Investimento di oltre 400 milioni di euro. Ora i torinesi «teleriscaldati» sono in tutto 550 mila

I NUMERI - La centrale a metano è stata realizzata da Iren Energia e ha una potenza di 400 MW elettrici e 220 MW termici, sufficienti per servire una volumetria di 18 milioni di metri cubi. Il calore sarà distribuito con un sistema di reti interrate che, una volta completata l’opera, sarà pari a 120 chilometri interconnettendosi alle attuali reti che servono Torino Sud e Torino Centro. Il totale delle doppie tubazioni interrate che trasportano e distribuiscono calore sarà così di ben 450 km, in grado di servire una volumetria di 55 milioni di metri cubi.
AMBIENTE – La nuova centrale di Torino Nord apporterà ulteriori benefici ambientali. L’eliminazione di centinaia di caldaie condominiali significa una riduzione di emissioni nell’atmosfera di 134 tonnellate/anno di ossidi di azoto, di 400 t/anno di ossidi di zolfo e di 17 t/anno di polveri. Vanno inoltre aggiunte le 95 mila tonnellate/anno equivalenti di petrolio (Tep) che non saranno bruciate, che si sommano alle attuali 180 mila Tep che già vengono risparmiate grazie alla centrale di cogenerazione di Moncalieri. Infine la centrale di cogenerazione di Le Vallette sarà smantellata e l’area, una volta riqualificata, diventerà verde pubblico. «L’avvio della centrale di Torino Nord e lo smantellamento di quella di Le Vallette garantiscono un significativo miglioramento alla qualità dell’aria» della città sabauda, ha assicurato Roberto Garbati, amministratore delegato di Iren, la multi utility che fornisce oltre a Torino anche le province di Genova, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
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