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31/03/12

Boom il consumo di carne, boom il pianeta!


Più petrolio, più gas, più legno e... più carne: il futuro è insostenibile a questi ritmi. I trend vitali del pianeta sono preoccupanti. Il nuovo check up della Terra e' stato fatto dal Worldwatch Institute nel Rapporto Vital Signs 2012.
Nonostante i numerosi allarmi di questi anni, a livello globale i consumi non accennano a diminuire. Più petrolio, che lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 87,4 milioni di barili bruciati al giorno. Più carne, l'alimento più insostenibile, il cui consumo e' aumentato del 2,6%. Più legno, che tra il 2000 e il 2010 ha fatto sparire un'area forestale di 520 mila chilometri quadrati, pari alla superficie della Francia.

Il presidente di Worldwatch, Robert Engelman. ha dichiarato: "Non puo' durare ancora per molto"."Il fatto che il consumo delle risorse sia in aumento è storia nota - spiega il presidente di Worldwatch, Robert Engelman - quindi per noi è una sfida tenere alta l'attenzione su questo. Ma non è possibile che questi trend siano per sempre in salita. Non è possibile. La loro crescita inarrestabile ci deve ricordare quanto sia urgente oggi trovare nuovi modi per garantire a tutti un livello di vita degno, senza che ciò risulti in un impatto negativo sulla popolazione umana e sull'intero pianeta."

Il rapporto Vital Signs 2012

A mettere in fila tutti i dati più preoccupanti sul pianeta, a partire proprio dall'aumento dei consumi, è il Worldwatch Institute, che nel suo rapporto annuale Vital Signs anticipa alcuni trend del più 'corposo' State of The World in uscita a metà aprile. A preoccupare è soprattutto la crescente domanda di carne e petrolio, ormai a livelli record. A spingere in su gli indicatori della domanda non c'é solo la crescita della popolazione mondiale, ormai arrivata a sette miliardi, ma anche il numero sempre maggiore di persone che entrano a far parte della classe media, con stili di vita 'energivori'. Così, il petrolio lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 87,4 milioni di barili bruciati al giorno, come il gas naturale che ha sfondato quota 3 mila miliardi di metri cubi estratti. Ma la minaccia peggiore per gli equilibri del pianeta viene dagli allevamenti

Il consumo di carneIl consumo di carne è aumentato del 2,6% solo nel 2010, e se si guarda ai trend di lungo periodo la crescita è impressionante: "Il numero di polli allevati per il consumo umano è cresciuto del 169% tra il 1980 e il 2010 - sottolinea il rapporto - passando da 7,2 miliardi di capi a 19,4, con una proiezione per il 2050 di 35 miliardi. Nello stesso periodo la popolazione di capre e pecore ha raggiunto i 2 miliardi, e quella di bestiame gli 1,4 miliardi". Le conseguenze di questo boom degli allevamenti vanno dall'agricoltura sempre più intensiva, e quindi meno sostenibile, al favorire l'insorgenza di pandemie come quella dell'influenza aviaria.

Il rapporto mette in luce anche qualche nota positiva
Fra i segni vitali in miglioramento viene citata ad esempio l'estensione sempre maggiore delle reti di treni ad alta velocità, che producono da 80 a 120 grammi in meno di CO2 per passeggero a chilometro rispetto all'automobile, ma anche il boom dell'eolico, aumentato tra il 2009 e il 2010 del 24%: "Il grande progresso che tutti i paesi, a partire dal nostro, devono fare è uscire dalle impostazioni economiche tradizionali e cambiare rotta - commenta Gianfranco Bologna, responsabile per il Wwf dell'edizione italiana del rapporto 'State of the World' - bisogna capire che gli indicatori del benessere non sono solo quelli economici. In Italia ad esempio c'é un grande capitale naturale da ripristinare".

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