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03/02/12

Caffè decaffeinato: un aiuto per la nostra memoria,


Forse non tutti potevano immaginare che anche un caffè decaffeinato potesse avere delle proprietà benefiche sull’organismo, eppure secondo i ricercatori dellaMount Sinai School of Medicine di New York sembra proprio di si. Il caffè decaffeinato può infatti migliorare il metabolismo energetico del cervello associato al diabete di tipo 2 e fattore di rischio per la demenza e altre patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. La ricerca, pubblicata sulla rivistaNutritional Neuroscience, è stata guidata da Giulio Maria Pasinetti, docente di Neurologia e Psichiatria al Mount Sinai, che ha esplorato se l’aggiunta al regime dietetico di una soluzione standardizzata di caffè decaffeinato prima dell’insorgenza del diabete potesse migliorare la resistenza all’insulina nei topi con diabete di tipo 2. I ricercatori hanno somministrato il caffè decaffeinato per cinque mesi ai ratti e valutato la risposta genetica nel cervello degli animali.
Il risultato è stato che il cervello era in grado di metabolizzare il glucosio in modo più efficace e utilizzarlo per produrre energia cellulare. Come spiegano anche i ricercatori, l’utilizzazione del glucosio si riduce infatti nelle persone con diabete di tipo 2, causando spesso problemi neurocognitivi. Per Pasinetti “Il nostro è il primo studio che mostra i potenziali benefici del caffè decaffeinato sia per prevenire e curare il declino cognitivo causato dal diabete di tipo 2 e dall’invecchiamento sia per contrastare l’insorgere delle malattie neurodegenerative”.
Il caffè tradizionale è naturalmente ricco di caffeina, che viene associata a rischi per la salute cardiovascolare come il colesterolo nel sangue e la pressione sanguigna, con l’aumento dei rischi di malattie cardiache, ictus, e morte prematura. Queste nuove scoperte sono la prova che alcuni dei componenti nel caffè decaffeinato forniscono – a differenza del caffè tradizionale – veri benefici per la salute.

Biologico: nel 2010 mercato globale in crescita. Italia prima per numero di aziende


biologicoIl mercato globale del biologico nel 2010 che ha raggiunto i 27 miliardi di dollari (20,8 miliardi di euro), con una crescita del 5% rispetto al 2006, ossia prima dell’avvento delle crisi alimentare, economica e finanziaria che hanno complessivamente disincentivato i consumi.
E' quanto emerge da una ricerca condotta da Euromonitor International - ripresa da un comunicato stampa dell'Associazione italiana per l'agricoltura biologica (Aiab) - che evidenzia come la crescita del biologico, a due cifre tra il 2006 e il 2008, si sarebbe però rallentata nel biennio successivo a causa del raffreddamento delle economie statunitensi ed europea che rappresentano congiuntamente il 90% del mercato di riferimento.
Le prime due categorie merceologiche, caseario e filiera cerealicola, hanno testimoniato vendite per 11 miliardi di dollari in questo periodo, mentre il caffè biologico risulta tra i prodotti a maggiore crescita, così come il settore deglialimenti per l’infanzia. Sul piano geografico, i mercati dell’Estremo Oriente e dell’America Latina dimostrano il maggiore dinamismo, esprimendo forti aumenti di vendite.
In Europa, la Germania rappresenta il principale mercato bio. Sul fronte produttivo il campione d’Europa è peròl’Italia per numero di aziende biologiche: nel 2010 si contavano 47.663 agricoltori, trasformatori e commercianti. Il nostro Paese, peraltro, presenta un mercato del biologico in crescita che si stima attorno ai 3,5 mld euro (dati Organic Services), rendendola una delle protagoniste del settore a livello mondiale.

