Lana, sughero e rafia, rielaborati con estro sartoriale: materie prime naturali usate per abiti e accessori
Da Sette Green
Nel guardaroba del futuro
solo vestiti sostenibili
solo vestiti sostenibili
Lana, sughero e rafia, rielaborati con estro
sartoriale: materie prime naturali usate per abiti e accessori

SPERIMENTAZIONI - Moda, come il design, uguale banco di prova per le sperimentazioni green. Specie tra i nuovi designer. Il caso di Silvio Betterelli: sardo di origine, studi a Milano e Plymouth (Fine Art and Textiles Design), dalla terra natale ha voluto portare in passerella il sughero. «Il rivestimento dei tronchi delle querce, dalla texture spugnosa», spiega il designer. Ne ha ricavato fogli poi trattati con resine naturali per dare flessibilità e resistenza al materiale. «Il sughero di suo è un abito: riveste i tronchi. È stato uno splendido lavoro concettuale. Avvolgendoci le modelle ho ridato a questo materiale l’originaria funzione protettiva». Sempre di creativi di nuova generazione si parla anche nel caso dell’israeliana Mirit Weinstock. Tra i “Sei talenti” presentati a settembre da White Milano, salone internazionale di moda contemporanea. Formatasi tra Londra e Parigi, al fianco di McQueen ed Elbaz (Lanvin), la designer di Haifa ha scelto la rafia e i rami come materie prime per i suoi gioielli scultura giocando sul mix con i metalli preziosi. È aperto un nuovo capitolo per i materiali eco fashion. Sapendoli «trattare» per il verso giusto sono il guardaroba del futuro.
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