
Tra le lampade a risparmio energetico vi sono quelle allo xenon (che si suddividono nella versione simile alle alogene e in quella “a incandescenza migliorata”, con ottima dura grazie a un apposito rivestimento a infrarossi) e le CFL (fluorescenti compatte, dall’involucro opaco e con una durata fino a 15000 ore).
E poi ci sono i LED (diodi a emissione luminosa), dei cui vantaggi abbiamo parlato qui e che si possono riassumere rapidamente così: i LED sono duraturi, non scaldano, sono resistenti ed efficienti; inoltre non contengono mercurio.
Ogni logica farebbe pensare che i LED dovrebbero presto sostituire ogni altro tipo di lampada, poiché, a parità di illuminazione resa permettono di risparmiare una percentuale tra il 50 e il 70% di energia elettrica. Se fossero adottate dovunque i risparmi sarebbero cospicui per tutti i livelli della società: privato e pubblico. Basti pensare che la Cina ha in programma di impiegare in futuro ben un milione di operai nell’industria dei LED e ha già stabilito che più di 20 città potranno essere illuminate soltanto in questo modo.
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