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20/02/12

Carta igienica riciclata? Bianca, please…


Negli ultimi anni, anche grazie all’avvento dell’era digitale, il consumo di carta si è sensibilmente ridotto. Ciò non toglie che molte foreste vengano ancora abbattute per produrre carta che trova largo impiego fra le pareti domestiche. Pensate a quanti fazzolettini per il naso, tovaglioli da cucina o rotoli di carta igienica consumiamo lungo l’arco della nostra vita! In realtà, basterebbero piccoli accorgimenti per diminuire tutto questo spreco, a cominciare dal preferire tovaglioli e fazzoletti di stoffa.
Per la carta igienica, purtroppo, non ci sono alternative se non incentivare la produzione della carta riciclata ottenuta mediante la carta da macero della raccolta differenziata.
Ma vi siete mai chiesti quanto sia davvero ecologica una carta igienica che si definisce riciclata ma è bianca come le altre? La carta riciclata allo stato puro presenta un colore che va dal grigio al marrone, ma poiché il consumatore medio si lascia spesso incantare dalle pubblicità che promettono strati e strati di candida morbidezza, questo tipo di carta tarda ad affermarsi sul mercato.
Nella maggioranza dei casi, per rendere il prodotto più “appetibile”, le stesse aziende hanno preferito sottoporre la stessa carta riciclata ad una procedura di sbiancamento che è altamente nociva. Si ricorre difatti all’uso di prodotti candeggianti a base di cloro, che risultano paradossalmente inquinanti per l’ambiente, o a sbiancanti alternativi quali enzimi, azoto, perossido di idrogeno.
In realtà questi pregiudizi sono il frutto di una mancata coscienza ambientale e di anni di bombardamento mediatico in cui il bianco e l’ultra-bianco sono associati all’idea di igiene e pulizia. In questo caso, la carta igienica riciclata non pecca assolutamente di scarsa igiene, è solamente scura e leggermente ruvida.
E’ davvero così importante non rinunciare al classico rotolo che inevitabilmente finirà nello scarico dopo una manciata di secondi?

Dovremo mangiarci la soia ogm: l'Unione Europea ha dato l'ok per dieci anni a quattro varietà di soia geneticamente modificata:


Dovremo mangiarci la soia ogm. La Commissione europea ha autorizzato con il via libera, per 10 anni, l'importazione e la trasformazione a fini alimentari e per produrre mangimi, di quattro tipi di soia geneticamente modificata: la A5547-127 della Bayer, la 356043 della Pioneer, e le 40-3-2 e Mon 87701 di Monsanto. Alla Commissione europea spetta infatti l'ultima parola, in mancanza di una decisione, favorevole o contraria, dei 27 Stati membri. La procedura di autorizzazione per l'immissione di prodotti alimentari Ogm sul mercato prevede, in un primo tempo, il voto del Comitato europeo della catena alimentare e animale che, in mancanza di un accordo, passa il dossier al nuovo Comitato d'appello europeo introdotto dal Trattato di Lisbona, che rappresenta la fase finale nella procedura di autorizzazione. Così, al pari di quanto avveniva prima al Consiglio dei ministri dell'Ue, se in appello i rappresentanti dei 27 riuniscono una maggioranza qualificata di voti a favore, il dossier viene approvato; se invece la maggioranza qualificata è contraria, la proposta viene respinta. In mancanza di una maggioranza favorevole o contraria, è la Commissione europea che dà esecuzione alla proposta, come per questi dossier. Questo nulla osta di fatto sdogana ancor più la soia ogm pronta a invadere anche i mercati europei: e non ce la ritroveremo solo nella carne (poichè gli animali la assumeranno attraverso i mangimi), ma anche nei prodotti vegetariani e vegani a base di soia.

Nucleare: in GB centrali di nuova generazione promettono di produrre energia dalle scorie radioattive,


