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28/01/12

Tower of Power: il primo grattacielo eolico a Taiwan


Producono energia pulita, fanno bene all’ambiente e danno un tocco davvero innovativo al panorama delle grandi metropoli: sono sempre più diffuse in molte città del mondo e sono collocate nelle aree urbane, non più, quindi lontano dai centri abitati, sono le centrali per la produzione di energia elettrica pulita che sono sempre più silenziose e dalle strane forme.
Nulla hanno più  a che vedere, ad esempio, con le classiche centrali elettriche: le moderne, anzi modernissime, centrali energetiche hanno l’aspetto spesso simile a elementi di natura, come nel caso del progetto della Tower of Power,la torre energetica di Taiwan che sfrutterà il vento per produrre energia ed il cui aspetto ricorda un intreccio di bamboo, che dà vita a una specie di reticolo con degli ampi vuoti in cui sono collocate 600 innovative turbine eoliche.
L’idea di questa Tower of Power è venuta ad uno gruppo di architetti, lo studio NL Architects, che ha recentemente presentato il progetto di questa torre che produrrà complessivamente 6 Mw di energia, tramite delle turbine che sono molto diverse dalle classiche e rumorose pale eoliche, infatti con le loro piccole dimensioni riescono ad occupare gli spazi vuoti tra un intreccio e l’altro donando un  aspetto artistico alla costruzione.
La torre non solo produrrà una grande quantità di energia pulita, che già è una cosa importante, ma si prevede che essa potrà ospitare, all’interno del reticolo, dei punti di osservazione sul panorama per assistere a spettacoli e a eventi, ma anche degli spazi per meeting e congressi, parcheggi, uffici e un museo.
La Tower of Power di Taiwan è un esempio di come in un unico luogo si possa conciliare l’esigenza di dare vita a nuovi spazi cittadini ultramoderni a servizio delle persone e l’esigenza di rispettare l’ambiente producendo, contemporaneamente, energia pulita per tutti.
La Tower of Power di Taiwan sarà senza alcun dubbio il nuovo punto di incontro di Taiwan, modernissimo e molto “green”.

Halfsies: una mezza porzione contro obesità, sprechi e fame nel mondo,


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Una soluzione per tre problemi: mangiare meno per combattere l’obesità, diminuire le quantità di cibo nella spazzatura e raccogliere donazioni per aiutare i popoli affamati! È questo l’obiettivo di Halfsies, l’iniziativa sociale di un ristorante americano, che offre agli avventori del locale l’opportunità di mangiare una porzione ridotta di cibo di qualità, contribuendo contemporaneamente a tenere sotto controllo il peso e ad aiutare le popolazioni dei Paesi poveri.
Ma come funziona esattamente? 
Il ristorante sceglie una serie di piatti dal menu da far rientrare nel programma e li segnala conun simbolo particolare per distinguerli dagli altri: quando un cliente ordina uno di questi piattiriceve una mezza porzione pagando però il prezzo intero.
In questo modo, il 90% della cifra pagata sarà devoluta in beneficienza, per contribuire alla lotta contro la fame nel mondo, mentre il 10% resterà al ristorante per coprire i costi e gestire le attività.
In partenza con un progetto pilota, che verrà lanciato in primavera in Texas e New York, Halfsies – come si legge anche sul sito – è in cerca di nuove collaborazioni con altri ristoranti, per espandere il progetto e sensibilizzare ulteriormente la popolazione americana, profondamente colpita dal fenomeno dell’obesità.
In un epoca come questa, dove un americano su tre è obeso e gli sprechi raggiungono livelli inaccettabili, ci sono ancora un miliardo di persone nel mondo che non hanno cibo a sufficienza per vivere in salute.
Halfsies cerca di fronteggiare tutti e tre i problemi: obesità, sprechi alimentari e sottonutrizione. Non sarà forse il caso di replicare questo stesso modello in tutti i Paesi occidentali, valorizzando anche i cibi a chilometri zero?

Berghotel Mattlihüs, un albergo di legno 100% ecologico nel cuore delle Alpi Bavaresi:


Berghotel Mattlihüs
Se il turismo sostenibile di lusso può sembrare in parte ancora una chimera, di certo il Berghotel Mattlihüs di Oberjoch, nell’Algovia bavarese, ha tutti i requisiti per un soggiorno a basso impatto ambientale. La famiglia Geissler ha infatti pensato proprio a tutto per garantire una costruzione ed una gestione eco-friendly, rispettose dei parametri della bioedilizia e della sostenibilità ambientale.
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L’hotel, quattro stelle, è realizzato completamente in legno ed è 100% ecologico, unico nel suo genere in Germania. In Italia ne abbiamo visto uno simile in Trentino-Alto Adige: ilbiohotel Theiner’s garten di Merano. Il Berghotel Mattlihüs si trova a 1.200 metri di altitudine ed è stato realizzato senza impiegare chiodi e facendo a meno di collanti ed altre sostanze chimiche. Gli ospiti possono recarsi nelle vicine piste da sci, a Bad Hindelang, partecipare a sessioni di yoga, praticare l’arrampicata o noleggiare delle biciclette per avventurarsi in escursioni nelle campagne circostanti, godendo di una full immersion nella natura e raccogliendo erbe da impiegare nella preparazione di tisane e ricette biologiche.
Il percorso virtuoso, da comunissimo albergo ad hotel eco-sostenibile, ha dato origine ad un resort innovativo, ispirato ai principi del Feng Shui, in grado di offrire conforto agli ospiti alla ricerca di pace ed equilibrio. Il legno di cirmolo utilizzato possiede infatti delle proprietà calmanti, in grado di rallentare il battito cardiaco conciliando il sonno.

