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26/12/11

Codice a barre sui sacchetti, ecco la spazzatura tracciabile:


Rivoluzione per 130 mila abitanti dei 15 Comuni
del calatino. Un codice per leggerne il contenuto

CATANIA - La spazzatura diventerà hi-tech. Grazie ai sacchetti intelligenti, col codice a barre per leggerne il contenuto e identificare la famiglia che li ha prodotti. Rivoluzione per 130 mila abitanti dei 15 Comuni del calatino: in un anno la raccolta porta a porta potrebbe essere di casa per tutti. Come succede già a Licodia Eubea, che ha fatto da cavia per prima. A sperimentarla è la Kalat Ambiente, cioè la società d'ambito che gestisce l'Ato CT5, con un Progetto sperimentale sulla gestione integrata dei rifiuti che anticipa la riforma regionale degli Ato in Sicilia. Ogni busta di spazzatura sarà tracciabile, ogni famiglia avrà la certificazione di aver fatto la raccolta differenziata, e pagherà al Comune secondo quanta ne avrà consegnata al netturbino. «Entro il 2013», spiega all'Italpress il presidente Vittorio Digeronimo, «puntiamo a fare il 65% della differenziata e il 50% di recupero di materie prime che provengono dalla differenziata». Quella dei sacchetti hi-tech è solo la punta dell'iceberg: il Progetto, da 60 milioni di euro, vuole gestire in modo virtuoso tutto il ciclo dei rifiuti, tariffe e impianti inclusi.
Partendo dal primo Polo integrato: «Ci candidiamo a realizzare un polo di recupero nel calatino», prosegue Digeronimo, «per tutta la raccolta differenziata che si produce nell'area. L'impianto di compostaggio sarà ammodernato e produrrà anche energia elettrica, per ridurre col fotovoltaico i costi di conferimento. Ci siamo candidati a fare la selezione delle plastiche e delle carte e del cartone, cosí saremo indipendenti ed i nostri rifiuti non dovranno percorrere gli attuali 70 km fino a Motta S.Anastasia, con un risparmio sui costi del trasporto». I 15 sindaci hanno già detto sí al progetto, presentato anche alla Regione: per 5 anni l'affidamento del servizio, con gara aperta, sarà unico per tutti e 15. La Kalat Ambiente, che diventerà società consortile per azioni, vuole anche costruire quattro nuovi impianti: due a Grammichele per produrre 40mila tonnellate di biogas, uno dentro l'Asi per la frazione secca, e uno a Caltagirone per smaltire Rsu e rifiuti speciali. Funzionerà, visto il disastro-monnezza in Sicilia? La Kalat ambiente sfodera i numeri del 2010: 30% di raccolta differenziata, 60% di popolazione che usa il porta a porta, 8 mila tonnellate di organico nell'impianto di compostaggio, 166 kg (per abitante, per anno) di biodegradabili smaltiti in discarica, e 36 mila tonnellate di spazzatura indifferenziata, cioè 10 mila in meno rispetto a tre anni fa.

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