Aiutaci anche tu a diffondere questo blog, clicca sul quadratino in alto a sinistra CONDIVIDI



01/12/11

La centrale a Biogas che sfida anche la criminalità:


L'impiego dell'energia termica per alimentare una serra in una zona ad alta infiltrazione della malavita

L'impianto di Borgo BainsizzaL'impianto di Borgo Bainsizza
MILANO - Per fare il fiore ci vuole il mais: succede nel nuovo impianto a biogas di Borgo Bainsizza, in provincia di Latina, realizzato da Esco Lazio e Azzero CO2, società di consulenza ambientale (il team è composto da Legambiente, Kyoto Club e l'istituto di ricerca Ambiente Italia). Già, perché l'energia termica prodotta dallo stabilimento – 8 milioni di kilowattora l'anno, con 7 mila tonnellate di anidride carbonica non emesse – riscalderà la vicina serra della Selecta, che si estende su una superficie di circa sette ettari. La riduzione di particolato renderà l'atmosfera più respirabile: il vivaio, infatti, finora è stato alimentato da caldaie a olio a basso tenore di zolfo, molto inquinanti.
IMPIANTO - La tecnologia a basso impatto coprirà un terzo del fabbisogno termico, contribuendo a migliorare la qualità dell'aria. Altro vantaggio: il reattore, dalla potenza di un megawatt, metterà in rete 7 milioni e mezzo di kilowattora elettrici, tagliando le emissioni di CO2 di 4.500 tonnellate l'anno. Il progetto, tecnologia tedesca e know-how italiano, si è concluso in tre anni. La fase successiva prevede un netto ampliamento, per aumentare la sostenibilità della serra e avviare la digestione anaerobica della sansa derivata dalla spremitura delle olive. Il ciclo si chiuderà con il recupero degli scarti agricoli: «Le norme attuali ancora non lo consentono», spiega Mario Gamberale, amministratore delegato di Azzero CO2, «ma confidiamo nell'intervento dell'amministrazione provinciale. Con misure adeguate, si potrà creare un indotto per il riciclo dei residui organici, che ora sono inutilizzati o smaltiti in modo inadeguato».
VALORE SIMBOLICO - Caso di eccellenza, non solo per lagreen economy: l'iniziativa ha anche un forte valore simbolico, in una zona ad alto tasso di infiltrazioni mafiose. «Impresa pulita per due motivi. Primo, perché a Borgo Bainsizza si è puntato sulla filiera corta e sul reimpiego dell'energia termica per alimentare la serra», sottolinea Francesco Ferrante, vice presidente di Kyoto Club. Il secondo è di carattere etico: «Investire sulle rinnovabili in un territorio con forti pressioni della criminalità organizzata è un segnale positivo». Sul fronte della sensibilizzazione, Legambiente lancerà la campagna Recallnella provincia di Latina per coinvolgere il tessuto produttivo nel recupero dei residui agricoli, a cominciare dalla spremitura delle olive.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un messaggio qui, dai libertà alle tue opinioni!
No SPAM/SCAN