Secondo la tradizione popolare il cirmolo riesce a trasmettere un influsso positivo alla psiche, infondendo tenacia e pazienza e favorendo la visualizzazione degli obiettivi di miglioramento personale. Il legno impiegato nella costruzione proviene da alberi tagliati da foreste locali, nei giorni di luna calante, periodo in cui le radici trattengono dal suolo una maggiore quantità di sostanze naturali, capaci di resistere alla muffa ed al deterioramento dell’umidità e del tempo oltre che all’attacco dei parassiti. Nei vasti terreni che circondano l’albergo si pratica l’agricoltura estensiva, rispettosa dell’ambiente.
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L’albergo è alimentato da energie rinnovabili e ha adottato politiche di gestione dei rifiuti e dei reflui ecologiche ed interventi di risparmio idrico, come il recupero dell’acqua piovana per rifornire lo sciacquone, buone pratiche che gli sono valse diverse certificazioni di sostenibilità ambientale. Ovviamente anche l’alimentazione è rigorosamente bio. Frutta, verdura, succhi e vini utilizzati dal ristorante e dal bar sono tutti di produzione biologica. Ci sono menu per soddisfare ogni esigenza: dalla cucina vegetariana ai piatti studiati per i diabetici.
Anche il prezzo si mantiene tutto sommato sostenibile: pernottamento e mezza pensione biologica partono infatti da 124 euro a persona. Inoltre, per favorire la mobilità sostenibile la struttura offre uno sconto del 5% sul prezzo della camera a chi arriva in treno o in autobus ed il personale provvede a prendere ed accompagnare gli ospiti alla fermata più vicina.
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Vetri fotovoltaici: i pannelli solari che lasciano passare la luce,


Quando si pensa ai pannelli solari, viene in mente un’estensione di rettangoli neri che coprono le superfici, oscurando tutto quello che si trova al di sotto. Queste però sono le tradizionali celle fotovoltaiche. Ora però, esistono, grazie all’evoluzione della tecnologia in questo ambito, anche i “vetri fotovoltaici”.
Si tratta di veri e propri pannelli trasparenti perché utilizzano il vetro come base, lasciando così passare la luce e potendo ricoprire superfici vetrate come lucernari, tetti e facciate. L’edificio ci guadagnerà in risparmio energetico e in illuminazione naturale e diventerà produttore “in proprio” e in maniera autonoma di energia!
Ma vediamo come funzionano. I vetri fotovoltaici sono in grado di assorbire la luce grazie ad una speciale vernice trattata con gel di silicio amorfo che trasforma i pannelli in semiconduttori. La tecnologia oggi ha consentito di rendere i vetri di una trasparenza tale da poter essere utilizzabili anche nelle abitazioni. Anche il costo è abbordabile e si aggira sulla metà del tradizionale pannello fotovoltaico.
Il gel può essere applicato sia in uno strato interno ai doppi vetri che superficialmente e funziona come ottimizzatore per l’assorbimento dei raggi, così da mantenere un grado di trasparenza del vetro del 30% e favorire così l’illuminamento naturale. Nel caso dell’intercapedine si riesce a produrre fino a 300 watt/mq, per il film steso sul vetro il sistema è in grado di generare fino a 100 watt /mq.
Numerose aziende si sono già specializzate in questo nuovo prodotto ma è sempre meglio affidarsi a chi ha già un expertise di rilievo nella produzione e nel montaggio di soluzioni complesse di pannelli solari, come Energy Glass,Martifer Solar e BP Solar.
Per chi pensa che la tecnologia vada veloce e vuole attendere nuove soluzioni, la buona notizia è che all’MIT è allo studio un sistema per produrre energia solare dai normali vetrisenza bisogno di utilizzare celle o vetri fotovoltaici al silicio. La pellicola che ricopre il pannello trasparente cattura i raggi solari grazie ad uno strato di molecole diversamente colorate, che assorbono varie lunghezze d’onda. L’efficienza è garantita “sintonizzando” ciascun colore su di una certa lunghezza d’onda, così da controllare il processo.
Una copertura in vetro fotovoltaico
Allo studio anche una cella fotovoltaica colorata e trasparenteche l’australiana DyeSol vorrebbe immettere sul mercato nel 2014. Qui non è il vetro a essere trattato con film che catturano e trasformano i raggi solari in energia ma direttamente il pannello ad essere trasparente come un vetro. Grazie al biossido di titanio e ad un rivestimento colorato per aumentare l’assorbimento della luce, questo“vetro solare” (chiamato glass solar cell appunto) permette anche di ridurre il surriscaldamento della casa, limitandone così la necessità di raffreddamento. Con questa tecnologia si potranno realizzate le case direttamente con pannelli fotovoltaici trasparenti. Con indubbi vantaggi in termini di prestazioni ed efficienza energetica.
E’ proprio il caso di dirlo, nel campo delle rinnovabili, ma soprattutto nella tecnologia fotovoltaica, ormai la fantascienza sta diventando realtà!

