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24/02/12

In arrivo il primo hamburger fabbricato in provetta. Ma 3 italiani su 4 non lo mangeranno:


hamburgerL’ultima novità del settore agroalimentare è un hamburger fabbricato interamente in laboratorio, creato con cellule staminali di bovini.
Lo ha realizzato un gruppo di ricercatori olandesi, guidati da Mark Post, direttore del dipartimento di fisiologia presso l’Università di Maastricht e sarà servito il prossimo ottobre,  dopo che sarà perfezionato l’esperimento in laboratorio.
Si tratterebbe, secondo quanto sostengono i suoi promotori, di unanovità potenzialmente in grado di rivoluzionare l'allevamento, l'alimentazione mondiale e arrecare benefici all'ambiente. La domanda globale di carne prevede un aumento del 60% entro il 2050, per questo si rende necessario un intervento per ridurre il danno ambientale da cui tutto questo deriva. E le staminali sarebbero la più valida soluzione, secondo i ricercatori.
Per questo "prototipo", gli scienziati hanno utilizzato delle cellule dei muscoli dello scheletro di bovini coltivate in un siero di feto di vitello. “I tessuti prodotti hanno esattamente la stessa struttura degli originali”, ha spiegato lo scienziato. Ma la tecnica può permettere di produrre della carne da qualsiasi animale, dal pollo al maiale. Proibitivo il costo di produzione del progetto, finanziato da un ricco donatore anonimo, desideroso di vedere diminuire il numero di animali da fattoria abbattuti e di ridurre così le emissioni di gas serra, che ammonta a 250 000 euro per la realizzazione del primo hamburger, ha precisato Post.
Ma c’è ancora molto da fare: carne “in provetta” ad oggi risulterebbe di colore grigiastro, niente a che vedere con il rosso vivo della carne bovina. Quanto al sapore, la carne in provetta risulta ad oggi essere insipida.
Sarà forse anche per questo che tre italiani su quattro (73 per cento) hanno dichiarato, secondo un indagine Eurobarometro, che non lo mangerebbero, spiega la Coldiretti in una nota. Resta, infatti, fortemente  diffusa tra gli italiani la preoccupazione nei confronti dell'applicazione di nuove tecnologie ai prodotti alimentari che hanno portato per ultimo alla produzione di carne artificiale in laboratorio.
La realtà – secondo la Coldiretti - è che, nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico fino al latte materno da mucche transgeniche) rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini”.
Per questo, come hanno dimostrato le esperienze del passato a partire dalla mucca pazza (Bse), le innovazioni in un settore come quello alimentare, particolarmente esposto ai rischi per la salute, devono percorrere - conclude la Coldiretti - la strada della naturalità e della sicurezza.

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