Un robot in grado di trasformare la materia organica, dagli avanzi di cucina agli escrementi umani passando per gli scarti vegetali, in energia.
Aiuterà a riciclare e riutilizzare i rifiuti alimentari, EcoBot III, questo il nome dell’automa nato nei laboratori di robotica dell'Università di Bristol, il cui "stomaco" è formato da tante celle a combustibile alimentate da urina, come spiega lo studio pubblicato dalla rivistaPhysical Chemistry Chemical Physics, e da feci.
Non somiglia affatto agli umani ma, come loro, deve mangiare, digerire e, infine, espellere escrementi in contenitori speciali. Una tecnologia che, oltre a essere sostenuta anche dalla Fondazione Gates, pare interessare la Nasa, che vorrebbe mettere i sistemi digestivi di questi robot nelle navicelle spaziali in modo da trasformare gli escrementi degli astronauti in elettricità.
“I robot che mangiano i combustibili biologici riuscito a trovare abbastanza carburante quasi ovunque”, ha dichiaratoJohn Greenman, un microbiologo presso il Bristol Robotics Laboratory. “C’è materia organica ovunque sulla Terra. Foglie e del terreno nella foresta, o anche rifiuti umani, come l’urina e le feci”.
Il primo prototipo di Ecobot inventato dal Laboratorio Bristol, è stato dotato di una cella a combustione microbica che è stato alimentato da batteri E. coli nutriti con zucchero raffinato. Il secondo prototipo, Ecobot-II, si nutriva di mosche morte, gusci di gamberi e mele marce. Infine EcoBot-III , “un robot che raccoglie il suo cibo e acqua dall’ambiente”, spiega Ioannis Ieropoulos, un esperto di robotica presso la Bristol Robotics Laboratory.
La differenza tra Ecobot e altri robot che utilizzano biomassa per generare energia è che Ecobot è in grado di digerire letteralmente.
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