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17/11/11

Sostenibilità: la ricetta di Mario Monti per uscire dalla crisi,



monti_sosteniblitSostenibilità” è una delle parole chiave per il premier Mario Monti, intesa come motore che possa attivare un cambiamento della politica. Ne era convinto già nel 2009, quando parlò della crisi del mercato e sottolineò che la Responsabilità sociale delle impresepotrebbe far invertire molte tendenze.
C’è bisogno di uno strappo, l’Italia deve cambiare. E allora è impossibile non pensare che questa svolta debba passare anche per la green economy. Da tempo le imprese sono impegnate su questo fronte, da altrettanto tempo hanno capito che investire per migliorare l’impatto sull’ambiente della loro produzione è un tassello fondamentale verso il successo. L’hanno capito proprio tutti?
Se anche il premier italiano appoggiasse queste considerazioni e operasse perché l’Italia intera lavori nella maniera più verde possibile, allora il discorso sarebbe diverso e si potrebbe finalmente uscire dal panorama di incertezza che ha flagellato le aziende italiane che hanno rivoluzionato il proprio modo di pensare virando verso il green.
Mario Monti potrebbe essere la persona perfetta. Le speranze si accendono anche valutando la sua linea di pensiero, già espressa in più frangenti, come quando nel 2009 chiuse il salone di Milano ‘Dal Dire al Fare’ e parlò proprio di temi cari al popolo della sostenibilità.
A quel tempo già si parlava di crisi, la crisi che aveva investito il mercato unico europeo, e Monti aveva affermato che questa “trova una ragione importante non solo nelle spinte nazionalistiche che lo stanno caratterizzando ma anche nelle tensioni che sono nate fra il mercato stesso e le aspirazioni delle collettività e dei singoli”. E aveva aggiunto: “Per invertire questa tendenza le imprese possono giocare un ruolo importante esercitando comportamenti responsabili, attuando i principi della Corporate Social Responsibility".
Se fosse questa la strada che il nuovo governo vuole percorrere, l’Italia già convertita alla green economy sarebbe sicuramente soddisfatta. Sostenibilità e comportamenti virtuosi per uscire dalla crisi, dunque, ma sarà semplice? “Se si vuole portare la logica della responsabilità sociale non solo nella società e nell'impresa ma anche nella politica bisogna, come si sta già facendo in finanza, che i leader operino in una logica di lungo termine e di ricerca della coesione sociale”, diceva Monti. Ebbene, ora il leader è lui. Possiamo sperare che il cambiamento avvenga davvero?
 “Anche la politica deve cambiare – diceva ancora nel 2009 - Ci vuole un long-termism, che in tal modo la ricongiunge con la sostenibilità". L’unica certezza, mentre attendiamo la lista dei nuovi ministri, è che molte delle scelte a favore della sostenibilità – vale a dire le leggi che il governo dovrà imporre perché tutta l’Italia persegua il medesimo obiettivo di crescita – passeranno al vaglio del prossimo ministro dell’Ambiente. Incrociamo le dita.

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