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Alcune tecnologie di nuova generazione promettono di riuscire a trasformare le scorie nucleariin energia energia elettrica. Nel caso dell’Inghilterra, lo sfruttamento in tal senso deicombustibili nucleari esausti presenti sul territorio permetterebbe di fornire energia al Paese per oltre 500 anni, almeno secondo le stime effettuate dal Department of Energy and Climate Change (DECC), ma a quale prezzo?
Lo sfruttamento delle scorie nucleari quali fonti energetiche richiederebbe infatti la costruzione di numerosi impianti tecnologici non ancora presenti sul mercato. I costi di produzione per tali nuovi strumenti di alta tecnologia non risulterebbero in ogni caso irrisori. Non possiamo inoltre esimerci dal considerare i possibili rischi derivanti dall’impiego di plutoniouranio, tra gli elementi chimici più tossici in assoluto ed in grado di inquinare e contaminare larghe porzioni di territorio anche in minime quantità.
Visti i necessari costi economici e gli inevitabili problemi di sicurezza che potrebbero insorgere dall’impiego di scorie radioattive, sarebbe opportuno che un maggior numero possibile di Paesi del mondo orientassero i propri investimenti verso l’impiego di fonti rinnovabili. Eppure proprio nella nazione che al momento si sta impegnando nella realizzazioni di Olimpiadi imperniate sulla sostenibilità ambientale e sulla riduzione degli sprechi energetici, il Governo sta prendendo in considerazione l’ipotesi di ricorrere a nuovi metodi di sfruttamento delle scorie presenti sul territorio ‒ 35 mila tonnellate di uranio impoverito e più di 100 tonnellate di plutonio ‒ il cui corretto smaltimento richiederebbe in ogni caso un’ingente spesa monetaria.
Per l’impiego delle scorie, al fine di generare da esse nuova energia, sarebbe necessaria la costruzione di veri e propri nuovi reattori nucleari, sebbene dalla struttura più compatta. Il DECC aveva preso in considerazione l’opportunità di utilizzare impianti in grado di sfruttare l’azione combinata di plutonio e di atre sostanze ritenute meno pericolose, ma non in grado di garantire una elevata produzione di energia. Un simile impianto già presente a Sellafield, sito nucleare britannico affacciato sul Mar d’Irlanda, (costruito nel 1996 e attivo dal 2001) è stato chiuso nel 2011 per ragioni economiche ed operative.
GE Hitachi ha in seguito avanzato una proposta alternativa. Si tratta del reattore PRISM(Power Reactor Innovative Small Module), in grado di produrre energia a partire da plutonio esausto rielaborato. Una sua installazione proprio nel sopracitato sito nucleare inglese ha però visto di recente l’opposizione della Nuclear Decommissioning Authority, che si occupa dello smantellamento e della bonifica di territori che hanno visto sorgere su di essi impianti nucleari in seguito dismessi. Pare che la Gran Bretagna abbia comunque intenzione di proseguire, nei prossimi mesi, il dibattito relativo ad una possibile adozione dei nuovi reattori.
Le tecnologie proposte da GE Hitachi sono state sviluppate lungo gli ultimi decenni, ma nessuno dei nuovi impianti è stato finora commercializzato. A trattenere i governi sono in primis i costi necessari per l’acquisto degli stessi, che si prevedono molto elevati. Gli ideatori assicurano di aver dotato gli impianti di misure di sicurezza tali da scongiurare la fusione del nucleo nel caso del verificarsi di eventi simili a quanto accaduto a Fukushima.
Si parla inoltre di impianti modulari e poco ingombranti rispetto ai sistemi attualmente in uso nel Regno Unito, che dispone oggi di 9 centrali, per un totale di 19 reattori in funzione. Resta infine da prendere in considerazione il fatto che, annualmente, il Regno Unito basa sul nucleare la produzione del 15% dell’energia necessaria alle attività del Paese, percentuale che potrebbe essere coperta via via da un maggior ricorso alle rinnovabili, ma che, purtroppo, pare voglia essere incrementata proprio grazie alla realizzazione di ben 11 nuovi impianti nucleari entro il 2025.

20 fantastici utilizzi dell’Aloe Vera:


