Trasformare un’arida area del deserto del Sahara in una florida oasi che sfrutterà il potenziale dell'agricoltura nel deserto con il solo utilizzo di acqua salata e delle energie rinnovabili. È l’ambizioso obiettivo del Sahara Forest Project dell'architetto Michael Pawlyn, del designerCharlie Paton e dell'ingegnere strutturale Bill Watts, che lo presentarono per la prima volta durante il Cop15 di Copenaghen e che hanno unito le forze con il gruppo ambientalista norvegeseBellona Foundation.
Ora, dopo l’accordo ratificato nel giugno 2010 con il re Abdullah II di Giordania, il Sahara Forest Project ha firmato un accordo con Yara International e la compagnia di fertilizzanti Qafco per realizzare il primo impianto sperimentale in Qatar, con la speranza di applicare queste tecnologie nel Paese della penisola arabica in gran parte composto da deserto. Ora l'intesa definitiva sarà firmato in Norvegia dal primo ministro norvegese Jens Stoltenberg e dal premier del Qatar Sheikh Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani.
Il Test plant sarà costruito, grazie a un finanziamento da 5,3 milioni di dollari, appena fuori Doha, la capitale del Qatar, su un'area di 10.000 m2 nello stabilimento della Qafco e si propone di dimostrare l’efficacia dell’utilizzo di due tecnologie distinte contemporaneamente: il solare a concentrazione e le serre alimentate dall’acqua di mare. Si tratta di tecnologie innovative in grado di fornire una vasta gamma di soluzioni agricole sostenibili anche agli ambienti inospitali come il deserto, attraverso la dissalazione dell’acqua di mare.
“Siamo molto entusiasti di unire le forze con la Qafco e la Yara per realizzare questo sistema di tecnologie verdi unico nel suo genere. L'impianto pilota dimostrerà i benefici di un approccio olistico alle sfide dell’acqua del cibo e del settore energetico”, spiega Joakim Hauge, CEO del Sahara Forest Project. Per la Bellona, che ne detiene il 30% delle quote, “l'impianto sarà pienamente operativo entro dicembre 2012 e ospiterà una combinazione unica di serre d'acqua salata, energia solare a concentrazione e celle solari, stagni di coltivazione delle alghe e strutture per l'essiccazione del sale”.
Per scaricare il pdf del progetto clicca qui.
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