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09/02/12

Haiti: case eco a 200 euro,


Le nuove baraccopoli saranno presto formate da case piccole, a basso costo ed ecologiche. L'idea e' stata lanciata sul blog della Harvard Business Review nel 2010, subito dopo il terremoto che ha colpito Haiti, da Vijay Govindarajan, docente di economia alla Tuck school of Business del Dartmouth College (Usa) e Christian Sarkar, esperto di marketing. Nel concreto, il progetto ha preso forma solo pochi giorni fa, in seguito ad un incontro tra i docenti, i rappresentati della comunita' haitiana e vari esperti tra cui architetti, designer, ingegneri, studenti e investitori. Le unita' abitative, dal costo di 300 dollari (circa 200 euro), saranno realizzate con materiali sostenibili, ma nello stesso tempo adatti a resistere anche alle calamita' e saranno dotate di un pannello solare, di un filtro per l'acqua, di una batteria, di amache e sedie pieghevoli. L'intento e' replicare il progetto nelle favelas brasiliane, nelle township del Sudafrica e nelle baraccopoli di Nuova Delhi.

Al Carnevale di Venezia Voltonio e Bidonia, le maschere del riciclo di Ecolamp:


maschere carnevale venezia ecolamp
Il Carnevale di Venezia si illumina di un tema più impegnato, grazie ad Ecolamp, il consorzio che si occupa della raccolta delle sorgenti luminose a basso consumo esauste, rifiuti con componenti tossiche ma riciclabili fino al 95% . Dal 4 al 21 febbraio, al Sestiere di Campo San Polo, verrà allestito il Teatro della Luce e del Riciclo, un laboratorio ludico-didattico rivolto in particolar modo ai bambini, che quest’anno ha come filo conduttore: “La vita è teatro. Tutti in maschera”.
Tanti gli spettacoli ed i giochi in programma per sensibilizzare l’opinione pubblica ad un corretto smaltimento delle lampadine. E sappiamo quanto ci sia bisogno di educazione ambientale in Italia, rivolta ai bambini ma soprattutto agli adulti!
Come ha sottolineato Fabrizio D’Amico, direttore generale di Ecolamp:
Imparare divertendosi è da sempre il criterio a cui si ispirano le iniziative didattiche di Ecolamp che, fin dal primo anno di partecipazione al Carnevale di Venezia, ha contribuito a sensibilizzare ed educare adulti e bambini sulle modalità di corretto smaltimento delle moderne lampadine fluorescenti, che stanno sostituendo le vecchie lampade a incandescenza, sui risultati del loro riciclo e sui valori della tutela ambientale.
E le maschere di Ecolamp non potevano che essere delle lampadine, disponibili in quattro diverse versioni, tutte di nuova generazione. Al Carnevale di Venezia Ecolamp partecipa con Voltonio e Bidonia, due maschere che sfileranno ma soprattutto sensibilizzeranno ad unacorretta raccolta differenziatasenza scherzi. Potete votarle anche nel Concorso per la Maschera più bella del Carnevale 2012.
Via - Foto | Ecolamp

Cento milioni di euro a disposizione del Mezzogiorno per progetti riguardanti le biomasse:


Buone notizie sul fronte delle energie rinnovabili per il Suditalia. Il Governo Monti mette infatti a disposizione di quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) 100 milioni di euro per la filiera produttiva delle biomasse. L’intervento sarà gestito daInvitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa). Si tratta di una misura selettiva per la crescita, di una messa in campo di azioni mirate in un settore strategico per lo sviluppo. Con un grosso volume di investimenti da cui ci si attende la creazione di almeno 900 posti di lavoro.
Sono ammessi alle agevolazioni progetti che complessivamente prevedono spese tra 2 e 25 milioni di euro. I soggetti beneficiari devono apportare un contributo finanziario di almeno il 25% del totale. I programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e concludersi in un tempo non superiore a 24 mese e comunque entro il 30 giugno 2015.
Sarà tenuto a Palermo, il 9 febbraio p.v. nella sala Convegni di Confindustria (via XX Settembre, 53 Palermo – ore 15.30) un primo seminario informativo sul cosiddetto “bando Biomasse”, a cui prenderanno parte anche rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, di Confindustria Palermo, del Medio Credito Centrale e del CNR.

A Londra i bidoni della spazzatura diventano hi-tech e wi-fi hotspot:


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Lungo le strade di Londra i bidoni dei rifiuti diventano hi-tech. Si tratta di uno dei numerosi progetti attuati nella metropoli in vista delle prossime Olimpiadi. Sulle vie della City, tra le più percorse quotidianamente dai londinesi che raggiungono ogni giorno il cuore pulsante degli affari per recarsi al lavoro, sono già stati predisposti numerosi bidoni intelligenti, muniti didisplay avveniristici per la trasmissione di notizie in tempo reale.
La presenza dei nuovi bidoni dovrebbe contribuire a mantenere le strade della città più pulitenel periodo di maggiori afflusso turistico, previsto proprio in occasione della prossima manifestazione sportiva internazionale. Ciò che fa particolarmente discutere è però il fatto che essi non siano stati predisposti per permettere la differenziazione dei rifiuti, prevedendo la possibilità di riciclare alcuni dei più comuni materiali di scarto.
I bidoni sono parte di un progetto per la diffusione della rete wi-fi nella metropoli, essendo essi stessi muniti delle tecnologie necessari per essere considerati dei veri e propri punti hotspot. In caso di emergenza o di eventuali guasti o ritardi delle linee metropolitane, grazie ai loro schermi sarà possibile segnalare ai cittadini ed ai turisti eventuali avvisi importanti o contromisure da porre immediatamente in essere.
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Purtroppo il costo dei nuovi bidoni hi-tech, prodotti da Renew Solution, appare piuttosto elevato. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il costo di produzione e di installazione di ciascun bidone si aggira attorno alle 30 mila sterline (circa 36 mila euro), cifre a cui dovranno essere aggiunte le inevitabili spese necessarie per il mantenimento degli apparecchi ad alta tecnologia di cui sono dotati.
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I bidoni sono inoltre stati progettati in modo da rendere agevole l’estrazione dei rifiutiaccumulati all’interno di essi, in modo da semplificare e rendere più rapido il compito degli addetti alla nettezza urbana, evitando così la presenza di bidoni strabordanti, cosa che potrebbe indurre i passanti ad abbandonare i propri rifiuti nelle immediate vicinanze, direttamente sull’asfalto, un comportamento che andrebbe certamente a discapito dell’agognato desiderio di pulizia in città.