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I migliori rimedi per la cura di sé arrivano spesso direttamente dalla natura. Alcuni di voi probabilmente avranno già sentito parlare dell’aloe vera e della sostanza gelatinosa dalle mille applicazioni possibili contenuta nelle sue foglie, che magari vi sarà capitato di raccogliere durante una vacanza al mare per poterle incidere e strofinare su di una scottatura solare.
Se abitate in un luogo soleggiato, potreste provare a coltivare sul vostro balcone una piantina d’aloe. Me se non avete questa fortuna o non vi sentite dotati di pollice verde, sappiate che è possibile acquistare il gel d’aloe ormai nella maggior parte delle erboristerie e dei negozi di prodotti naturali. L’unica accortezza da avere è quella di controllare scrupolosamente la lista degli ingredienti presente sulla confezione, che dovrà comprendere pochissimi componenti oltre all’aloe, che dovrà essere preferibilmente di origine biologica. I prodotti migliori aggiungono all’aloe (indicato in etichetta come aloe barbadensis) soltanto i conservanti necessari, solitamentesorbato di potassio (potassium sorbate) e acido citrico (citric acid).
Ora che sapete come scegliere il vostro “gel d’aloe”, ecco alcuni suggerimenti per il suo impiego. L’aloe è un rimedio davvero portentoso, che vi potrà stupire ed aiutare in mille occasioni. E’ considerato un vero toccasana per le pelli sensibili e non è solitamente considerato tra le possibili cause scatenanti di reazioni allergiche, mentre lo potrebbero essere alcuni conservanti o profumi sintetici contenuti in prodotti a base d’aloe. Vi consigliamo quindi al momento dell’acquisto di orientarvi verso prodotti privi di profumazioni e di conservanti potenzialmente allergizzanti come, ad esempio, i parabeni.   Noi vi suggeriamo alcuni dei suoi impieghi possibili e restiamo in attesa di conoscere anche i vostri.
1. L’aloe può essere utilizzato come ingrediente di base per la preparazione di uno scrub per il corpo, con l’aggiunta di olio d’oliva, zucchero o sale.
2. Se il vostro problema è la forfora, coccolate il cuoio capelluto strofinando delicatamente del gel d’aloe su di esso e lasciandolo agire il più possibile prima dello shampoo. Vi aiuterà a contrastarne la formazione e a combattere il prurito.
3. Stendete abbondantemente del gel d’aloe sulla pelle dopo una giornata trascorsa sotto il sole, in modo da beneficiare del suo potere rinfrescante.
4. L’aloe è adatto da impiegare come maschera per il viso in caso di pelle arrossata. Stendetene il gel con le dita e risciacquate il tutto con acqua tiepida quando si sarà asciugato formando una sottile pellicola. Tamponate il viso delicatamente con un panno di cotone.
5. Se quando ritornate a casa alla sera vi ritrovate ad avere le mani screpolate a causa del freddo o del vento, applicate generosamente del gel d’aloe sulle parti più ruvide delle vostre dita. Per un trattamento d’urto lasciate agire l’aloe sulle mani per tutta la notte indossando dei guantini in cotone.
6. il gel d’aloe vera puro può sostituire benissimo la vostra abituale crema viso. Potrete applicarlo anche più volte al giorno, a seconda delle vostre necessità.
7. Provate ad impiegare il gel d’aloe come contorno occhi. Rimarrete stupite del suo effetto tensore sulle piccole rughe.
8. Avete terminato la vostra crema per il corpo abituale? Dopo la doccia utilizzate il gel d’aloe al suo posto, massaggiandolo sulla pelle finché non si sarà ben assorbito. Per renderlo profumato potrete addizionarlo con poche gocce del vostro olio essenziale preferito.
9. il gel d’aloe è anche un ottimo gel per capelli. Provare per credere!
10. Sempre a proposito di cura della chioma, i capelli stressati beneficeranno di un impacco pre-shampoo a base d’aloe, applicato su di essi dopo averli inumiditi e lasciato agire per almeno mezz’ora.
11. Applicate del gel d’aloe sulle punture d’insetti per alleviare rossore e prurito.
12. E’ inoltre il prodotto ideale da utilizzare dopo la rasatura o la depilazione, per rimarginare eventuali microferite.
13. Applicatelo con costanza sulle cicatrici per fare in modo che il loro aspetto migliori e che scompaiano più rapidamente.
14. In caso di macchie scure sulla pelle causate da un’eccessiva esposizione al sole, non disdegnate di effettuare prolungati impacchi di gel d’aloe sulle zone interessate, in modo che tali in estetismi possano attenuarsi fino a scomparire.
15. Provate a contrastare i dolori muscolari effettuando dei massaggi con del gel d’aloe vera, che gode, tra le altre, di proprietà antinfiammatorie e calmanti.
16. Applicatelo senza remore in caso di gengive infiammate o formazione di piccole fiacche all’interno del cavo orale.
17. A fine giornata massaggiate i piedi stanchi con una piccola quantità di gel d’aloe a cui avrete aggiunto al momento alcune gocce di olio essenziale alla lavanda.
18. Se soffrite di mal di testa, tenete a portata di mano un barattolino di gel d’aloe che avrete addizionato con poche gocce dio olio essenziale di menta ed applicatelo al bisogno con movimenti circolari sulla nuca e sulle tempie.
19. L’aloe vera è spesso alla base della composizione di dentifrici naturali. Potrete provare a realizzarne uno unendo al gel d’aloe alcune foglioline di menta e di origano essiccate e polverizzate, da utilizzare di tanto in tanto come alternativa ai prodotti comunemente in commercio.
20. Alcune gocce di gel d’aloe rappresentano la soluzione ideale da applicare affinché gli antipatici brufoletti scompaiano più rapidamente.