Zurigo vuole diventare la città più eco-sostenibile d’Europa:


Per ben sette anni Zurigo ha detenuto il primato di città più eco-sostenibile d’Europa grazie all’enorme patrimonio naturalistico quasi incontaminato e alle virtuose politiche di tutela e valorizzazione messe in campo negli anni dai governi centrali e locali.
Un primato che è anche dei cittadini, decisi a preservare l’ambiente con comportamenti consapevoli e responsabili. Dal 2009, però, Vienna le ha strappato la leadership di questa speciale classifica scatenando l’orgoglio e la competitività degli svizzeri, che, pur di riaggiudicarsi l’ambito primato, promettono di conseguire ambiziosi obiettivi in tema ambientale.
Il primo fronte su cui verrà ingaggiata la ‘lotta’ riguarda l’inquinamento acustico e atmosferico ed è quello dellamobilità sostenibile. L’intento dei governatori locali è quello di diminuire ulteriormente il numero di auto in circolazione favorendo gli spostamenti in bici e a piedi. Come fare? Riducendo il numero di distributori di benzina e parcheggi, raddoppiando i minuti di ‘verde’ ai semafori e rallentando sempre più la circolazione a motore.
D’altro canto Zurigo vanta già la rete di trasporti pubblici più articolata del mondo, in rapporto alla popolazione,  con 28 linee ferroviarie, 13 di tram, 7 di traghetti; senza contare la capillare rete ciclabile e le centinaia di biciclette elettriche o tradizionali ad uso gratuito della cittadinanza.
Altro elemento chiave è l’acquedotto, gestito da una società pubblica senza fine di lucro, impiega al 70% acqua del lago non trattata con cloro o agenti chimici, mentre il restante 30% viene per metà da pozzi e metà da fonti di superficie.
Dall’acqua al cibo, nella virtuosa Zurigo, il passo è davvero breve visto che esistono ben 7 marchi ed eco-certificazioni che segnalano ai consumatori l’attenzione al cibo biologico in ristoranti, bar e tavole calde ma anche alberghi, hotel ed ostelli eco-sostenibili.
Volete un’ulteriore prova dell’efficacia della politica ecologista promossa nel capoluogo svizzero? Provate apasseggiare nei parchi alla sera e vedrete uno scintillio di lucciole danzare intorno a voi. Le lucciolesono un ottimo bio-indicatore poiché testimoniano l’assenza di fitofarmaci nell’aria. Perfino i lampioni lungo le strade sono pensati per gli animali: in particolare per i pipistrelli, con scatole-nido che disegnano percorsi urbani di luce ad hoc.
Un vero Paradiso terrestre!

Anche Starbucks apre un caffé eco-sostenibile:



Starbucks, la più celebre tra le catene di caffè, già da tempo è attivamente impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale, e quanto accaduto nella cittadina di Tukwila, nello stato di Washington, è un esempio emblematico di quanto detto. E’ stato difatti inaugurato uno dei primi edifici eco-sostenibili, realizzato attraverso il riciclo di container dismessi con cui venivano distribuite le merci proprio negli stessi Starbucks. Gli architetti dell’azienda assicurano di aver progettato il locale nel pieno rispetto dei criteri necessari per la certificazione LEED in bioedilizia e contano di poter presto avvalersi di essa.
Oltre al recupero dei container, sono stati impiantati dei sistemi per la raccolta ed il riciclo dell’acqua piovana e per il controllo degli sprechi idrici mediante lo Xeriscaping. Quest’ultimo è un metodo di disposizione delle piante nei giardini finalizzato all’ottimizzazione delle risorse presenti in loco: le piante vengono scelte sulla base della loro adattabilità al clima per evitare che possano richiedere quantità di acqua superiori alla reale disponibilità. Nello stesso tempo si evita anche la dispersione di acqua mediante evaporazione o erosione del terreno.
Nella costruzione dell’edificio sono stati utilizzati materiali a basse emissioni e sono state rinnovate anche le insegne, non più luminose ma dipinte direttamente sugli edifici.
Questa struttura fungerà da modello per un processo di rinnovamento che interesserà nel lungo termine tutta la catena di caffè.
Starbucks recentemente aveva annunciato di voler diminuire del 25% il consumo dell’elettricità entro il 2015 e di smantellare progressivamente gli impianti fino ad essere coperti solo da fonti rinnovabili.
il top sarebbe l'acquisto, da parte di Starbucks, di partite di caffè equo e solidale!