Aiutaci anche tu a diffondere questo blog, clicca sul quadratino in alto a sinistra CONDIVIDI



14/04/12

Film: un bollino verde ne certifica la sostenibilità


cinema verde
Girare film non è una pratica “green”. Sprechi di risorse e di energia, uniti alla cattiva gestione dei rifiuti e al peso (nel senso letterale del termine) dei trasporti, spesso rendono inefficiente e poco “verde” la produzione di pellicole cinematografiche.
Le cose cambieranno in occasione del Festival del cinema di Cannes dove verrà presentato il nuovo Edison Green Movie – un protocollo europeo di sostenibilità per la produzione di film – realizzato dalla casa di produzione Tempesta in collaborazione con Edison e la consulenza scientifica di AzzeroCO2.
Esistono già pellicole “zero carbon footprint”, ma si tratta di opere di compensazione; in questo caso invece si è voluti andare oltre. Il “bollino verde”, infatti, certificherà che siano state rispettate una serie di regole di comportamento che permetteranno di realizzare un film in maniera sostenibile attraverso tutta la filiera di produzione.
Sono 38 le aree di consumo su cui sarà necessario lavorare per diminuire l’impatto ambientale dell'industria cinematografica. «Di primo impatto può sembrare difficile doversi adattare ha spiegato Carlo Cresto-Dina, amministratore unico e fondatore di Tempesta – Ma la verità è che il nostro protocollo non complica la vita, ma la semplifica perché permette dipianificare meglio le azioni e di risparmiare. Non solo in materia d’inquinamento, ma anche in termini economici. Visto che, adottando le nostre regole di razionalizzazione il budget delle produzioni può essere ridotto anche del 5%».
«Per rendere più verde il cinema – ha detto Andrea Prandi, direttore comunicazione Edison, in un’intervista pubblicata sul Corriere – è fondamentale renderlo più efficiente sotto il profilo energetico. Azione possibile con operazioni relativamente semplici. Tra queste, un uso razionale dei gruppi elettrogeni per le riprese in esterno. Ad esempio, utilizzando quelli di nuova generazione, come gli Euro 5, per una resa migliore. Oppure, come soluzione per il risparmio energetico, quella del collegamento diretto alla rete. Azione che, rispetto all’uso dei gruppi elettrogeni, fa risparmiare fino a quasi all’80%, in termini di emissioni. Infine – ha detto Prandi – anche i kit fotovoltaici e l’uso di Led possono ridurre consumi e sprechi in maniera notevole».
Un progetto italiano che gli ideatori italiani vogliono esportare all’estero «Sono molti gli operatori, italiani e stranieri, a cui potrebbe interessare – ha concluso il fondatore di Tempesta – Infatti, abbiamo intenzione di proporre il protocollo anche alle grandi case di produzione. E di coinvolgere nella nostra rivoluzione verde anche gli attori che dovranno impegnarsi in prima persona adottando nuovi comportamenti».

MFC-2020, casa passiva che ricarica l'auto elettrica:


Casa passiva, 17 imprenditori in Francia ne hanno progettata una in grado di ricaricare anche una vettura elettrica
E’ per ora solo un concept, un prototipo che però potrebbe molto presto divenire di serie: L’MFC-2020 è una casa passiva in grado di sostenere i suoi abitanti dotati di ogni genere di elettrodomestico (lavastoviglie, impianto di condizionamento, asciugatrice ecc.) inclusa la ricarica di un’auto elettrica. Tecnologia del futuro? No! tecnologia del qui e ora come assicurano i 17 partner francesi (tra cui EDF) che si sono associati per produrre questo gioiello della transizione energetica.
Fulcro della casa è la domotica, ossia quell’insieme di elettronica che gestisce e controlla la produzione e il consumo di energia; ci sono sistemi per il recupero delle acque piovane e per il risparmio energetico, nonché per il controllo delle emissioni di CO2. Fa strano assistere a una simile proposta proprio in Francia patria di 59 reattori nucleari e che ha basato la propria propaganda politica sull’energia a basso costo e per tutti.
Il produttore di MFC-2020 è Maisons France Confort e la casa rientra nel progetto Cité de l’Environnement quartiere passivo e ecosostenibile che sta sorgendo a Saint-Priest, vicino Lione nel cuore della regione Rhône-Alpes.
Qui trovate il video con il reportage su questa costruzione. Nel caso vi interessi il prezzo, viene solo detto che è abbordabile. Se riferito al mercato francese parigino, direi allora che vuol dire: molto caro.

Casa e alberi, abitare con un tronco in soggiorno:


casa alberi
Un nuovo habitat, meno frenetico e più umano, che lasci inalterati i disegni e le architetture naturali. La vision dello studio Paz Arquitectura si è concretizzata nella Corallo House, sulle colline di Santa Rosalìa, a Guatemala City. Una casa completamente immersa nella natura, costruita senza abbattere gli alberi presenti nell’area.
La natura penetra negli spazi abitativi, i tronchi attraversano il soggiorno, le stanze vivono e respirano. Una full immersion nel bosco esasperata in un esperimento architettonico ben riuscito. Frutto di tre anni di lavoro, dal 2008 al 2011, la casa è costruita in cemento, con rivestimenti in legno ed in vetro. La presenza di grandi finestre lascia penetrare ulteriormente, oltre alla luce naturale, la biodiversità del paesaggio circostante. Gli alberi mitigano con l’ombra delle folte chiome le torride temperature estive. Più che una casa, un lungo abbraccio.
Casa albero Casa albero Casa albero Casa albero
Casa albero Casa albero Casa albero Casa albero
Casa albero Casa albero Casa albero Casa albero
Casa albero Casa albero Casa albero Casa albero