Come pulire correttamente il notebook:


come_pulire_notebook
Certamente uno dei punti di forza di un notebook è proprio la sua portabilità, ma allo stesso tempo questa può diventare anche la sua peggiore rovina. Infatti, spesso, proprio il fatto che possiamo usarlo ovunque, ci porta a sottoporlo a numerose fonti di pericolo che possono comprometterlo pericolosamente e ad aumentare le situazioni in cui viene a contatto con lo sporco. Macchie di bevande e cibo (per non parlare poi di caffè, tè o altri liquidi che incidentalmente possiamo versarci sopra), impronte, polvere e ogni sorta di altri residui vanno a finire tra le piccole fessure della tastiera e ovviamente sullo schermo, brillante ma anche molto fragile, LCD.
Molte aziende pubblicizzano i loro prodotti per la pulizia del computer portatile o desktop come i migliori. Sicuramente sapranno far bene il loro lavoro, ma siamo certi della loro sicurezza per l’ambiente e, di conseguenza, per la nostra salute?
È possibile infatti, pulire correttamente schermo e tastiera del portatile utilizzando prodotti sicuri ed economici, come ad esempio, anche in questo caso, l’aceto.
Dunque per uno schermo pulito e senza macchie, per una tastiera che non ci faccia starnutire ogni volta che la digitiamo, ecco qualche metodo per pulire correttamente il vostro portatile.
Prima di iniziare le pulizie ricordatevi però di spengere il vostro prezioso notebook.

1) Pulire lo  Schermo

Anche se le opinioni degli esperti nel campo divergono notevolmente sull’argomento “pulizia schermi LCD” la maggior parte concorda sul fatto, che i detergenti per vetri non sono assolutamente adatti per la pulizia degli schermi. Mentre un ottima soluzione, oltretutto naturale e che potete realizzare a casa, è una miscela 50-50 di acqua distillata e aceto. Se invece volete andare sul raffinato, anche un mix, con la stessa concentrazione, di acqua e alcool isopropilico funziona alla perfezione.
L’importante è non spruzzare nulla direttamente sullo schermo, bensì munitevi di un panno inumidito, di una o l’altra miscela, e passatelo con un tocco leggerissimo sullo schermo, facendo dei movimenti circolari.
Lasciate asciugare all’aria senza ripassare sopra ulteriori panni, per evitare di danneggiare effettivamente lo schermo. Assicuratevi però che questo sia completamente asciutto prima di chiudere il portatile.

2) Pulire la Tastiera

Una tastiera sporca è decisamente meno fastidiosa di uno schermo macchiato, ma, uno studio condotto dall’Università dell’Arizona ha dimostrato che le tastiere dei computer, in un ufficio, possono ospitare fino 3.300 germi per pollice quadrato. Sicuramente panni cattura polvere e soluzioni detergenti, sono ideali per spazzare via la maggior parte di questi germi. Ma come ben sappiamo, questi sono non solo poco eco-friendly ma anche tossici per la nostra salute. Anche in questo caso allora per disinfettare e detergere la tastiera in modo naturale, ci viene in aiuto l’aceto, oppure una soluzione di alcool isopropilico e acqua. Un’alternativa può essere quella di utilizzare un po’ di detergente ecologico per piatti diluito in acqua.
Anche se i tasti non sono così fragili come uno schermo LCD, come raccomandato per quest’ultimo, sarebbe meglio evitare di spruzzare liquidi direttamente sulla tastiera. Il liquido potrebbe penetrare all’interno e causare gravi danni ai componenti.
Sfortunatamente però questo non eliminerà lo sporco accumulato tra i tasti. Un rimedio per far fronte a tale inconveniente è la bomboletta spray ad aria compressa, facile da usare e anche abbastanza economica (purtroppo però dura molto poco). Basta tenere la bomboletta in posizione verticale, e inclinare il computer in modo che l’aria faccia saltare fuori dalla tastiera eventuali accumuli di polvere e briciole. In commercio esistono anche diversi gadget elettronici da attaccare direttamente alla presa USB del computer che fungono da piccoli aspiratori.
pulire_tastiera
In alternativa potete dotarvi di vecchi pennelli o vecchi spazzolini da denti per arrivare nei punti più difficili.
Una soluzione altamente tecnologica e allo stesso tempo ecologica la fornisce, ad esempio, Cyber Clean, un nuovo composto pulente e disinfettante (che ricorda molto le manine "prensili" in regalo nei vecchi sacchetti di patatine di quando eravamo piccoli) per tutte le superfici e oggetti, biodegradabile al 95% che permettere di rimuovere lo sporco e disinfettare senza nuocere al Pianeta. Un prodotto utile che può essere utilizzando più volte finché non cambia colore.
E voi cosa proponete?

