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26/03/12

Una lampada alle alghe che assorbe la stessa CO2 di 150 alberi:


lampada mangia co2
Una lampada capace di assorbire tanta anidride carbonica quanto almeno 150/200 alberi. E' questa la promessa del biochimico francese Pierre Calleja il quale ha progettato un lampione che, sfruttando l'azione delle micro-alghe, sarebbe in grado di assorbire dall'aria una tonnellata di carbonio ogni anno.
La lampada di Calleja, una sorta di acquario illuminato pieno di alghe mangia-Co2, sarebbe capace di attirare i gas serra dal cielo anche in ambienti chiusi come garage o cantine sotterranee.
Attualmente il lampione è in fase sperimentale, installato in alcuni punti pilota e in attesa di ottenere finanziamenti o aziende partners per la produzione di massa di questa tecnologia che potrebbe far diventare la lotta al riscaldamento globale facile come premere un interruttore e accendere la luce.
Nel video è possibile vedere la lampada in azione e Calleja che ne spiega i principi su cui è basata:
Se dovesse venire commercializzata, voi installereste una lampada alle alghe mangia carbonio?

Smart city, in arrivo 1 miliardo di euro per progettare le città green del futuro:


Innovazione che dovrebbe significare ‘occupazione’ e nuovi margini di crescita ottenibili da una gestione più razionale delle risorse del paese e degli investimenti in tecnologia. L’obiettivo del governo, infatti, è incentivare la nascita di nuove professionalità, incrementare gli investimenti privati, trovare forme di aggregazione che diano impulso alla ricerca.
Novità in vista per il progetto ‘Smart City’. Il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha annunciato un piano di finanziamento da quasi 1 miliardo di euro destinato alla ricerca industriale e alla formazione delle cosiddette ‘città intelligenti’.
La prima tranche da 260 milioni (già sbloccata) è destinata alle regioni del mezzogiorno, mentre un ulteriore finanziamento da 700 milioni di euro sarà affidato a quelle nord. Il ministro, intervenuto durante il convegno nazionale dell’ Anci sulle Smart city svoltosi di recente a Torino, ha definito ‘palestra virtuale’ l’opportunità data agli enti locali per allenarsi ad essere competitivi sul fronte europeo. 
Con i bandi Smart Cities dedicati all’efficienza energetica, alle rinnovabili e alla mobilità green per i grandi centri urbani, l’Europa intende avviare un percorso comune focalizzato sullo sviluppo delle tecnologie a basso impatto ambientale. Le iniziative proposte riguardano soprattutto il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti, il ricorso alle rinnovabili nella mobilità pubblica e privata, e l’estensione del teleriscaldamento. Obiettivi che, se centrati, consentiranno un risparmio notevole per ogni città e un grande salto di qualità per l’ambiente.


New York progetta il suo parco sotterraneo “illuminato” dal sole:

 Siamo a Manhattan, nel cuore di una delle più grandi metropoli del mondo, dove è stato presentato un progetto per la creazione di un’opera sorprendente: un parco sotterraneo provvisto della tecnologia più avanzata per sfruttare la luce del sole anche a metri e metri di profondità. Il progetto rientrerebbe nel più ampio piano di riqualificazione ambientale già promosso dalle amministrazioni locali per ampliare gli spazi dedicati al verde pubblico a disposizione dei cittadini in una delle aree a più densa urbanizzazione del globo, là dove lo spazio è poco e prezioso.
 
Nel 2009, infatti, era stata la volta della High Line, una vecchia linea ferroviaria di superficie trasformata in un parco a due piani. Adesso è il turno della Delancey Underground, cioè l’ex terminal della metropolitana sulla quale dovrebbe sorgere la prima area verde al mondo sotterranea. Per dare prova della bontà del progetto e raccogliere i fondi necessari sarà costruita un versione del parco in scala ridotta per poi passare all’effettiva realizzazione di uno dei primi e più importanti esempi di agritettura (agricoltura+architettura).

Ma come sopperire alla mancanza della luce del sole, indispensabile per garantire la sopravvivenza di piante, fiori e alberi? Gli ingegneri che stanno lavorando sull’opera hanno messo a punto un sistema tecnologico di ultima generazione che sfrutterà delle gigantesche lenti per rifrangere la luce solare e convogliarla all’interno del parco dove un piatto distributore solare incorporato nel soffitto garantirà l’illuminazione naturale all’intera area. La luce irradiata sarà sufficiente per permettere la fotosintesi mentre i raggi UV nocivi saranno filtrati attraverso degli speciali cavi in fibra ottica.

 


Una bella istantanea del progetto di parco sotterraneo
L’appello postato a fine febbraio su Kickstarter.com, piattaforma per il fund raising sociale, dagli ideatori del progetto, James Ramsey (ex ingegnere Nasa) e Dan Barasch (ex dipendente Google) parla chiaro: ‘Let the Sun shine… underground’. Vedremo se l’accorato appello sarà accolto dai potenziali finanziatori e se il sottosuolo di Manhattan risplenderà veramente…

Così si fa! Ikea funziona per l’89% con le rinnovabili. Due fabbriche dell’est “delocalizzate” in Piemonte:

Trentadue milioni di euro investiti per posare pannelli fotovoltaici e migliorare l’efficienza energetica nei 19 negozi italiani, che diventeranno venti da agosto con l’apertura del punto vendita di Chieti. Il 75% di rifiuti differenziati e il 23% (100% tracciato) di legname utilizzato per i mobili proveniente da foreste certificate Fsc (Forest stewardship council). Il 24% del cotone a standard Better cotton initiative, cioè da piantagioni senza pesticidi. E 5.400 articoli acquistabili on line entro fine 2012 per lasciare a casa l’auto e rispettare l’ambiente.


Sono questi i numeri più verdi nel verde del nuovo “Report ambientale & sociale” dell’Ikea, che il mobilificio svedese ha presentato giovedì 15 marzo a Milano nello scenario sostenibile della cascina Cuccagna, l’orto urbano a due passi da porta Romana.


Ma non è solo il green a luccicare. Ikea sta rafforzando la produzione in Italia, già oggi terzo paese al mondo della manifattura al servizio del gigante del mobile fai da te: “Nel 2011, grazie a un accordo con Confindustria Piemonte, abbiamo trasferito nel biellese e sul lago d’Orta una parte della produzione di rubinetti e giocattoli precedentemente realizzati in Cina e Malesia”, annuncia Lars Petersson, l’amministratore delegato di Ikea Italia.
 Una scelta produttiva a chilometri zero “che ci permette di risparmiare sui costi di trasporto e migliorare la qualità dei prodotti”, spiega l’ad. Una scelta, com’è evidente, in piena controtendenza rispetto alla fuga a est di molte aziende italiane. “Solo pochi anni fa il nostro paese produceva il 4% dei prodotti Ikea, oggi siamo all’8%”, conferma Valerio Di Bussolo, responsabile delle relazioni esterne.


Tornando al green, i negozi Ikea sono ormai alimentati per l’89% con fonti di energia rinnovabile (più 6% sul 2010): grazie anche al contributo del geotermico, il 100% è a un passo. Ed entro il 2015, ha assicurato Lars Petersson, sarà raggiunto l’obiettivo “zero discarica”: tutti i rifiuti saranno riciclati o inviati al recupero energetico.


Leggi il report ambientale dell’Ikea in versione integrale!
www.ikea.com