Aiutaci anche tu a diffondere questo blog, clicca sul quadratino in alto a sinistra CONDIVIDI



09/12/11

Anche la Coop entra nell'ottica dei pannolini lavabili:


Sapete quanti rifiuti generiamo ogni volta che cambiamo il pannolino ai nostri piccoli? Nella vita di un bimbo, si arriva a generare fino a 5 tonnellate di rifiuti coi pannolini, pari al 20% dell’intera spazzatura!
Fino agli anni ’60, in Occidente esistevano solo panni di stoffa lavabili, poi con la progressiva introduzione dei pannolini usa e getta questi sono stati accantonati poiché non ritenuti più così comodi.
Attualmente il pannolino si è imposto sul mercato a prezzi davvero esorbitanti, giustificati (a parer dei produttori) dalle innovative caratteristiche che lo renderebbero sempre più competitivo. Ogni dettaglio è curato ai minimi termini, finendo col dimenticare quella che dovrebbe essere la sua funzione originaria, ma soprattutto la sua destinazione ultima: il bidone della spazzatura dopo appena qualche ora di “consumo”!
La Coop ha lanciato sul mercato i pannolini lavabili dopo aver testato l’impatto sul consumatore della Regione Toscana nel corso del 2008. Le mamme sembrano essere sempre più attente agli acquisti eco-consapevoli, perché allora non riproporre un vecchio e caro metodo col quale i nostri antenati hanno cresciuto i loro piccoli?
Il pannolino si compone di tre elementi: una mutandina al 95% in cotone e al 5% in poliuretano per garantire l’impermeabilità; il pannolino assorbente in cotone biologico, lavabile in lavatrice fino a 60°; un velo biodegradabile destinato alla raccolta delle feci che può essere gettato tranquillamente nel WC.
Acquistare questo prodotto comporterà un risparmio di circa 1000 euro per ogni bambino in 3 anni, una cifra davvero elevata!
La Coop ha voluto dimostrare come sia possibile investire su un qualcosa che aiuti a ridurre la produzione di rifiuti, risparmiare energia e diminuire l’emissione di anidride carbonica.
Quando si dice i rimedi della nonna…

EcoNatale: meglio l’albero di Natale vero o quello di plastica o uno fatto di oggetti riciclati?


La magia del Natale non è la stessa senza albero addobbato? Se foste ancora indecisi se acquistare un albero di Natale vero o ripiegare su un albero di Natale di Plastica o ancora meglio come noi suggeriamo addobbare la casa con un albero riciclato, eccovi alcune riflessioni in merito.
L’albero di Natale di plastica è la scelta di milioni di italiani nel 2011: 6 su 10 secondo Il Codacons, che quest’anno preferiranno agli abeti da coltivazione, la variante in plastica. Un fenomeno che ha più motivazioni: in parte lacrisi che colpisce le famiglie italiane e che rende la spesa troppoimpegnativa, in parte la penuria di abeti, e il conseguente rincaro dei prezzi, che rende asfittico il mercato degli alberi natalizi.
Ma, a prescindere dalle tendenze, qual è la migliore scelta ecologica da fare?
Gli alberi veri vengono generalmente acquistati per l’occasione per poi essere purtroppo per la maggiorparte dei casi gettati alla fine delle feste: sono alberi che vengono dai vivai apposta per le festività. La Coldiretti in realtà sostiene lapossibilità di gestire la piante in modo tale da preservarla da traumi e da poterla poi ripiantare e sconsiglia l’acquisto di alberi di plastica, ecologicamente più deleteri.
Evidentemente non si tratta di un’opinione super partes.  D’altra parte è vero che la produzione e il trasporto di alberi di Natale di plastica comportano un notevole consumo energetico ed emissioni nocive per l’ambiente.
Entrambe le opzioni hanno inevitabili lati negativi, per questo non resta che affidarsi al buon senso e, qualsiasi sia la scelta, seguire delle buone norme di comportamento. Come per ogni prodotto affidarsi ad aziende locali fa sì che si evitino inutili emissioni per il trasporto. E nel caso degli alberi di plastica è fondamentale prestareparticolare attenzione ad un corretto smaltimento .
La nostra posizione è chiara: ma è poi così fondamentale avere il tradizionale albero in casa?
Perché non dare libero sfogo alla fantasia e costruirsi un albero fai da te con materiali di riciclo, carta, cartone e bottiglie?
Il risultato può essere veramente sorprendente! E inequivocabilmente green.