Come ridurre l’emissione di CO2 in 7 mosse!


La riduzione di emissioni di CO2 è una grande scommessa e un oneroso impegno che ognuno di noi deve assumersi: dalle industrie e dai centri di ricerca che investono soldi, tempo ed energie per migliorare ed applicare nuove “tecnologie verdi”, ai piccoli consumatori, la gente comune, con le loro scelte quotidiane e di stile di vita. Riportiamo qui di seguito un elenco di 7 mosse giuste per combattere le emissioni di CO.
1 – Veicoli elettrici. La mobilità a basso impatto ambientale è una delle priorità e la limitazione dei veicoli inquinanti a benzina e diesel in favore dei veicoli elettrici per il trasporto nei centri urbani impatterebbe significativamente su rumore ed inquinamento. Molte case automobilistiche hanno già sviluppato dei modelli di veicoli elettrici e altri prototipi stanno nascendo. Purtroppo questa tendenza è ancora di nicchia e uno dei motivi è la mancanza di un quadro normativo e d’incentivazione finanziaria che possa amplificare la diffusione di auto elettriche, la mancanza di stazioni di servizio dotate di centraline di ricarica distribuite sul territorio, l’effettivo alto costo d’acquisto, la ancora scarsa autonomia delle batterie che permettono poche centinaia di chilometri e lamancanza di parcheggi attrezzati per questo tipo di auto, anche presso le aziende e vicino alle abitazioni private (se non si ha un box come si ricarica la nostra auto elettrica?). Come non pensare a Lotus, un sistema di arredo urbano a pannelli solari che serve da punto di ricarica e da parcheggio di auto elettriche, ed è un progetto tutto italiano.
2 – Calcestruzzo-green. Forse non lo sapete ma la sua produzione rappresenta la terza più grande fonte di emissione di CO2. Dunque, la riduzione dell’impronta ecologica di questo materiale edilizio potrebbe realizzarsi adottando il calcestruzzo-green, che è prodotto da scarti industriali, riducendo in questo modo l’estrazione di materie prime. La sua formula innovativa, inoltre, prevede l’impiego di silicati di magnesio che sono in grado di assorbire grandi quantità di CO2 durante le fasi raffreddamento e di messa in opera.
3 – Bio-carburanti. Ottenuti dagli scarti della lavorazione del grano, legno, grassi o con la parte non commestibile delle piante, hanno il vantaggio di offrire fino al 90% in meno di emissioni di CO2 rispetto alla benzina e di non “affamare il mondo” come invece il bio-etanolo, che invece deriva dalla lavorazione dei cereali, accusato di depauperare la produzione agricola di mais e altri cereali e quindi di essere il responsabile dell’aumento dei prezzi degli alimenti negli ultimi anni. La sua commercializzazione è in fase di rapida crescita. Adottiamolo per le auto!
4 – Energie rinnovabili alternative. Adottare in maniera massiccia al posto dei combustibili fossili delle fonti di energia rinnovabili permetterà di eliminare una delle principali cause di emissioni di gas serra nell’atmosfera. E studiare anche sorgenti alternative per produrre energia ci renderà meno dipendenti da quelle ad oggi più utilizzate ma ancora instabili come il solare e l’eolico. Come, ad esempio, sfruttare l’azione delle maree con aquiloni sottomarini perché sono giornaliere e possono offrire una forma di energia stabile e duratura. Esistono due principali metodi di produzione di energia dalle maree ma sono ancora poco efficienti. L’azienda anglo-svedese Minesto sta lavorando ad un prototipo che garantisca maggiore efficienza: è un aquilone sottomarino collegato a 100 m di cavo con una “apertura alare” di 12 m e munito di una turbina dal diametro di 1 m. Al momento il prototipo, è in fase di test perché molti aspetti sono ancora da verificare e valutare ma la società potrebbe rendere commercializzabile questa tecnologia nei prossimi 4 anni.
