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24/08/12

L'«ospedale verde», dove la sanità si unisce all'ambiente


Energia rinnovabile, controllo degli sprechi energetici, gestione controllata dei rifiuti, illuminazione intelligente

MILANO - Fonti rinnovabili,impianti di trigenerazione, illuminazione a basso consumo energetico e gestione controllata dei rifiuti e degli sprechi d’acqua. Sono questi i punti di forza di «Ospedale Verde», progetto da 10 milioni di euro in fase di realizzazione nelle strutture ospedaliere aretine grazie all’Asl di Arezzo, e l’aiuto del ministero dell’Ambiente. Un’operazione di ripensamento degli edifici sanitari, dove la parola chiave si chiama risparmio.
ASL AREZZO - A fare da cavia cinque ospedali e 60 edifici sanitari della provincia di Arezzo, strutture complesse e dispendiose quando si parla di costi energetici che, già dall’inizio dell’anno, sono in fase di modifica per consumare di meno. Una trasformazione della durata di tre anni che, entro la fine del 2015, prevede l’autoproduzione di circa 50% dell’energia necessaria per le attività degli ospedali, la riduzione del 25% delle emissioni di CO2 e il risparmio annuo globale di circa 1,5 milioni di euro. Tra i lavori già iniziati, il primo impianto fotovoltaico da 47 kWp, già terminato all’ospedale San Donato di Arezzo.
L'impianto fotovoltaico dell'ospedale San Donato di ArezzoL'impianto fotovoltaico dell'ospedale San Donato di Arezzo
GLI INTERVENTI – A guidare la prima serie di interventi, in corso d’opera anche negli ospedali del Valdarno, di Fratta di Cortona, Bibbiena e San Sepolcro, l’ingegnere Daniele Giorni, redattore del progetto aretino e Energy manager dell’Asl di Arezzo. «Il primo passo», spiega Giorni, «è l’impiego delle fonti rinnovabili da combinare con le tecnologie per l’efficienza energetica. Tra le prime operazioni, l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli ospedali e la sostituzione delle caldaie vecchie con modelli di ultima generazione. Nei prossimi mesi, i 14 impianti fotovoltaici che verranno installati garantiranno una potenza complessiva di circa 500 kWp (il 2% dei consumi attuali, mentre i nuovi generatori di calore saranno dotati di sistemi di telecontrollo a distanza per evitare gli sprechi e gli esuberi. In più, la seconda serie di interventi prevede l’installazione nei cinque ospedali della provincia di impianti di trigenerazione ad alta efficienza, alimentati a metano, che generano in maniera combinata energia elettrica, termica e frigorifera».
PROGETTO ILLUMINATION – Progetto nel progetto, quello sull’illuminazione che vedrà l’inserimento nell’ospedale San Donato della tecnologia Led in sostituzione dei corpi illuminati attuali. «Questa operazione», spiega Giorni, «ha anche un valore di ricerca. È la prima volta, infatti, che questo tipo di tecnologia viene utilizzata nei nostri ospedali. Nel corso degli anni, la sperimentazione potrà rivelare se i Led sono efficaci per i bisogni delle strutture sanitarie».
CONTROLLO SU ACQUA E RIFIUTI – Tra gli sforzi per ridurre i costi, anche quelli per il controllo sulle perdite d’acqua e la raccolta differenziata dei rifiuti. Due settori importanti che spesso, quando si tratta di strutture complesse, non trovano il giusto monitoraggio. «Per quello che riguarda l’acqua», spiega Enrico Desideri, direttore generale dell’Asl di Arezzo, «abbiamo introdotto un sistema di allarme computerizzato che segnala le perdite, permettendoci d’intervenire tempestivamente per evitare che le risorse idriche vengano perdute. Per i rifiuti, invece, abbiamo inserito in tutte le nostre strutture un contatore che ci permette di monitorarli e di controllare i rifiuti pericolosi».
ECONOMIA SANITARIA – Dei passi che segnano il cammino della nuova economia sanitaria, dove il pubblico interviene direttamente per gestire al meglio le proprie risorse. «Investire 7 milioni di euro (solo 3 sono coperti dal ministero) in questo progetto», spiega Desideri, «è stato uno sforzo notevole. Ma, considerando i risparmi futuri, circa 1,5 milioni di euro tagliati ogni anno per l’acquisto d’energia, questa è senza dubbio la strada giusta da percorrere. Un cambiamento di marcia che non solo trova riscontro nel risparmio economico, ma che ci permette anche d’inquinare di meno. Con i prossimi interventi, infatti, ridurremo del 25% le emissioni di CO2. Portandole, dalle attuali 27 mila tonnellate annue a 20 mila. In Toscana c’è grande attenzione per i temi ambientali e le aziende private, coinvolte negli appalti, rispondono positivamente alle nostre esigenze. Anche se, quando si parla di gestire al meglio le risorse, è l’azienda pubblica che deve avere il pallino in mano».
RISPARMIO SOCIALE – Un risparmio che dall’ambiente attraversa anche il lato sociale. «Con la spending review», conclude Desideri, «le Asl quest’anno hanno avuto il 5% in meno dei trasferimenti. I tagli hanno reso necessaria una politica sanitaria che punti sulla riduzione dei costi. Nel nostro territorio stiamo lavorando molto anche sulla malattia cronica. La maggior parte dei ricoveri, infatti, avviene a causa di patologie già diagnosticate che vengono trascurate o non curate. Per ridurre i tempi di ricovero, abbiamo adottato un approccio proattivo, rafforzando l’intervento dei medici di base che si terranno in contatto telefonicamente con i pazienti per controllare l’andamento delle cure nei malati cronici».