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27/05/12

Se McDonald's vuole fare Slow Food...

Se Mcdonald's vuole fare slow food...
Il marchio Mcdonald's si è rifatto il lifting. Con le ultime campagne di marketing punta a guadagnarsi la credibilità nelle forniture di cibo locale e rispettoso per l'ambiente. La pubblicità di Zio Mac ha voluto convertire molti partigiani del cibo made in Italy alla filosofia dell'hamburger, spacciando i propri prodotti come alimenti di alta qualità tipici della nostra tradizione alimentare. L'inchiesta di Roberto La Pira comparsa su Fatto Alimentare dimostra che la realtà è ben diversa e demolisce l'intera operazione del colosso del fast-food. L'operazione sarebbe iniziata in grande stile con l'arrivo di McItaly, il panino in versione italiana firmato dal Ministero delle politiche agricole e forestali con l'ex ministro Zaia come testimonial. Si tratterebbe in realtà di una precisa strategia studiata a tavolino: proporre per due mesi un nuovo panino con una fettina di Parmigiano Reggiano o di bresaola dop, richiamando l'attenzione dei media e poi...continuare tutto come prima.
"La realtà quotidiana è diversa" scrive La Pira. "La carne degli hamburger è italiana, ma si tratta di quarti anteriori di vacche a fine carriera di età compresa tra 4 e 6 anni. Gli animali sono macellati dall' Inalca di Cremonini a Piacenza, e si tratta di lotti non presenti in macelleria e nei supermercati. La carne di vacca non si vende perché risulta troppo dura e legnosa, e si può solo usare macinata negli hamburger industriali e nei ripieni. Il prezzo nei mercati all’ingrosso è ridicolo, per questo McDonald’s può proporre listini molto convenienti".
"Il menu diventa italiano quando si mangiano gli hamburger di pollo firmati da Amadori". Sul resto della fornitura c'è poco da aspettarsi. "Il pollo fritto impanato dei Chicken McNuggets, che arriva direttamente dalla società francese Cargill e da altre due società straniere. Anche le famose patatine fritte sono dell' austriaca Frisch & Frost. Poi c’è il merluzzo dei Filet-O-Fisch, importato dalla danese Espersen, i gamberetti dalla Thailandia".
Ciò che c'è di diverso in Mcdonald's è la comunicazione. Ricostruirsi un'identità italiana indubbiamente giova a tutte le industrie alimentari, soprattutto a chi è sempre stato il bersaglio principale di ambientalisti e cultori del cibo locale. Bisogna avere il coraggio di guardare oltre le apparenze. Dopo il green washing è subentrato il local washing, ci si traveste a paladini della filiera corta nazionale per pure operazioni di facciata.
Fatta la denuncia invece di criticare e basta a Mcdonald's dovremmo chiedere di più. Se ha cominciato ad usare prodotti italiani di per sè è un bene. Ma dovrebbe farlo fino in fondo, con maggiore trasparenza ed efficacia.