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19/11/11

Negli USA la Ford Focus elettrica a 39.995 dollari: ancora da stabilire il prezzo in Europa,


E’ stato fissato al di sotto dei 40 mila dollari il prezzo della nuova Ford Focus elettrica. La vendita è iniziata nei giorni scorsi sui canali on-line, le prime consegne sono previste negli Stati Uniti, e per la precisione a New York, nel New Jersey e in California. Di fatto, le prime E-Focus transiteranno sulle strade americane all’inizio del 2012, serviranno invece altri 12 mesi per vedere arrivare la vettura a emissioni zero in Europa.
L’esportazione nel Vecchio Continente si ripercuoterà inevitabilmente sul prezzo, che in ogni caso dovrebbe assestarsiintorno ai 30 mila euro. Tasse ed eventuali incentivi governativi esclusi. Una cifra in ogni caso molto competitiva se paragonata alla concorrenza attuale.
Ricordiamo alcune caratteristiche dell’ultima nata nella casa dell’ovale blu, la prima nella storia del marchio a propulsione totalmente elettrica. E’ alimentata da batterie agli ioni di litio, ha una velocita’ massima di 136 chilometri all’ora ed un’autonomia di 160 chilometri. Per la ricarica completa basta collegare una normale presa domestica alle prese da 220 Volt, per un lasso di tempo non superiore alle 4 ore.
Per rimarcare che questa non è una qualsiasi Focus, la casa ha modificato leggermente l’estetica: il frontale sfoggia un paraurti diverso, con una mascherina in un unico pezzo, altre novità riguardano i cerchi e le colorazioni per la carrozzeria. Una macchina che intende essere trendy e competitiva nel prezzo, oltre che eco.

La versione camper dell'Ape: Il Bufalino,


Il micro-camper Bufalino rappresenta un’innovativa soluzione, è una sorta di casa in miniatura che si dimostra perfetta per viaggiatori un po’ spartani ma che mantengono un moderno stile di vita.
Il veicolo è compatto ma equipaggiato con tutti gli elementi essenziali in dotazione ad un moderno camper. Nonostante sia evidente la mancanza di un bagno, il mini camper offre: un letto, un lavabo, un angolo cottura, un frigorifero e una postazione per il computer. Il designer industriale che lo ha progettato è il tedescoCornelius Comanns, e il suo intento è fornire a chi è sempre in movimento un ambiente familiare a cui poter far ritorno. Difatti, viaggiando, si sente spesso la mancanza dell’aria di casa e dei propri confort.
Il micro-camper è modellato sulla base dell’Ape 50 a tre ruotedella Piaggio, ed è quindi un veicolo leggero e con un’eccellente efficienza di carburante. Il design conserva ancora elementi dell’Ape originale come il motore e il telaio ma sono evidenti nuove caratteristiche che rivoluzionano il modello di partenza. Lo stile del Bufalino è simpatico ed accattivante.
L’abitacolo sembrerebbe proprio studiato per soddisfare le esigenze d un single sempre in viaggio. Con il Bufalino potrebbe essere ancor più facile decidere di partire per un appuntamento di lavoro improvviso o per una piccola fuga dalla città esplorando il paese, senza dover trovare un albergo di fortuna lungo il tragitto. Buffi e ingegnosi dettagli fanno del micro-camper un piccolo gioiellino. Ad esempio, si puòstendere il bucato semplicemente aprendo le sue porte posteriori.
Ma il Bufalino non trascura l’eleganza nelle sue rifiniture interne e sulla carrozzeria, contrassegnati da un motivo scozzese in bianco e nero, e rallegrati dal colore giallo dei portelloni e delle decorazioni. Ciò conferma il detto che “nella botte piccola c’è il vino buono”.
La mancanza di una zona con gabinetto e doccia è una pecca su cui forse Cormann non aveva riflettuto. Un’altro aspetto negativo è che i pannelli solari sono purtroppo un elemento mancante del simpatico camper Bufalino, difatti sarebbero molto utili per provvedere al mantenimento del frigorifero o del computer nella maniera più eco-compatibile possibile.
Inoltre ci sono dubbi sulla stabilità del veicolo, considerando i molti elementi in dotazione e le tre ruote su cui viaggia, Bufalino potrebbe essere meno sicuro rispetto al modello originale dell’Ape Piaggio. Si tratta comunque di un prototipo, anche se molto ingegnoso, che sicuramente sarà possibile migliorare.

Bucato senza rischi per la salute con i detersivi ecologici, l’esempio di Verdevero:


L’opportunità di utilizzare detersivi ecologici parte da una semplice e ormai inconfutabile constatazione: i detergenti per superfici casalinghe e i detersivi per bucato di origine industriale, realizzati ricorrendo a ingredienti chimici di sintesi, presentano profili diffusi e allarmanti di pericolosità, soprattutto per i soggetti dotati di difese naturali più basse, come i bambini.
Oltre alle valutazioni sanitarie, occorre anche valutare il prezzo: i prodotti industriali di larga diffusione, infatti, appaiono spesso convenienti. Ma non abbiamo usato il verbo “apparire” a caso, poiché la massiccia presenza di principi utili a renderli commercialmente più appetibili (presenza di ammorbidenti, sbiancanti ottici ecc.) ma ininfluenti ai fini della pulizia, alla fine dei conti va a pesare proprio sul numero di lavaggi davvero utili a parità di dose utilizzata – e quindi va ad aumentarne il costo reale.
I danni per l’organismo provocati dalle sostanze incriminate cui accennavamo sopra si manifestano soprattutto come irritazioni, dermatiti da contatto e atopiche, allergie, prurito e asma, che affliggono le persone particolarmente sensibili ad alcuni tipi di prodotti per l’igiene della casa e dei capid’abbigliamento.
E non si tratta di un allarme circoscritto: secondo vari studi dermatologici, Il problema interessa un terzo degli italiani, soprattutto donne, e i più a rischio sono i soggetti con una predisposizione allergica e gli asmatici (fonte: http://magazine.paginemediche.it ).
Nel caso di prodotti destinati all’igiene domestica, il pericolo è rappresentato in primis dai COV, Composti Organici Volatili, usati nei detergenti per stoviglie, prodotti per la pulizia dei bagni, dei vetri, dei forni, cere per pavimenti e mobili (liquide e in aerosol) – che arrecano disturbi alle vie respiratorie.
Tra le malattie dermatologiche, invece, sul banco degli imputati compaiono in primo luogo i metalli pesanti, che restano depositati nelle fibre dei capi trattati anche dopo il lavaggio.
Tra i prodotti formulati con ingredienti di origine biologica reperiti a chilometri zero, già ottimi sul piano della riduzione dell’impatto ambientale, ne esistono alcuni che garantiscono la sicurezza più assoluta anche per la salute dell’organismo umano. E vengono proposti sul mercato a un prezzo che oseremmo definire come “sostanzialmente corretto”. È il caso del marchio Verdevero.it (gamma certificata Vegan Ok, LAV, e ICEA): il suo detersivo ecologico per bucato (a mano e in lavatrice) di questa linea, per esempio, è stato recentemente testato da enti certificatori e garantito come non contenente alcuna delle sostanze citate.
Inoltre, sul piano della spesa, il prodotto si rivela assai conveniente rispetto alla media dei concorrenti tradizionali, anche dei leader di mercato: un singolo lavaggio con il detersivo ecologico Verdevero.it risulta infatti costare 0,22 euro (calcolando una confezione da 2000 ml, che ha un prezzo di 11,22 euro e serve per circa 50 lavaggi), contro gli 0,30 euro del Dixan Classic Oro (2500 ml, prezzo 7,49 euro, 25 lavaggi), gli 0,37 di Dixan Polvere (25 misurini, 9,25 euro, 25 lavaggi), 0,25 di Dash Ecodosi (5,29 euro, 21 lavaggi) e gli 0,21 euro di Bio Presto (2500 ml, prezzo 5,19 euro, 25 lavaggi). Solo quest’ultimo appare leggermente meno caro, ma non si tratta di un detersivo ecologico e, come tutti sappiamo, la tutela della salute ha un valore cospicuo.
Considerando inoltre che non solo i prodotti, ma anche i consigli e le informazioni fornite da Verdevero.it – così come da tutte le aziende produttrici di detersivi ecologici certificati – debbono passare il vaglio di severe commissioni certificatrici, se ne deduce che oggi esistono solo buone ragioni per scegliere gli ecodetersivi.

La UE approva il nuovo edulcorante Stevia a zero calorie per le bibite:


Disco verde dalla UE allo Stevia (glicosidi steviolici) nelle bibite: l’edulcorante che da ora in poi potrà essere utilizzato nei Paesi dell’Unione Europea per dolcificare bibite analcoliche di ogni tipo, deriva dalle foglie della pianta Stevia rebaudiana e ha un grande vantaggio, quello di dolcificare senza calorie. L’edulcorante Stevia è usato già da tempo negli Stati Uniti dove noti brand come Pepsi e Coca Cola lo usano per ‘addolcire’ alcune delle loro bibite ‘dietetiche’ (a zero calorie e zero zucchero), come la Trop50 (marchio Pepsi) e laVitaminWater Zero (di Coca Cola).
‘L’approvazione all’uso di Stevia nell’Unione Europea permetterà al settore dei produttori di bevande di introdurre nuovi prodotti’ afferma il Presidente ASSOBIBE (Associazione dei produttori italiani di bevande analcoliche) Aurelio Ceresoli. ‘Con questa opzione in più nella dolcificazione è verosimile prevedere una crescita ulteriore dei prodotti a basso o ridotto contenuto calorico, aiutando così i consumatori a gestire il loro intake calorico complessivo come parte di una dieta salutare e bilanciata’.
Stevia è già autorizzato in molti Paesi tra cui: Stati Uniti, Canada, Francia, Messico, Giappone (dal 1970), Corea, Taiwan, Cina, Russia, Australia, Argentina, Nuova Zelanda, Colombia, Perù, Paraguay, Uruguay, Brasile, Svizzera e Malesia. Secondo alcuni studi lo stevioside è tra 110 e 270 volte più dolce del saccarosio, il rebaudioside A tra 150 e 320 volte, e il rebaudioside C tra 40 e 60 volte.
Ma vediamo i PRO e CONTRO di questo edulcorante. Tra i principali ‘PRO’:
  • non causa diabete
  • non contiene calorie
  • non altera il livello di zucchero nel sangue
  • non sembra avere tossicità (è usato dal 1970 in Giappone e dai nativi del Sud America)
  • non avendo zuccheri non provoca carie e placca dentale
  • non contiene ingredienti artificiali
Unico eventuale CONTRO:
  • un retrogusto di liquirizia che potrebbe non essere apprezzato da tutti