
L’azienda che già produce un biocarburante il NExBTL scommette sull’uso di grasso proveniente dall’industria della trasformazione ittica per produrre biodiesel. Una priuma sperimentazione è stata fatta in Indonesia con scarti provenienti dall’Asia del sud. Anzi va oltre e annuncia che grazie al grasso di scarto si ottiene una riduzione di emissioni di CO2 pari all’84% rispetto ai combustibili ordinari e nella conta include l’intero ciclo di produzione. Una riduzione spettacolare dovuta all’uso dei sottoprodotti del pangasio pesce molto presente nelle acque vietnamite e thailandesi e introdotto sul mercato occidentale nel 2000.
I ricercatori di Neste Oil si sono messi in testa di usare le sue interiora per sviluppare un biocarburanti poiché il pangasio è considerato dagli esperti come uno dei pesci che presentano il miglior bilancio ecologico. Ha detto Matti Lehmus viceprendiente del settore energie rinnovabili di Neste Oil:
Ciò ci permetterebbe di usare i sottoprodotti di diverse industrie per rimpiazzare il petrolio con un prodotto di qualità. E per questo il nostro obiettivo quest’anno è quello di aumentare la quantità di sottoprodotti e rifiuti che andremo a impiegare come materie prime per centinaia di migliaia di tonnellate rispetto al 2011.