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31/01/12

In Bulgaria l'acqua pulita e' piu' importante del petrolio:

La Bulgaria ha messo al bando l'estrazione di gas naturale con il metodo "fracking" per gravi rischi ambientali. Lo ha deciso il Parlamento di Sofia che ha negato il permesso alla Chevron e accolto le proteste di diverse associazioni ambientaliste, nonostante la Bulgaria sia fortemente dipendente dalla Russia per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico. Il "fracking" e' un tipo di estrazione che consiste nel pompare acqua mista a sabbia ad altissima pressione all'interno di rocce presenti nel sottosuolo per ottenere la fuoriuscita di gas e petrolio. In questo modo, pero', secondo gli ambientalisti si corre il pericolo di inquinare le falde acquifere: simili polemiche sono sorte anche negli Stati Uniti, dove il metodo e' sotto indagine Epa.

Rio+20: il Wwf chiede un'agenzia Onu per l'ambiente,


A vent'anni dall'Earth Summit nella metropoli brasiliana. Presentata la prima bozza di documento (Zero Draft)

MILANO - Il Wwf propone la trasformazione dell'Unep (il programma per l'ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite) in una vera e propria agenzia Onu per l'ambiente. La proposta dell'organizzazione ambientalista avviene in occasione della presentazione dello Zero Draft, la prima bozza resa nota il 10 gennaio del documento preparatorio per l'attesa conferenza Rio+20, che si terrà a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno, bozza considerata «complessivamente molto deludente» dal Wwf per l'eccessiva «cautela diplomatica».
RIO+20 - La conferenza in cui si parlerà di sviluppo sostenibile avviene in occasione del ventesimo anniversario dell'Earth Summit che si tenne nella metropoli brasiliana nel 1992, e a 40 anni dalla prima conferenza Onu sulle tematiche ambientali a Stoccolma nel 1972. Conferenze durante le quali vennero poste le basi di importanti programmi per l'ambiente e vennero firmate convenzioni internazionali, come quelle sui cambiamenti climatici, sulla biodiversità e contro la desertificazione. Rio+20, oltre a confermare e valutare ciò che è stato fatto (e soprattutto cio che NON è stato fatto), avrà come tema lo sviluppo della «green economy» e il quadro istituzionale di controllo per l’attuazione dello sviluppo sostenibile.
WWF - Il Wwf segue i lavori preparatori del summit, pungolando le varie delegazioni per spingerle a far sì che Rio+20 non finisca con le solite dichiarazioni di principio e senza atti concreti. L'organizzazione ambientalista contribuisce all’elaborazione del testo finale che consenta, tra le altre cose, di andare oltre il prodotto interno lordo (Pil) come unico misuratore di ricchezza, affiancando indicatori ecologici a quelli economici e promuovendo una nuova visione del benessere che valorizzi il capitale naturale.
GREEN ECONOMY - Nelle riunioni preparatorie, tra l'altro, diversi Paesi hanno fatto presente che non è opportuno individuare un’unica definizione di green economy che accontenti tutti, soprattutto le piccole nazioni preoccupate di una definizione che imponga ulteriori standard qualitativi per bloccare le loro esportazioni o per innalzare nuove barriere doganali. Il Wwf critica lo Zero Draft anche perché non indica impegni vincolanti - che non devono essere «volontari e nazionali» - per evitare altre politiche fallimentari che potrebbero essere drammatiche per il futuro.

Impianti di macellazione mobili: un’idea molto ecosostenibile,


Siamo consapevoli che la semplice idea della macellazione di un animale farà raccapricciare molti dei nostri lettori vegetariani, ma sta di fatto che molti piccoli produttori di pollame, conigli, capre o pecore, non dispongono di spazi adatti per macellare i capi e spesso devono trasportare su gomma gli animali per molti chilometri fino ai macelli locali. Un costo notevole e una difficoltà pratica che sicuramente scoraggia la sperimentazione e lo sviluppo di nuove aziende biologiche.
Gli impianti di macellazione su quattro ruote, invece, possono recarsi direttamente lì dove si trovano i piccoli allevamenti. Ovviamente devono essere muniti di tutte le certificazioni riguardanti l’igiene e la sicurezza. Di solito si tratta di strutture e piani di lavoro, in acciaio zincato o acciaio inox, appositi lavandini, serbatoi di acqua pre-lavorazione e post-lavorazione, gruppo elettrogeno, illuminazione adeguata e apparecchi idonei come storditori, scannatoi, spiumatrici, bollitori, sterilizzatori e simili.
Le produzioni zootecniche e faunistiche italiane sono uno straordinario patrimonio di biodiversità, da tutelare in ogni modo con il recupero delle razze più antiche. Sapori unici e irripetibili da riscoprire a dispetto degli animali allevati (e spesso torturati) in batteria. La diffusione su vasta scala dei macelli mobili potrebbe essere fondamentale in questo senso

Pesca sostenibile: tonno RioMare, solo greenwashing?


riomare
Guerra aperta tra Greenpeace e Bolton Alimentari, proprietario del marchio Riomare. Quest'ultimo, in un comunicato, ha fatto sapere di essere impegnato su obiettivi reali tra cui il raggiungimento del “100% di tonno proveniente da pesca sostenibile entro il 2017Tali dichiarazioni non sono andate giù agli ambientalisti, da tempo impegnati, con la campagna Rompiscatole, e l'omonima classifica, nella tutela del tonno rosso e nella diffusione di nuove modalità di pesca sostenibile.
Secondo alcuni dati, diffusi da Greenpeace lo scorso novembre, analizzando le scatolette di tonno che troviamo comunemente al supermercato, la metà di esse non indica la specie di tonno che abbiamo acquistato. Inoltre, solo il 7 per cento delle scatolette indica la provenienza del pescato. Per non parlare della tecnica di pesca usata, che manca nel 97 per cento dei barattolini di tonno esaminati dall'associazione.
Alla luce di tutto ciò, la dichiarazione di intenti di Riomare e co. serve a poco se non accompagnata da dichiarazioni più precise. In che senso?
Secondo Greenpeace, dopo un anno circa dalla pubblicazione della classifica “Rompiscatole”, nel maggio del 2011Riomare ha pubblicato per la prima volta una politica aziendale scritta. Una cosa seria, insomma. Un sorta di patto con i consumatori, in cui l'azienda si sarebbe fatta carica di “impegni importanti a sostegno della creazione di riserve marine in alto mare” e avrebbe iniziato “a muoversi nella giusta direzione per quanto riguarda i metodi di pesca, impegnandosi a portare entro il 2013, al 45% l’utilizzo di tonno proveniente da pesca più sostenibile quale il metodo del Pole and Line (pesca con canna), FAD free (senza utilizzo di FAD) o free schools (pesca di branchi liberi nell’Oceano)”.
Ma a Greenpeace questo non basta. In altre nazioni, come la Gran Bretagna, ad esempio, grazie anche alle sollecitazioni degli ambientalisti, ormai il 100% del tonno in scatola di marchi comePrinces e Jhon West proviene da metodi di pesca sostenibili: “Per Bolton non ci sono scuse” dicono. “Se la compagnia vuole davvero avere una 'Qualità responsabile'(come afferma nel logo che adesso appare su tutti i loro prodotti) deve raggiungere il 100%, non esiste una sostenibilità a metà”.
Secondo quali criteri il tonno Riomare sarà 100% sostenibile al 2017? Questo il quesito che si sono posti gli ambientalisti: “Senza questi dettagli, la comunicazione di Bolton è priva di significato e, nella peggiore delle ipotesi, un modo costruito ad arte per rassicurare i consumatori”.