5 – Grattacieli eco-sostenibili. Progettare edifici alti caratterizzati da bassi consumi energetici e con materiali naturali o di riciclo, e sfruttando l’illuminazione diurna e la ventilazione naturali. Come la spettacolare Bligh Office Tower di Sidney che con i suoi sistemi innovativi come il filtraggio delle acque che permette di recuperare le acque di scarico e di renderle nuovamente utilizzabili è stato riconosciuto come l’edificio più eco-sostenibile d’Australia.
6 – Piccole case e condomini eco-friendly. La tendenza della nuova generazione di costruttori e architetti è di sviluppare case eco-sostenibili per integrare la vita di ognuno con il mondo esterno, riducendone un pò  gli spazi ma non lo stile ed il confort. Come il progetto di “The Cube” (3m x 3m x 3m), casette per 1-2 persone  ma con tutti i confort; all’esterno sono dotate di un sistema che permette di generare energia e avere acqua calda assorbendo il calore dall’aria esterna e quindi azzerando emissioni di CO2. Come il primo condominio eco-sostenibile ma di grande design certificato Minergie P-ECO, che si trova avicino a Berna.
7 – Le smart-city. Città avveniristiche, iper-tecnologico ma sostenibili, dove si intrecciano efficienza energetica e adeguata presenza di verde urbano. Come il progetto di Tianjin Eco-City, che ospiterà 350.000 persone in 30 km2e sarà dotata di un avanzato sistema di tram ultraleggero per eliminare l’uso delle auto, si affiderà in modo quasi integrale alle energie rinnovabili e avrà molti parchi urbani. Il completamento è previsto per il 2020. ComeMasdar City, negli Emirati Arabi, un mega-progetto del tutto carbon-free perché auto-alimentata da energie pulite.
Insomma, le idee e i progetti non mancano per affrontare la questione della riduzione e dell’abbattimento della CO2 in atmosfera. Alcuni sono pronti per venire applicati,a ltri in fase ancora sperimentale ma resta il fatto che non possiamo più tanto tirare la corda perché a rischio è la nostra stessa salute (se non addirittura, a lungo termine, la nostra stessa esistenza). Non ci è rimasto più molto tempo per iniziare ad agire seriamente in questa direzione. Quello che conta è la volontà delle persone dal singolo cittadino alle istituzioni ad impegnarsi per concretizzare un cambiamento green.
Cominciamo da queste idee, perché abbiamo bisogno di aprtire ora affinchè divengano presto realtà!

Eco-Pod Camping a Flims in Svizzera. Un campeggio-guscio ecologico


Vi segnaliamo questo splendido Eco camping fatto da moduli/ gusci in legno (in inglese eco POD hotel) che si trova in Svizzera, a  Flims ed è stato realizzato e  disegnato da Robust Outdoor Brands. Si tratta di un ecolodge realizzato con singoli moduli per ospitare ciascuno un massimo di tre persone.
Ogni modulo ha pavimento muri realizzati integralmente in legno certificato FSC e perfettamente isolati termicamente, senza l’utilizzo di colle ed elementi chimici per un turismo sempre più ecosostenibile.
Tutti i moduli sono dotati di elettricità ed illuminazione a LED.
Ecco come prenotare direttamente l’Eco Camping di Flims, circa 80 franchi a notte per 3 persone:

Eco Camping guscio a Flims, scopri le bellissime foto!