare l’efficacia dell’utilizzo di due tecnologie distinte contemporaneamente: il solare a concentrazione e le serre alimentate dall’acqua di mare. Si tratta di tecnologie innovative in grado di fornire una vasta gamma di soluzioni agricole sostenibili anche agli ambienti inospitali come il deserto, attraverso la dissalazione dell’acqua di mare.
Per scaricare il pdf del progetto clicca qui.

Il biologico in tv: parte la nuova campagna di Alce Nero,


alce_nero_spot
Con il volto di una giovane donna, rassicurante e con un’espressione serena e sorridente, anche il biologico arriva in Tv. Se fino a oggi a permettersi una campagna integrata anche in televisione era stato solo il colosso Almaverde Bio , ora anche Alce Nero, da oltre trent'anni sinonimo di agricoltura biologica italiana, amore per la terra e nessun utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, è pronta a fare il suo debutto sul piccolo schermo con uno spot, realizzato a Bologna sotto la regia di Gian Abrile, che andrà in onda sui canali di La7, Gambero Rosso Channel e Alice.

Anticipato in rete solo per i blogger e per il popolo dei social network, il concept punta sul significato di biologico come stile di vita, una serie di scelte coerenti di cui l’alimentazione fa parte, per questo l’immagine della campagna, curata da Linkage, è quello di un volto femminile che evoca la cura di sé e della famiglia, la ricerca del benessere e l’attenzione alla salute, come piacere quotidiano che si sposa al gusto per i sapori veri e naturali in cucina. Tra i capelli spuntano due piume da pellerossa, riferimento al significato del marchio che nasce proprio come tributo al Capo Sioux.
E che ricorda che i produttori italiani di Alce Nero hanno condiviso i propri valori con un gruppo di produttori equosolidali che lavorano con stesso impegno e passione in paesi lontani come il Costa Rica, il Brasile, il Nicaragua, il Perù e l'India, dando vita alla linea che racchiude i prodotti tipici di questi paesi, come il caffè, lo zucchero di canna, il cacao, il riso, i succhi di frutta, il cioccolato.
Ma sono pochi i casi di marchi del biologico che si affacciano al mondo della pubblicità televisiva per raggiungere il grande pubblico e Alce Nero, produttore diretto attraverso i suoi soci agricoltori e apicoltori, è un caso raro in questo senso. E per farlo ha scelto una donna non sofisticata e attiva, con la quale è facile identificarsi, e che rafforza la coincidenza tra il marchio e il fruitore. Perché, come recita lo spot, “c’è un po’ di Alce Nero in ognuno di noi, che rispettiamo davvero la natura, che crediamo nella terra e che la lavorano, che scegliamo di mangiare sano, biologico, italiano”.
SPOT POMODORO

SPOT GRANO
La sana tipicità alimentare italiana, su cui si fonda la filosofia di Alce Nero, si riflette poi nella scelta di codici espressivi tradizionali: “Il payoff ‘Una parte di te’ –spiega l’Azienda in un comunicato stampa- sottolinea il senso di appartenenza e di empatia tra il fruitore e il marchio chi lo sceglie riconosce infatti come propri i valori, la cura e la passione per il biologico di Alce Nero”. Chissà se uno fra i più apprezzati produttori di alimenti biologici, non solo in Italia ma anche nel mondo, riuscirà così a fare breccia nelle scelte alimentari del grande pubblico.

I Fast food vegetariani take-away a Roma e a Milano:


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Un fast food take away vegetariano e vegan-friendly che possa consegnare il pranzo a casa vostra o nel luogo in cui vi trovate a lavorare? Sembra un sogno, ma fortunatamente è già una realtà. Noi ne abbiamo scovati due esempi, uno a Milano ed uno a Roma, nella speranza che non si tratti delle uniche realtà simili presenti lungo la nostra amata penisola. Raccomandiamo dunque ai nostri sempre attentissimi lettori di farci pervenire eventuali segnalazioni in merito.
I Lovegetarian è una catena in franchising di take-away vegetariani che sta via via prendendo piede nel capoluogo lombardo. E’ rivolta a coloro che desiderano preservare la propria salute grazie ad un’alimentazione sana, basata prevalentemente o esclusivamente su alimenti vegetali. Le pietanze vengono realizzate a partire da verdura fresca e selezionata dando la precedenza a prodotti di origine e provenienza locale, seguendo una filosofia basata su criteri di sostenibilità da un punto di vista ambientale. Gli ingredienti utilizzati sono garantiti dalle normative CEE e controllati da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica Ambientale).
Il menù del locale varia di settimana in settimana a seconda dei prodotti di stagione disponibili e può essere verificato online di volta in volta. Dopo aver scelto i piatti da gustare per pranzo, basterà una telefonata per stabilire la consegna, nel caso vi troviate nelle vicinanze di uno dei due punti vendita presenti a Milano in via Paolo da Canobbio 5 (MM Duomo e Missori) ed in Piazza Quattro Novembre 1 (zona Stazione Centrale). I pasti consegnati sono contenuti in vaschette biodegradabili che possono essere eventualmente riscaldate in microonde dopo aver rimosso la pellicola protettiva.
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Alcuni esempi di pietanze disponibili sono le vellutate e le zuppe di verdura, i cereali in chicco accompagnati da ortaggi di stagione, lo spezzatino di seitan, i frullati freschi, e varie macedonie di frutta. Chi vorrà passare da I Lovevegetarian per la colazione potrà inoltre avere l’occasione di sorseggiare un caffè d’orzo o un cappuccino al latte di soia, ma anche ottime tisane, tè ed infusi.
Chi abita a Roma, in zona Pigneto, potrà invece avvalersi del servizio di consegna a domicilio, anche sul posto di lavoro, offerto da Vitaminas 24, in via Macerata. Si tratta di un locale che si autodefinisce come un laboratorio take-away di ricette biologiche. Le consegne vengono effettuate nelle zone limitrofe e possono essere considerate ad impatto zero, poiché avvengono esclusivamente in bicicletta attraverso il servizio dei pony in bici di Velocittà.
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Nel menù è possibile trovare zuppe di cereali e di verdure, piadine biologiche, sandwhich, confetture e latticini biologici, spiedini di frutta, centrifugati e frullati. Da bere non mancano inoltre vini, birre e succhi prodotti a partire da materie prime coltivate secondo i criteri dell’agricoltura biologica obiodinamica. Il tutto potrà essere accompagnato dall’ottimo pane preparato dai fornai del vicinoPanis Naturae. Il locale garantisce prezzi medi davvero modici, al di sotto dei 5 euro, con la garanzia della massima qualità.