L’eliodomestico. Depura e desalina l’acqua in modo naturale!


Il progressivo scioglimento dei ghiacciai e lo spreco delle risorse naturali, tra cui l’acqua, sono tra i motivi che stanno portando alla scarsità di  acqua potabile non solo in quesi paesi come l’Africa dove è sempre stato un problema endemico ma anche in altre regioni. Ciò nonostante, una geniale invenzione ci dà speranza per il futuro e con fierezza, possiamo anche dire che è di un italiano!
Gabriele Diamanti, 31 anni, ha ideato l’eliodomestico: un distillatore che sfrutta il calore dei raggi solari per depurare e desalinizzare l’acqua marina, salmastra o inquinata, non fa differenza. Un prototipo che aveva ideato in occasione della tesi di laurea. Poi, dopo un impiego nello studio del designer giapponese Makio Hasuike, Diamanti si è messo in proprio con altri soci, perfezionando così la sua invenzione.
Vediamo in cosa consiste. L’eliodomestico crea sostanzialmente dell’acqua distillata come, usando le parole di Gabriele, “una grande caffettiera al contrario” poiché ha la caldaia in alto e l’uscita del vapore in basso. La struttura è costituita da uncontenitore di metallo nero, dove mettere l’acqua. Il colore scuro del contenitore permette al liquido di scaldarsi velocemente e raggiungere una temperatura di 90°, così l’acqua diventa potabile. Ma soprattutto, evapora e – grazie a una leggerissima sovrapressione – scende verso il basso lungo un tubicino.
Una volta che il vapore esce dal tubo, viene intrappolato per condensa nel coperchio conico di una ciotola posta sul fondo del vaso. Fondamentale è dunque il materiale con cui viene prodotto (il metallo), poiché permette al vapore di condensarsi ritornando sotto forma liquida, senza la salinità iniziale, diventando dunque adatto agli usi domestici.
L’eliodomestico somiglia a una caffettiera anche perché si prepara dal mattino. Si riempie il contenitore ermetico superiore con acqua non potabile e alla sera si raccoglie dalla bacinella inferiore la produzione di acqua pulita, evaporata e ricondensata durante il giorno.
All’acqua distillata si può aggiungere una piccola quantità di sale per migliorarne le caratteristiche e i benefici per la salute. Questo strumento risulta anche migliore nel rapporto efficienza/prezzo di altri sistemi tradizionali fin’ora provati. Si riescono a depurare 3 litri al giorno per un investimento iniziale di 100 dollari, e fino a 5 litri al giorno per 50 dollari.
Al momento il costo è tropo alto per poter essere utilizzato da chi ne ha veramente bisogno, così Diamanti pensa che: “Dato lo scarso interesse che può rappresentare a livello economico, cerco di diffonderlo nei paesi meno sviluppati e colpiti dalla siccità attraverso le organizzazioni non governative e iscrivendolo ai concorsi ad hoc”.
L’eliodomestico è infatti ideato per le popolazioni della zone dove l’acqua è più preziosa dell’oro. “Può essere utile a chi abita sulla costa e dunque sfrutta l’acqua del mare. Poi ho pensato anche all’India dove molte falde sono contaminate dall’acqua salmastra. O alla Cina dove numerosi pozzi o corsi, come il Fiume giallo, contengono sali d’arsenico”. Altro aspetto interessante è l’approccio del tutto “naturale” all’invenzione. L’eliodomestico è eco-sostenibile in tutti i suoi aspetti, sia per la realizzazione che per l’utilizzo.
Inoltre Gabriele ci tiene a rimarcare lo scopo sociale della sua invenzione ed il non voler lucrare sulla sua idea: “L’obiettivo è diffondere l’eliodomestico senza guadagnarci, con l’idea di migliorare le condizioni di vita di popolazioni che soffrono per la mancanza di risorse idriche”. Chiunque lo voglia riprodurre ha dunque solo l’obbligo di citare il nome del designer ma non può in nessun caso sfruttare l’eliodomestico per fini commerciali, ed è tenuto a condividerne il progetto e delle possibili migliorie così come è stato condiviso all’origine dal suo inventore. Dunque, speculatori senza scrupoli astenersi, l’eliodomestico è opensource!.
Insomma una bella scoperta made in Italy che speriamo aiuti i popoli che soffrono la sete a risolvere il problema che purtroppo di anno in anno riguarda sempre più persone nel mondo.